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Ginnastica, American Cup – Magia di Erika Fasana: bronzoooo! Biles da leggenda: sfonda i 62

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Erika Fasana è profeta negli USA. Al termine di una gara pazzesca la comasca conquista un leggendario terzo posto all’American Cup, terza e ultima tappa della Coppa del Mondo 2014/2015 di ginnastica artistica.

Nella mega AT&T Arena di Dallas, davanti a 15000 spettatori, nella gara più importante del circuito (e la terza in assoluto dopo Mondiali ed Europei) l’azzurra non si è lasciata intimorire da nulla e ha conquistato un meraviglioso podio. Semplicemente stellare. Con complessivi 56.633 punti è tra le prime tre del Pianeta, accanto ai mostri Simone Biles e MyKayla Skinner.

 

Erika Fasana iniziava con un bellissimo doppio avvitamento al volteggio (14.533), si difendeva egregiamente alle parallele (13.900). La trave è pulitissima, con delle buone linee ma viene eccessivamente penalizzata dalla giuria (13.800). Il numero arriva in ultima rotazione, quando si presenta al suo corpo libero dove è stata finalista iridata a Nanning. Quattro diagonali perfettamente stoppate, elementi sbalorditivi e un eccezionale 14.400. Il complessivo 56.633 la spedisce in cielo e la fa gioire come non mai.

A 19 anni arriva il miglior risultato della carriera, in un momento di forma davvero pazzesca, come aveva già dimostrato in Serie A. E sono orgoglioso di averla commentata in DIRETTA STREAMING su Olimpiazzurra e in tv su Nuova Rete con una grande Ilaria Colombo.

Questa è la prima grande medaglia internazionale per Erika (a livello senior), alla seconda gara in assoluto in Coppa del Mondo dopo il settimo posto di Glasgow. Complimenti giganti.

 

Trionfa una esagerata, fantasmagorica, spaziale Simone Biles. La Campionessa del Mondo viene direttamente da Saturno, trionfa con 62.299 punti: per la prima volta nella storia si sfondano i 62 punti con il nuovo codice dei punteggi. E solo lei poteva raggiungere un numero del genere, in una gara internazionale e vera fino in fondo. Certo ha gareggiato in casa e qualche decimino più del dovuto le è arrivato, ma è stata davvero allucinante.

Amanar Stellare al volteggio: 16.033, in cielo, lunga, stoppatissimo. Alle sue odiate parallele esibisce due nuovi collegamenti, trova una D di 6.1 e pesca un grande 15.200. Alla trave invece commette qualche imperfezione di troppo e uno squilibrio: viene premiata con un eccessivo 15.066 (6.3). Al corpo libero il cioccolatino finale, acrobatica vertiginosa, mette dentro di tutto, porta novità su novità e arriva al leggendario 16.000 (6.8, mai nessuna toccherà poi quella barriera al quadrato).

Per la dominatrice della Polvere di Magnesio è il primo trionfo all’American Cup, dopo la sconfitta patita due anni fa proprio qui contro Katelyn Ohashi.

 

Al secondo posto Mykayla Skinner (57.832). Cioè Simone Biles ha dato 4,5 punti alla seconda classificata: robe dell’altro mondo. Per la statunitense bellissimo salvataggio alla trave, gran corpo libero col Moors (14.933), eccellente doppio avvitamento al volteggio (15.100).

Al quarto posto Jessica Lopez (56.365): la caduta alla trave e un corpo libero non eccezionale permettono a una sontuosa Erika di recuperare e sporcano la prova della venezuelana che aveva iniziato alla grande col 15.000 al volteggio e il 14.933 alle parallele. La 29enne può però festeggiare la conquista della Coppa del Mondo generale e gli annessi 24mila franchi svizzeri di premio (modificato in corsa il jackpot…).

 

Vanessa Ferrari ha faticato, complice qualche problemino fisico di troppo ma si è difesa con le unghie e con i denti. La Campionessa del Mondo 2006 è sesta (55.731): un avvitamento e mezzo al volteggio (14.133), un’uscita di pedana al corpo libero semplificato (13.76), 13.866 alla trave e 13.966 alle parallele.

Quinta la canadese Elsabeth Black (56.132), settima l’australiana Emily Little (55.165), ottava la giapponese Natsumi Sasada (53.733), nona la britannica Claudia Fragapane (52.532) incappata in una giornata storta.

 

Al maschile successo per l’ucraino Oleg Verniaiev (90.597) che fa il tris dopo Stoccarda e Glasgow al termine di un bel duello con lo statunitense Donnell Whittenburg spintosi fino all’ultima rotazione alla sbarra (poi terzo, 89.932). Per Oleg la conquista naturale della Coppa del Mondo. Secondo il nipponico Ryohei Kato (90.098).

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