Editoriali

‘Italia, come stai?’: tiro a volo, ciclismo, ritmica e taekwondo. Quanti squilli azzurri!

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Prosegue nel migliore dei modi il percorso di avvicinamento dell’Italia alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016.

Nel tiro a volo il Bel Paese, dopo la tappa di Coppa del Mondo ad Al Ain, ha fatto quasi il pieno di ‘carte’, avendone conquistate ben 9 sulle 10 a disposizione. Resta ancora da conquistare un pass nel trap femminile, disciplina dove paradossalmente si presumeva che la compagine tricolore avesse meno problemi. Se la 22enne Silvana Stanco è sbocciata ormai definitivamente, la campionessa di tutto Jessica Rossi vive il momento più difficile della sua carriera, con i risultati che tardano ad arrivare ormai da un anno e mezzo. A 23 anni l’emiliana vanta una bacheca completa, al cui interno figurano ori olimpici, mondiali ed europei. Necessario, dunque, sarà ritrovare quelle motivazioni che l’avevano resa una vera e propria cannibale del tiro a volo. La strada verso le Olimpiadi presenta ancora numerose opportunità per ritrovare lo smalto perduto.
Per il resto, impressiona constatare i grandissimi (e graditissimi) problemi di abbondanza cui dovranno far fronte i tecnici azzurri in tutte le discipline. Pensiamo ad esempio allo skeet femminile, con Diana Bacosi, Chiara Cainero e Katiuscia Spada che hanno infilato una magica tripletta negli Emirati Arabi Uniti. Una delle tre, dunque una campionessa vera, dovrà rimanere fuori dal prossimo appuntamento a cinque cerchi. Un dato che la dice lunga sulla profondità di un movimento che, assieme a scherma e tiro a segno, sarà uno dei nostri principali serbatoi di medaglie in Brasile.

L’Italia è tornata a vincere una grande classica del ciclismo grazie al meritato trionfo di Luca Paolini alla Gand-Wevelgem. Una vita da gregario fedele, prima del trionfo più prestigioso arrivato a 38 anni (clicca qui per l’editoriale di Gianluca Santo). Se il ‘Gerva’ non rappresenta di certo il futuro, almeno a lungo termine, la sensazione è che il movimento stia tornando a recitare un ruolo di primo piano anche nelle corse di un giorno. I segnali giunti da Daniel Oss e Matteo Trentin fanno davvero ben sperare verso Fiandre e Roubaix, mentre in vista delle Ardenne rientrerà Diego Ulissi, senza dimenticare un Domenico Pozzovivo pimpante al Giro di Catalogna e già capace di sfiorare la Liegi nel 2014. Importanti anche i progressi di Fabio Felline, corridore veloce e resistente in salita, migliorato esponenzialmente anche a cronometro. Accanto a due fuoriclasse per i grandi giri come Vincenzo Nibali e Fabio Aru, l’Italia pare aver imboccato l’uscita dal tunnel anche nelle grandi classiche, pur mandando ancora un fuoriclasse vero come lo era stato qualche anno fa Paolo Bettini.

Note liete arrivano anche dalla ginnastica ritmica, con le Farfalle che hanno iniziato nel migliore dei modi la World Cup 2015, conquistando il successo a Lisbona sia nel concorso generale sia nella finale di specialità riservata a cerchi e clavette. I nuovi esercizi hanno subito favorevolmente impressionato le giurie, in un contesto internazionale in cui continuano a progredire nazionali emergenti come Israele e Spagna e dove la Russia, frenata da qualche errore di troppo in Portogallo, resta il team di riferimento. La compagine allenata da Emanuela Maccarani, tuttavia, si conferma ancora una volta nel gotha planetario, puntando sin da ora ad un podio alle prossime Olimpiadi di Rio 2016.

Erica Nicoli non è più una sorpresa ed il bronzo conseguito agli Europei di taekwondo, il primo in carriera, dice di una ragazza ormai pronta per mirare a grandi obiettivi. La giovane veneta ha dovuto compiere diversi sacrifici per poter inseguire il suo sogno olimpico. Per combattere nei -49 kg, ad esempio, è stata costretta a perdere peso, affidandosi ad una dieta vegana. L’ascesa delle ultime settimane, con tanto di vittoria al Swiss Open contro avversarie quotate, pone l’azzurra come una mina vagante pronta ad esplodere lungo il tragitto verso Rio 2016.

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federico.militello@olimpiazzurra.com

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