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Ferrari, Rossi e Ducati: una domenica dal sapore antico, per un futuro vincente

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Ferrari, Valentino Rossi, Ducati: l’estasi di una domenica vincente, che ha riportato finalmente l’Italia al vertice del motorismo mondiale.

Da anni non vivevamo una giornata del genere. Sembrava di essere tornati indietro nel tempo, quando ad esaltare la Ferrari era sempre un tedesco (Michael Schumacher) ed in MotoGP le triplette azzurre erano la norma con i vari Rossi, Capirossi e Biaggi. Da allora, tuttavia, è trascorso un decennio, inframezzato anche da cocenti delusioni. La data di ieri, 29 marzo 2015, potrà dunque essere ricordata come quella che ha aperto un nuovo ciclo italico. Vincente.

Probabilmente neanche il più inguaribile degli ottimisti si sarebbe atteso il successo di Sebastian Vettel in Malesia, soprattutto per le modalità in cui è maturato. Il quattro volte campione del mondo teutonico ha portato entusiasmo ed un metodo di lavoro nuovo in una squadra completamente rinnovata sin dall’apice dirigenziale, con l’avvicendamento tra Luca di Montezemolo e Sergio Marchionne. Con Vettel è cambiato il vento. Come nell’era Schumacher, i meccanici pendono dalle labbra del fuoriclasse di Heppenheim, la cui vitalità e l’amore per il Cavallino Rampante hanno contagiato tutti. La Mercedes, ancora dopo il GP d’Australia, appariva fuori portata. Sepang, invece, ha certificato di un gap ormai quasi completamente colmato, anche se in qualifica il divario resta piuttosto consistente. Ieri, tuttavia, l’impressione è che fosse proprio la Ferrari ad avere qualcosa in più, con un degrado inferiore degli pneumatici che ha fatto la differenza sulle Frecce d’Argento. Vettel e la Rossa, dunque, puntano al titolo iridato? E’ presto per dirlo e, in ogni caso, sarà necessario attendere le prime gare europee. Di certo il tedesco è arrivato a Maranello per questo ed anche le parole più volte sottolineate dal team-principal Maurizio Arrivabene (“Vogliamo vincere, il secondo posto non ci basta“) non lasciano dubbi di sorta. Insomma, Mercedes ancora naturale favorita al Mondiale, ma la Ferrari ha tutta l’intenzione di provarci fino alla fine.

Discorso identico per Valentino Rossi. A 36 anni non smette di sognare quel decimo iride che, semmai ce ne fosse bisogno, esalterebbe ulteriormente una leggenda difficilmente ripetibile. Mai come per il Dottore, l’età costituisce un mero ed ininfluente numero. La voglia, la passione ed il divertimento sono le stesse di inizio carriera, se possibile anche maggiori. Rossi si nutre di sfide. Sa di essere di fronte alla più difficile della sua carriera: battere l’erede designato Marc Marquez, vincendo lo scetticismo di coloro che lo vedono ormai inesorabilmente avviato sul viale del tramonto. Se la Yamaha sarà quella vista ieri a Losail per tutto il Campionato, il fenomeno di Tavullia vivrà nei peggiori incubi degli avversari per tutto il 2015. Il modo in cui ha prevalso su Andrea Dovizioso nei giri finali la dice lunga su una classe intatta da ormai quasi 20 anni. Rossi ha ancora fame di vittorie. Uno stimolo naturale, decisivo per dare l’assalto all’ultima grande impresa della sua vita sportiva.

Ma il motociclismo italiano non è solo Valentino. Dopo lunghe stagioni anonime, la Ducati è tornata a partorire un bolide in grado di spaventare i colossi giapponesi. La GP15, imprendibile in qualifica in Qatar, ha finalmente raggiunto un’altissima competitività anche sul passo gara, consentendo ad Andrea Dovizioso ed Andrea Iannone di mostrare tutte le proprie qualità. Un doppio podio che rappresenta la base di partenza per vivere un Mondiale da protagonista, come minimo da mina vagante. Ottimi segnali sono giunti anche dalle categorie inferiori, con il podio di Enea Bastianini in Moto3 ed il quinto posto di Franco Morbidelli in Moto2. Da segnalare anche le consistenti prestazioni di Francesco Bagnaia e Niccolò Antonelli. Insomma, una domenica dal sapore antico, con l’Italia protagonista indiscussa su più fronti, e con la consapevolezza di essere più che mai artefice di un futuro che potrà essere rischiarato dall’accecante luce della vittoria.

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Foto: Ferrari/Colombo

federico.militello@olimpiazzurra.com

3 Commenti

1 Commento

  1. Luca46

    30 Marzo 2015 at 22:18

    Oltre a Bastianini bene anche Bagnaia, Antonelli e Locatelli. Peccato per Fenati.

  2. ale sandro

    30 Marzo 2015 at 12:24

    Davvero una gran domenica per il mondo dei motori italiani, come non si vedeva da tempo.Davvero felice per la reazione della Rossa di Maranello rispetto l’ultima annata così difficile. Evidentemente i cambiamenti (staff in particolare) ci volevano, notevole il risparmio dei pneumatici,fattore che se ripetuto durante il campionato potrà giovare moltissimo a Vettel e Raikkonen, che come piloti , almeno per me, hanno poco da invidiare a chiunque. Per me poi dubbi su un ventunenne che si impose a Monza nel 2008 nell’intero weekend sotto il diluvio con una Toro Rosso,non ce ne sono mai stati. Ci sarà da divertirsi.
    Valentino Rossi ormai non è più commentabile già da tempo, per lui parla l’ultimo giro,senza contare tutto il resto della gara. Se poi ci aggiungiamo le Ducati di Dovi e Iannone ,anche loro rinate con novità importanti ,c’è anche la ciliegina sulla torta. Mi auguro che anche loro possano ripetere e migliorare la prestazioni su vari circuiti.
    Bravissimo Bastianelli che potrà dire la sua quest’anno. Mentre non mi scordo neppure di Tony Cairoli due volte secondo in Argentina, che pure lui ovviamente è in pienissima lotta per il titolo Mx1.
    E ,anche se non c’entra, pure le due ruote non motorizzate hanno festeggiato ieri , con la perla di Paolini alla Gand-Wevelgem ,in un clima davvero da altri tempi. 😀

    • ale sandro

      30 Marzo 2015 at 12:26

      Edit : Bastianini non Bastianelli ovviamente 😀

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