Formula 1: Il mistero di Alonso, quale futuro per lo spagnolo?

Sono ormai alcune settimane che parliamo di quello che è accaduto a Fernando Alonso lo scorso 22 febbraio sul circuito di Montmelò (Barcellona). Le ipotesi che sono state fatte hanno toccato tutti gli aspetti: commozione cerebrale in conseguenza dell’impatto contro il muro, scossa elettrica per il mal funzionamento del motore elettrico, sindrome post-convulsiva ecc. 

Indubbiamente, una grande fetta di responsabilità sulla poca chiarezza della vicenda ce l’ha la comunicazione della Mclaren. In Australia, in questo senso, Ron Dennis ha ammesso di non aver dato un contributo costruttivo per dissipare i dubbi e le perplessità sulle cause dell’incidente occorso allo spagnolo. “Non è stata la mia migliore performance” ha esordito Dennis.  “E capisco perché la stampa mi abbia dato addosso per non essere stato preciso. Volevo essere apertamente onesto e non ci sono riuscito, ma il mio obiettivo è cercare di esserlo il più possibile in futuro“.

“Ci sono diverse complicazioni in seguito a una commozione cerebrale, difficile quantificarle, non è il mio campo”, ha chiarito Dennis. “Non lo deciderò io ma per quello che posso saperne Fernando sarà in Malesia. Ho tutte le ragioni per credere che sarà così. Ho parlato con lui, ha detto che vuole correre là e spero che possa farlo, ma spetta a lui non a me deciderlo.”.

Pertanto, da quanto si può leggere tra le righe, non è affatto certo che l’impegno di Alonso in Malesia venga confermato con estrema sicurezza e, ovviamente, la coltre di fumo che ancora copre le cause e le conseguenze di quanto capitato più di due settimane fa stenta a diradarsi.  La speranza, per l’interesse agonistico del Circus, che Fernando si riprenda al più presto e sappia dare in pista quelle risposte che un po’ tutti cerchiamo e, nello stesso tempo, l’inchiesta della FIA  evidenzi ciò che agli addetti ai lavori e non solo risulta strano.

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giandomenico.tiseo@olimpiazzurra.com

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