Formula 1

F1, Mondiale 2015: l’anno del rilancio per Ferrari per rivedere la luce

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Mancano ormai poche giorni all’inizio della stagione del mondiale di  F1 2015 che avrà il suo primo atto sul circuito di Albert Park (Australia) e le attese, come sempre, sono molte e toccano anche le sorti della Ferrari.

La casa di Maranello, dopo annate altamente negative, riparte per una nuova avventura con tanti cambiamenti, interpretando questo 2015 come l’anno del rilancio, per rivedere la luce e porre le basi per qualcosa di importante passo dopo passo. Come dicevamo, sono diverse le facce nuove nel team, a cominciare dal presidente Sergio Marchionne, subentrato a Luca Cordero di Montezemolo. L’imprinting della nuova gestione è stato palpabile con uno snellimento dell’organigramma aziendale/sportivo e una linea da seguire più lineare per prevenire la confusione che ha un po’ caratterizzato la Rossa negli ultimi tempi.

Indubbiamente, l’arrivo di Maurizio Arrivabene come Team Principal e, soprattutto, il ruolo di James Allison a capo della gestione tecnica del progetto hanno fornito un contributo importante per porre delle basi solide. I riscontri in pista sembrano confortanti, prendendo sempre con le pinze i tempi dei test invernali. Tuttavia, va sottolineato che sia Kimi Raikkonen che l’altra faccia nuova di casa Ferrari, Sebastian Vettel, hanno dimostrato un ottimo feeling con la nuova macchina e anche un passo decisamente consistente. Certo è che la Mercedes, in questo momento, sembra essere di un altro pianeta ma la politica dei “piccoli passi” che Arrivabene ha esposto come metodologia di lavoro punta, per quest’anno, ad essere la seconda forza del campionato, cercando di conquistare 3 vittorie stagionali.

Un obiettivo non semplice ma neanche impossibile. Il vero nodo della questione sarà verificare come e quanto la macchina riuscirà a migliorare nel corso dei Gp. Secondo regolamento infatti, le sedute di test saranno meno e, in più, non sempre potranno essere impiegati i piloti titolari. Un ulteriore fattore da non sottovalutare che rende indispensabile l’improvment al simultatore attraverso anche quello che la galleria del vento può suggerire. Tutti particolari che, in una F1 così tecnologia, fanno la differenza e portano le vittorie.

L’Australia sarà il primo banco di prova per il Cavallino Rampante in cui nessuno potrà giocare a carte coperte e anche gli avversari dovranno mostrare di cosa saranno capaci. Inutile negarlo, c’è moderata fiducia rispetto a quello che solo qualche mese fa il cronometro sentenziava, ma, nello stesso tempo, c’è piena consapevolezza che per tornare a vincere con costanza c’è tanta strada da fare.

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