Combinata nordica
Combinata nordica, Mondiali 2015: Pittin e l’Italia hanno fatto la storia
Una medaglia – la prima nella storia iridata azzurra in questo sport -, un quarto e un quinto posto: Italia promossa a pieni voti nella combinata nordica ai Mondiali di Falun 2015, dove sono stati conseguiti risultati inimmaginabili sino a sei o sette anni fa, quando in questo sport la nostra nazionale faticava a trovare un congruo numero di atleti e ad ottenere piazzamenti significativi.
Così, i Mondiali che hanno sancito l’addio dell’escluso Mario Stecher e il proposito di ritiro a fine stagione di Jason Lamy-Chappuis, hanno portato l’Italia nell’élite di una disciplina dove Germania, Norvegia, Francia e sporadicamente Giappone dominano da un lungo periodo. L’Italia, appunto, non solo un Alessandro Pittin che si consacra campione con un buon salto e una rimonta da urlo, sino all’argento, nella Gundersen dal piccolo trampolino: un singolo non sarebbe bastato ad ottenere un piazzamento appena fuori dal podio nella gara a squadre, né si può sottovalutare il contributo di Samuel Costa – pur non impeccabile sugli sci stretti – per il conseguimento del quinto posto nella team sprint.
Ovviamente, gli ottimi risultati conseguiti in Svezia non devono far sedere sugli allori nessuno. Né Pittin, che se trovasse ancora più fiducia e sensibilità dal trampolino, grande e piccolo, potrebbe davvero giocarsi ogni gara con i supercampioni di tale disciplina; né gli altri ragazzi, che hanno ampi margini di miglioramento. Costa è un ottimo saltatore, ma può e deve crescere nel fondo per poter puntare a risultati sempre crescenti; Lukas Runggaldier, al contrario, è un fondista inferiore forse al solo Pittin, tuttavia fatica a portar fuori velocità dal dente e a ottenere misure importanti nel primo fondamentale. Anche nel caso di Armin Bauer un miglioramento nel salto lo proietterebbe in posizioni di classifica sempre più interessanti. In ogni caso, l’Italia ha un campione e tre atleti di livello nel panorama globale della combinata nordica; tutto questo con l’auspicio che Mattia Runggaldier, in “panchina” durante la rassegna di Falun, ritrovi quelle sensazioni che lo portarono a vincere un oro iridato nella categoria junior.
foto: pagina Facebook Alessandro Pittin
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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com