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Combinata nordica: Jason Lamy-Chappuis, si chiude un’era

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Jason Lamy-Chappuis ha avuto una carriera straordinaria, ricca di numerose vittorie e medaglie che fanno di lui il numero uno nella storia dello sci nordico francese e forse anche il più forte di sempre nella sua disciplina, la combinata nordica. A ventotto anni, considerato come una delle massime icone sportive del suo Paese, l’atleta di Bois-d’Amont ha deciso di appendere gli sci al chiodo per dedicarsi ad altro, in particolare all’aereonautica, sua grande passione. Jez parteciperà ancora alle ultime gare di Coppa del Mondo, ma non ha avuto problemi nell’ammettere di essere talmente soddisfatto delle sue vittorie da non trovare più gli stimoli giusti per allenarsi ed affrontare una nuova stagione, nella quale non ci sarà neanche un grande appuntamento come i Mondiali o le Olimpiadi. Determinare se il francese sia stato effettivamente il più forte combinatista di tutti i tempi resta difficile, per questo lasceremo che ognuno dei nostri lettori emetta un proprio verdetto. Noi ci limiteremo a raccontare le sue imprese di un atleta che comunque ha segnato un’epoca nel suo sport.

Jason Lamy-Chappuis, nasce il 9 settembre 1986 in Montana, negli Stati Uniti, da dove proviene la madre. Con la famiglia si trasferisce prima in Colorado, dove esordisce nello sci alpino all’età di tre anni, e, nel 1991, nel Giura francese, a Bois-d’Amont, dove scopre lo sci di fondo e, a soli sette anni, il salto con gli sci. Negli anni successivi stringerà amicizia con François Braud, con il quale resterà legato indissolubilmente fino all’ultima vittoria iridata di sabato scorso. A sedici anni, i due entrano nella nazionale francese junior di combinata nordica, dove fanno squadra con Maxime Laheurte e Sébastien Lacroix, ottenendo i primi successi insieme. Nel 2003 arriva anche la prima vittoria in Coppa Europa, nella tappa slovena di Planica.

Il 2006 è l’anno della sua rivelazione al grande pubblico: non ancora ventenne, sfiora a sorpresa il podio alle Olimpiadi di Torino 2006, classificandosi quarto della sprint. Poco dopo, ottiene la prima vittoria in Coppa del Mondo, sulle nevi giapponesi di Sapporo. Dopo i primi risultati da senior, Jason riceve una proposta importante dalla nazionale statunitense, che, approfittando della doppia cittadinanza ricevuta per via materna, vorrebbe portarlo tra le proprie fila per completare un formidabile quartetto con Bill Demong, Johnny Spillane e Todd Lodwick, ma Lamy-Chappuis rifiuta categoricamente.

Nel 2007, si impone a Kussamo (Finlandia) nella prova inaugurale della stagione, indossando per la prima volta il pettorale giallo, primo francese a riuscirvi dopo il grande Fabrice Guy. Nello stesso anno vince la sprint di Oslo, ottenendo anche la Coppa di questa specialità destina a sparire negli anni a venire, mentre nella stagione successiva si impone nelle sprint di Schonach (Germania) e Seefeld (Austria). Nel 2009 arrivano le sue prime medaglie iridate, due bronzi, in quel di Liberec (Rep. Ceca).

La stagione 2009-2010, sarà quella che consacrerà il francese come numero uno della disciplina. Lamy-Chappuis vince ben sei gare di Coppa del Mondo e non chiude mai oltre la decima posizione, conquistando la sfera di cristallo con due gare di anticipo. Alle Olimpiadi di Vancouver 2010, si aggiudica poi la medaglia d’oro nella gara dal trampolino normale, grazie ad una prodigiosa volata che tutti i tifosi italiani ricordano per lo storico terzo posto di Alessandro Pittin. Otterrà poi un quarto posto nella gara a squadre, mentre nella gara dal trampolino grande sarà solamente diciottesimo a causa delle difficili condizioni del vento nel salto. Ancora una volta, Flying Jason imita Fabrice Guy, che aveva vinto Olimpiadi e Coppa del Mondo nel 1992, esattamente vent’anni prima.

Nei due anni successivi, Jason si conferma ai vertici delle gerarchie mondiali, vincendo la seconda e poi la terza Coppa del Mondo consecutiva. Nel 2011 arriva anche il suo primo titolo di campione del mondo, grazie alla vittoria nella gara dal trampolino grande, mentre all’inizio della stagione 2011-2012 otterrà la sua unica vittoria sulle nevi di casa, a Chaux-Neuve.

Nel 2012-2013, Lamy-Chappuis colleziona tre vittorie, ma per la prima volta dalla sua esplosione lascia la Coppa del Mondo assoluta al tedesco Eric Frenzel. Il suo obiettivo sono i Mondiali di Val di Fiemme, dove riscriverà nuovamente la storia dello sci nordico francese, ottenendo tre medaglie d’oro ed una di bronzo. Nella prova a squadre, in particolare, ottiene il titolo iridato con gli stessi compagni con i quali aveva esordito a livello junior anni prima, Braud, Lacroix e Laheurte.

Dopo questa incetta di medaglie, Lamy-Chappuis incomincia a manifestare un certo distaccamento nei confronti della Coppa del Mondo, e nonostante due successi di tappa, punta tutto sulle Olimpiadi di Sochi 2014, dove è anche designato portabandiera della delegazione francese: questa volta, però, qualcosa va storto, e la Francia torna a casa senza medaglie nella combinata nordica, tra problemi di materiali ed una preparazione fisica non ideale.

Si arriva così alla stagione attuale, nella quale l’atleta della Franca Contea ha vinto una prova di Coppa del Mondo, ma ha poi deciso di prendersi una lunga pausa per un piccolo infortunio patito su un salto. Tornerà proprio per i Mondiali di Falun (Svezia), dove, come sappiamo, ha ottenuto due bronzi e soprattutto la medaglia d’oro nella sprint a coppie, chiudendo in bellezza proprio con il compagno di sempre, François Braud, con il quale rivaleggiava nelle prime gare regionali. Una conclusione ideale, come lo stesso atleta dirà nelle interviste post-gara, come un cerchio perfetto che si è finalmente chiuso proprio come aveva avuto inizio.

La sua carriera, salvo nuovi risultati nelle ultime gare stagionali, si conclude con tre Coppe del Mondo assolute, una Coppa del Mondo di specialità, sessantanove podi e ventisette vittorie nel massimo circuito mondiale, una medadaglia d’oro olimpica e dieci medaglie mondiali, di cui cinque d’oro (record assoluto alla pari del norvegese Bjarte Engen Vik). Indipendentemente dalle statistiche e dalle personali classifiche di preferenza, Lamy-Chappuis resterà comunque uno dei combinatisti più completi di sempre, capace di fare la differenza nel salto, ma anche di bruciare tutti nello sci di fondo con le sue volate finali, e meritevole di aver riportato alla luce, assieme ai suoi storici compagni di squadra, una disicplina che in Francia era stata trascurata dopo la fine dell’epoca di Fabrice Guy.

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Immagine: Jason Lamy-Chappuis (pagina Facebook)

giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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