Golf, prima grane sfida tra big al Cadillac Championship. Tris azzurro all’Africa Open

Si comincia a fare sul serio. Il 2015 del golf mondiale entra nel vivo con il primo grande evento della stagione targato World Golf Championships, il Cadillac Championship (montepremi $ 9.250.000), in cui si confronteranno tutti i big in un field al solito piuttosto limitato a causa dei rigidi criteri di qualificazione. Il Blue Monster di Doral (Florida), generalmente aperto a punteggi piuttosto bassi, ha subito pesanti modifiche proprio a partire dallo scorso anno, diventando uno dei percorsi più infidi e ricchi di trabocchetti probabilmente degli interi Stati Uniti.

Lo score infimo di -4 con cui Patrick Reed ha conquistato il titolo ne è la dimostrazione più evidente e difficilmente i 74 giocatori in gara avranno tregua. Ogni momento di distrazione, insomma, potrebbe essere pagato caro. Lo sanno bene i primi 50 giocatori del ranking mondiale, tutti in campo per una competizione che non può che promettere grande spettacolo. Il più forte di tutti, Rory Mcllroy, non arriva nella forma migliore. Il nord-irlandese è reduce dal primo taglio mancato nell’Honda Classic a distanza di quasi nove mesi dall’ultima volta, sebbene sia indiscutibilmente uno dei grandi favoriti, se non l’uomo da battere. La concorrenza, però, sarà spietata e Rory dovrà seriamente guardarsi le spalle. Tre nomi su tutti: Bubba Watson, Jason Day e Dustin Johnson. Il primo, in particolare, sembra essere avviato ad una stagione in grande stile e vorrà migliorare il secondo posto dello scorso anno, mentre l’australiano (numero 4 del ranking) può continuare ad acquisire fiducia in vista dei veri obiettivi stagionali, i Major. Si sta ritagliando subito un ruolo di protagonista, dopo sei mesi di stop, uno scatenato Johnson che, prima dell’eliminazione dei giorni scorsi, aveva conquistato un secondo ed un quarto posto. Lo stesso Reed, detentore del trofeo, vorrà mantenere la corona e gli estremi per un bis non mancano di certo. Possono contare su un ottimo stato di forma i vari Jordan Spieth, Jim Furyk, Jimmy Walker, il giapponese Hideki Matsuyama, mentre appaiono ancora imballati – e potenzialmente fuori dalla lotta al successo – lo svedese Henrik Stenson, lo spagnolo Sergio Garcia, il tedesco Martin Kaymer, l’inglese Justin Rose, Phil Mickelson e Matt Kuchar. Tutto da scoprire l’australiano Adam Scott, alla prima apparizione stagionale.
Non ci saranno italiani al via, a rispecchiare ulteriormente il momento complicato di Francesco Molinari, attualmente in 64esima posizione nel ranking mondiale e lontano dai primi 50.

La Race to Dubai, parallelamente, continua anche nella consueta location del Sudafrica. Il circuito internazionale fa tappa a Eastern Cape per l’Africa Open (montepremi € 1.000.000). Nelle cinque edizioni disputate sin qui, il torneo è sempre stato conquistato da giocatori di casa (due volte Oosthuizen, una volta Schwartzel ed un successo a testa per FIchardt e Aiken, campione in carica ma impegnato al Cadillac). Il field risente inevitabilmente della concomitanza con il torneo americano e non presenta grandi stelle, ma potrebbe offrire spunti interessanti. In primis, se Andy Sullivan riuscirà a dare continuità al successo di domenica a Johannesburg e a conquistare la terza vitoria del 2015. L’inglese sarà ovviamente tallonato dai tanti padroni di casa, tra cui spiccano Richard Sterne, George Coetzee, Dawie e Tjaart van der Walt, Jbe Kruger e Jaco Van Zyl, ma anche diversi suoi connazionali, quali Oliver Wilson, David Howell, Chris Wood e Simon Dyson. Non sarà da meno la pattuglia francese con Raphael Jacquelin, Julien Quesne e Grégory Bourdy, mentre dovranno difendersi gli italiani. Edoardo Molinari deve necessariamente imprimere una svolta ad una stagione fin qui anonima, mentre Renato Paratore cercherà innanzitutto di superare l’ottavo taglio consecutivo al suo primo European Tour. Chi, invece, deve ancora concludere un torneo è Marco Crespi, sempre più in crisi.

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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

Foto: Wikimedia Commons