Formula 1
F1, Gp Australia 2015, qualifiche: Hamilton il cacciatore, sorrisi in Ferrari, Mclaren nel caos
Le qualifiche appena terminate hanno lasciato spazio ad alcune considerazioni interessanti che possono anche essere delle previsioni per la stagione cui assisteremo.
In primis, partiamo dal Campione del Mondo Lewis Hamilton, autore della prima pole stagionale e quarta della sua carriera sul tracciato di Albert Park (record assoluto). Un inizio di annata come meglio non si poteva per Lewis che ha letteralmente sbaragliato la concorrenza, ivi compreso il compagno di squadra Nico Rosberg. Ben 6 decimi di secondo il distacco accusato dal tedesco, che ha messo in luce tutto la strapotere di Hamilton nella qualifica di oggi. L’1:26.327 è un crono strepitoso che abbassa di alcuni secondi il limite dell’anno passato sulla stessa pista e che descrive esaustivamente le potenzialità della W06 con il britannico al volante. Un Hamilton, un po’ diverso dal solito, serioso e molto concentrato sul lavoro di tutto il week-end. Un vero e proprio computer programmato per vincere e che, anche dalle dichiarazioni, evidenzia i propri obiettivi: “Sono un cacciatore, ho voglia di vincere il mio terzo titolo ed eguagliare il mio idolo Ayrton Senna”. Parole cariche di determinazione che la pista ha rappresentato perfettamente. Di sicuro, con un Lewis così, non se la passa bene Rosberg che a caldo, dopo le qualifiche, si è dichiarato “annoiato” e non all’altezza del proprio compagno di squadra, mostrandosi tuttavia confidente per la gara avendo anch’egli una macchina decisamente prestazionale. Quel che è certo è che Toto Wolf e soci dovranno, al momento, prestare più attenzione alla gestione dei rapporti interni tra i due drivers piuttosto che alla velocità degli avversari ancora molto distanti.
Detto dei sorrisi di Hamilton, non possiamo che dire lo stesso per la Ferrari. Il quarto e il quinto posto delle prove con Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen hanno un valore importante perchè, a differenza dell’anno scorso, il podio non sembra essere una chimera.Tuttavia, da parte di entrambi i piloti e anche dal team principal Maurizio Arrivabene, si è percepita un po’ di amarezza per i tempi ottenuti, dal momento che le potenzialità della vettura, a detta loro, non si sono espresse completamente. Una “rabbia” positiva che fa ben sperare per la gara di domani in cui ll target, come detto, è il podio e se possibile sfruttare ogni problematica delle frecce d’argento. La SF15-T ha dimostrato una buona velocità e ci sono quindi tutti gli ingredienti per incominciare con una luce diversa la stagione.
Guardando agli altri, la Williams si è confermata estremamente veloce con tutti e 2 i piloti e la battaglia per il terzo posto sarà prettamente un affare tra il team inglese e Maranello. La gestione degli pneumatici, simulata venerdì, ha palesato che la Ferrati lavora meglio sulla lunga distanza anche se, con delle temperature che potrebbero mutare domani, tutto potrebbe cambiare. Va detto, secondo le ultime notizie in nostro possesso, che Valtteri Bottas è stato ricoverato in ospedale per accertamenti alla schiena. Seguiremo, in questo senso, ulteriori aggiornamenti sulla situazione.
Chi è veramente in difficoltà sono sia la Red Bull ma soprattutto la Mclaren. La squadra di Adrian Newey non è andata oltre la settima posizione con Daniel Ricciardo che, tra l’altro, ha dovuto faticare moltissimo per il raggiungimento della q3, mettendo in luce dei problemi di bilanciamento che la macchina ha dall’inizio. Non a caso, Daniil Kvyat non è riuscito a rientrare nel gruppo della top 10 rafforzando ancor di più l’idea di un team in difficoltà, soprattutto per problemi legati alla power unit Renault. C’è comunque chi sta peggio e parliamo, appunto, di Mclaren. Il 17esimo e 18esimo posto in cui si trovano Jenson Button e Kevin Magnussen descrive più di qualsiasi parola le problematiche che affliggono il team di Woking. Con un Fernando Alonso non disponibile per l’ormai famoso incidente del 22 Febbraio nei test di Barcellona e una P.U Honda che, a quanto pare, sta dando sia problemi di prestazione che affidabilità, l’inizio di questo 2015 è tutt’altro che semplice per gli uomini di Ron Dennis. Si sapeva che il progetto sarebbe stato a lungo termine, tuttavia avere 4 secondi di ritardo sul giro non è una prospettiva che si era messa in conto.
Per chiosare, una giusta menzione la meritano sia la vicenda Van Der Garde che la Manor. Il driver olandese aveva chiesto al tribunale di Victoria, Australia, di confiscare i beni della Sauber e di condannare il team principal Monisha Kaltenborn di oltraggio alla Corte per non aver messo in pratica quanto decretato nei giorni scorsi. Alla fine, il buon Giedo ha fatto marcia indietro:
“Nel rispetto degli interessi del motorsport e della F1 nello specifico, quindi della scuderia di Hinwil, della FIA e di Marcus Ericcson e Felipe Nasr, ho deciso di rinunciare al diritto di prendere parte al Gp di Melbourne in programma nel weekend”, si legge sul documento ufficiale redatto dal legale dell’olandese Jim Peters. “Da pilota appassionato è stato difficile fare questa scelta. Detto ciò nelle prossime settimane assieme al mio management e al team cercheremo una soluzione che poi renderemo pubblica”.
Una situazione che ha del grottesco dal momento che, da una parte, la Sauber ha stipulato contratti con più piloti per portare risorse alle sue povere casse e, dall’altra, Van der Garde che se potesse guidare non potrebbe gareggiare per mancanza della necessaria licenza. L’aver rinunciato a perseguire la linea dura da parte di quest’ultimo è solo la conseguenza di un bonus in denaro che presto a tardi arriverà in casa dell’olandese.
Venendo alla Manor, non si ancora come e quando potremo vederla in pista e probabilmente non lo sanno neanche i tecnici del box. Ci sentiamo, pertanto, di sposare la linea di Arrivabene sull’idea di una F1 che sia per chi abbia gli strumenti per poter competere, perchè parliamo del top dell’automobilismo mondiale.
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