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Ginnastica, Trofeo di Jesolo – Le pagelle: Biles rivoluzionaria, Fasana paladina, “scoperta” Rocca, brave azzurre

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Nel weekend si è disputato uno stellare Trofeo di Jesolo. Di seguito le nostre consuete pagelle. Ricordiamo che: i voti sono dati in base al valore potenziale di ogni singola ginnasta e non sono strettamente proporzionali tra loro (chiaro che i 9 di Douglas e Raisman non sono comparabili con quelli dati a Rocca e Fasana, altrimenti dovremmo inventarci una gamma di voti che spazia da 1 a infinito, come merita la Biles); si valuta solo la prestazione del campo, non la ginnasta come persona.

Mi sono limitato alle big statunitensi, la Formazione del Secolo che ha incantato, e sulle italiane che hanno gareggiato nel fine settimana.

 

SIMONE BILES: Infinito (10 e lode non può bastare)! – Semplicemente è la ginnasta più forte di tutti i tempi. Non che ci fosse bisogno di chissà quali conferme, ma il Trofeo di Jesolo ha sancito definitivamente che è lei la discendente diretta degli Dei della Polvere di Magnesio.

La Campionessa del Mondo non si limita a dei banali domini. Lei rade al suolo tutto quanto la circonda, rende banale tutti i movimenti che esibisce, esegue con una semplicità disarmante e sconvolgente qualsiasi elemento che decide di portare in gara. Il Pala Arrex ha concretamente capito di aver assistito a uno show che solo Simone Biles poteva donare. Un weekend da incorniciare, da consegnare alle teche dell’artistica internazionale, da utilizzare come spot per la bellezza di questo sport.

Ci sono atleti che hanno totalmente rivoluzionato la disciplina. BB rientra nella ristretta cerchia degli intoccabili dello sport, di tutti gli sport. Nadia Comaneci è l’icona indiscussa è sempre così sarà, Svetlana Khorkina ha segnato sportivamente un’epoca, Simone Biles ha realizzato quello che mai a nessuna è riuscito: acrobatica fantascientifica, altezze fantasmagoriche, difficoltà impensabili, elevata precisione, potenza dinamitarda, un sorriso spettacolare e soprattutto è un vero personaggio, che esce dall’Arena e fa solo bene alla ginnastica.

Due standing ovation consecutive, come i suoi due leggendari over 62 filati (all’American Cup tre settimane fa e sabato nell’all-around in laguna) che la issano a paladina dell’artistica. Ah, è la più forte del Pianeta ma trova il modo di fermarsi da tutti, concedendo foto ricordo a valanga. E non perché la si obbliga, ma perché l’hanno abituata così e perché ha rispetto nei confronti di chi la segue. Qualcuno dovrebbe imparare (riferimenti puramente casuali).

Chiudiamo con i puri numeri. Due over 62 consecutivi appunto, 16.050 al corpo libero (Record del Mondo con nuovo codice), ormai specialista su tutti gli attrezzi, pokerissimo di ori (non si è presentata alle parallele), 15 a grappoli. Immensa.

 

GABBY DOUGLAS e ALY RAISMAN: 9. Due meravigliosi ritorni. Le Campionesse Olimpiche hanno gareggiato dopo tre anni d’assenza e il tempo sembra essersi fermato. Esercizi di gran fattura, stato fisico eccezionale (che fisici asciutti, che elasticità, che plasticità!), grande verve e motivazioni a mille. Il campo non le ha respinte, ma le ha accolte con un caldo abbraccio.

La Campionessa Olimpica al corpo libero ha ancora in dote un ottimo esercizio al quadrato, la Campionessa Olimpica all-around ha rilanciato sui quattro attrezzi. Sapranno migliorarsi ancora (perché negli USA funziona così…).

BAILIE KEY: 9. Conferma, per i pochi scettici che ancora erano rimasti, che è davvero fenomenale. Si avvicina i 60 punti (barriera fatidica per tutte, tranne che per la Biles), caldissima al corpo libero (15.000) e alle parallele (14.900 e 15.150), sempre al passo con l’esecuzione (che eleganza) e aggiornata con le difficoltà. C’è poco da dire e a Glasgow sarà sicuramente tra le ragazze da tenere d’occhio: se poi si prenderà il podio iridato nel generale non si sa, ma intanto…

KYLA ROSS. Per dare un voto bisogna scegliere come valutare il brutto errore al corpo libero: un volo fuori di pedana che ha fatto tremare alcuni spettatori. Senza quell’errore (oltre agli altri al quadrato), la plurimedagliata mondiale avrebbe probabilmente battagliato con la Key, superandola e finendo seconda dietro all’aliena Biles. Sorprendente in Finale alle parallele, vinte con autorità e precisione.

 

ERIKA FASANA: 9. Partiamo da un dato di fatto. Ha sconfitto sul campo la Campionessa Olimpica al corpo libero, nella sua specialità. La battaglia è finita 14.900 a 14.850 (con ricorso statunitense finale, che ha rivalutato al rialzo di un decimo il punteggio della statunitense quando le ragazze erano già sul podio). Certo Aly Raisman è uscita di pedana in prima diagonale, ma scalfisce solo minimamente il risultato di prestigio della comasca che realizza il miglior punteggio della carriera, esibendo un super 6.0 di difficoltà.

Già questa emozione, di per sé storica per la ginnastica artistica italiana, vale il prezzo del biglietto. Ad essa aggiungiamo il punteggio di rilievo. E poi passiamo ad altre constatazioni: con questo esercizio è da podio di specialità agli Europei (e ok, non scopriamo l’acqua calda visto che parliamo di una finalista mondiale e che a Montpellier mancheranno tra l’altro alcune big straniere) ma soprattutto può concretamente ambire alle medaglie all-around.

Il responso era già arrivato a Dallas, con il prestigioso terzo posto in American Cup, ma i quattro esercizi di sabato, sempre in contesto internazionale, ne hanno dato ulteriore riprova: il doppio avvitamento al volteggio è ormai una sicurezza, alle parallele è migliorata notevolmente, la trave è sicura e il corpo libero è la grande cartuccia da sparare. Il sesto posto finale nel concorso generale ha una certa rilevanza

 

ARIANNA ROCCA: 9. Il weekend perfetto, per non dire la gara della vita. Partita giovedì con la vittoria all-around nel turno di qualifica, nel fine settimana si scatena e mostra in campo internazionale cos’è capace di fare sul suo volteggio. Rimasta troppo spesso ai margini dell’artistica italiana (e non per colpa sua!), sovente trascurata e non considerata, non ha sciupato la sua prima grande occasione e ha sfoderato il meglio di sé. La seguo con affetto da circa tre anni: una crescita continua (basta vedere i risultati della Serie A), domini agli Assoluti sul suo attrezzo e sempre il bisogno di fare il triplo di quanto forse dovuto per prendersi questa chance.

Due salti al volteggio, come in Italia non si vedeva da qualche anno. Entrambi eccellenti, sia sabato che domenica. L’apertura della Finale di Specialità è poi da applausi (5.8 sapete tutti cosa significa alla tavola, no?), perché si va ad aggiungere a un ristretto gruppo…azzurro. Ecco, come il colore del body della nostra Nazionale. Non buttato lì a caso, ma perché questa Rocca merita Montpellier. Ora vedremo i responsi finali del collegiale delle prossime settimane. Con Enus Mariani out, Rizzelli quasi sicuramente al suo posto e Vanessa Ferrari ancora in recupero fisico, non è detta l’ultima parola.

Solo una suggestione (tecnicamente il 14.500 della Finale parla da sé, poco altro va aggiunto). Nel 2013 fu seconda alle spalle della Biles. La storia si è ripetuta, ma basta guardare l’incremento di punteggio e difficoltà di entrambe per capire i passi in avanti. L’abbraccio con la Campionessa del Mondo vale più di tutto il resto.

 

CARLOTTA FERLITO: 8. Guardiamo i punteggi. Sabato 13.900 alla trave, nonostante una caduta (quindi sarebbe stato un 14.9 con esercizio pulito?) e soprattutto con 6.0 di difficoltà. In Finale raccoglie i frutti, la D scende a 5.8, il punteggio totale sale a 14.300 e sale sul podio dietro a Biles e Raisman (qui giusta la scelta di farla gareggiare anche se non si era qualificata, era corretto rivederla visto che andrà agli Europei). Ora vedremo cosa le regalerà la rassegna continentale.

MARTINA RIZZELLI: 7,5. Sabato davvero eccellente, domenica ha purtroppo pagato un errore sul suo attrezzo preferito. Ad ogni modo, per la quarta volta consecutiva, la comasca ha eseguito degli esercizi filati alle sue parallele asimmetriche confermando un ottimo stato di forma e un gran livello tecnico (6.0 le difficoltà, ormai consolidate). Con 14.250 si stabilizza in quel range e sostanzialmente dovrebbe prendersi la convocazione per gli Europei. È stata anche brava sul giro completo (55.9), issata dal suo solito doppio avvitamento al volteggio (14.6) e poi attenta sugli altri due attrezzi.

ELISA MENEGHINI: 6,5. È ancora in fase di recupero e si vede in alcuni frangenti. Brava sabato pomeriggio a marchiare la sua trave con un convincente 14.050, al primo esercizio davvero ben tirato della stagione. Non è male nemmeno il salto al volteggio (semplice ma estremamente remunerativo). Purtroppo durante la Finale di Specialità i 10cm non le sorridono. La aspettiamo al top della forma.

ALESSIA LEOLINI: 6+. Ha ripreso il body azzurro, è già questa è cosa buona per un’atleta che ha disputato un Mondiale (episodio purtroppo dimenticato troppo spesso). Sabato è stata aggressiva in pedana e ben presente nel contesto di gara, proseguendo sul filone della tappa di Firenze dove ha dimostrato anche il suo lato combattivo.

TEA UGRIN: 6. Non trova il modo di esaltarsi particolarmente in un sabato pomeriggio tranquillo. Il suo score vede un buon picco alle parallele (13.7), poi il 13.8 al volteggio; 13.5 a trave e 13.2 al corpo libero. Può e deve crescere ancora.

 

ENUS MARIANI: S.V. L’esercizio di giovedì aveva le difficoltà (ad eccezione dell’uscita, poi risultata determinante), poi sabato sono purtroppo arrivate due cadute. Enrico Casella ha “ritirato” la convocazione per gli Europei presentata alla UEG dieci giorni fa (termine richiesto dalla Federazione Europea, ma poi le liste sono modificabili fino all’ultimo).

Supererà anche i fastidi al piede, supererà anche questo ostacolo e, come Odysseo “mio eroe della mente”, riuscirà a prendersi quanto le spetta. L’abbraccio con Simone Biles, che più volte ha dichiarato “Enus è la mia ginnasta italiana preferita”, ha sicuramente un certo peso.

SOFIA BONISTALLI: 6. Tranquilla sabato pomeriggio, dopo aver già disputato i turni di qualificazione. Per lei solo volteggio (13.35) e corpo libero (13.2).

 

Una chiosa finale la voglio aggiungere. Il Century Team ha emozionato e ha dimostrato che gli USA fanno davvero un altro sport (la battuta di tanti americani è scontata: “è come vedere una partita di NBA, mentre voi siete in EuroLega”; ma va beh, su questa sorvolo).

Basterebbe copiare anche solo alcuni aspetti per fare un deciso salto in avanti. Nell’atteggiamento, sotto il profilo tecnico-tattico, in termini di compattezza di squadra. Non si diventa il Paese di riferimento così, solo perché qualcuno lo sogna.

C’è un lavoro alle spalle che ha dell’incredibile e parte dalle piccole cose. Dall’ascoltare sempre gli allenatori senza sbuffare in faccia o mandarli a quel paese (Raisman ripresa davanti a tutti per un 14.550, zitta e muta a sentire Marta; idem Kyla Ross, Fierce Five in silenzioso rapporto), alla gentilezza nei confronti di chi segue lo spettacolo (non ho sentito un “no” alla domanda “please, a foto” o “please” qualsiasi cosa), passando per la serietà negli allenamenti (erano in palestra due ore dopo essere sbarcate), per la considerazione del gruppo e il vero sentimento di squadra (tutte ad abbracciarsi al termine di ogni esercizio), per la devozione, senza dimenticare che si ragiona per obiettivi “o fai questo, o in Nazionale non ci sei”.

Presentarsi in tuta alla cerimonia dell’inno, cantarlo con la mano sul cuore sono la dimostrazione che oltreoceano si prende la ginnastica in maniera totalmente diversa. Non a caso è molto considerata, anche in termini mediatici.

 

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