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Judo, Grand Prix Tbilisi: Gwend e Giuffrida, le solite note

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L’Italia ha concluso il Grand Prix di Tbilisi con due medaglie di bronzo, che rappresentano anche il risultato più importante ottenuto in questa stagione dai judoka azzurri. A conquistarle sono state le atlete più attese, Edwige Gwend (63 kg) ed Odette Giuffrida (52 kg), i cui podi ristabiliscono le gerarchie in seno all’Italjudo che erano state parzialmente sovvertite ad inizio anno. Le due medaglie vinte in terra georgiana, infatti, riportano la squadra femminile al livello che le compete, scavalcando nuovamente i connazionali maschi che si erano comportati meglio nei primi mesi del 2015. A livello individuale, invece, ancora una volta Gwend e Giuffrida dimostrano di essere tra le poche in grado di garantire un risultato di rilievo nei tornei dove è presente una concorrenza internazionale di alto spessore.

Edwige Gwend non ha oramai più bisogno di presentazioni, visto che le stagioni si susseguono e continuano ad incoronarla come numero uno nazionale. L’atleta nativa del Camerun, che sul finire del 2014 ha scritto una pagina di storia salendo sul podio del Grand Slam di Tokyo, ha conquistato la sua terza medaglia in carriera in un Grand Prix (meglio di lei, in Italia, ha fatto solo Giulia Quintavalle, con cinque podi). Certo, va detto che lo scorso anno Edwige aveva vinto l’oro proprio a Tbilisi, dove aveva addirittura battuto l’israeliana Yarden Gerbi, ma di fronte allo slittamento degli Europei a giugno è forse meglio non raggiungere il 100% della forma sin da ora. Ad ogni modo, l’azzurra ha subito una sola sconfitta, in semifinale contro la mongola Munkhzuya Tsedevsuren, e si è presa la sua rivincita sulla polacca Agata Ozdoba, che l’aveva privata del bronzo continentale lo scorso anno a Montpellier.

Anche Odette Giuffrida ha ottenuto il suo terzo podio in un Grand Prix, anche se al contrario di Gwend non è mai salita sul gradino più alto del podio in questo tipo di tornei. La campionessa europea junior ribadisce comunque di essere la più brillante carta azzurra per l’avvenire tanto che, come ci troviamo spesso a dire, molti continuano a dimenticare la sua data di nascita (12 ottobre 1994) di fronte ad una presenza così costante sui podi dei tornei senior. Proprio Odette ed Edwige, del resto, sono le due atlete più indicate per rompere il digiuno italiano nei grandi appuntamenti, che dura oramai dal bronzo di Rosalba Forciniti a Londra 2012.

Quanto agli altri azzurri, Assunta Galeone ha perso il titolo nella categoria 78 kg, chiudendo quinta, ma va comunque sottolineato come il tabellone di quest’anno abbia visto al via atlete di grande caratura rispetto a quello del 2014, con tre delle quattro medagliate che hanno vinto almeno un titolo mondiale. Antonio Ciano (81 kg), anche lui quinto, si conferma invece come il più affidabile del settore maschile, dimostrando una buona costanza nella sua strada per Rio 2016, ma anche mettendo a nudo una mancanza di ricambi, trattandosi di un judoka che ad aprile compirà trentaquattro anni.

Tra le altre nazioni, i padroni di casa della Georgia hanno brillato di fronte al proprio pubblico, ottenendo due medaglie d’oro, tre d’argento e due di bronzo, sinonimo di primo posto nel medagliere del torneo. A sorpresa, però, i judoka più rinomati della repubblica caucasica hanno ceduto il passo ai giovani Beka Gviniashvili, vincitore dei 90 kg alle spese di Varlam Liparteliani, e Levani Matiashvili, trionfatore tra i +100 kg ai anni di Adam Okruashvili. La delusione maggiore è però giunta da Avtandili Tchrikishvili, campione europeo e mondiale degli 81 kg, incapace di raggiungere la zona medaglie.

Più in generale, le formazioni europee hanno dimostrato di aver rivisto i propri programmi dopo lo spostamento del Grand Slam di Parigi ad ottobre e dei Campionati Europei a giugno. Le nazioni leader del continente, Francia e Russia in testa, stanno ottenendo buoni risultati per collezionare punti validi per la qualificazione olimpica, ma molti dei judoka di punta sono ancora distanti dal top della forma, con una certa latitanza di medaglie d’oro. Siamo però sicuri che li ritroveremo sul gradino più alto del podio quando si avvicineranno gli appuntamenti clou. Continua, invece, il buon momento della Mongolia, che ha ottenuto due titoli grazie a Tumurkhuleg Davaadorj (66 kg) e Sumiya Dorjsuren (57 kg).

MEDAGLIERE GRAND PRIX TBILISI 2015

#

PAESE

O

A

B

TOT

1.

Georgia (GEO)

2

3

2

7

2.

Mongolia (MGL)

2

1

3

6

3.

Azerbaijan (AZE)

2

0

1

3

4.

Germania (GER)

1

2

6

9

5.

Ucraina (UKR)

1

1

2

4

6.

Slovenia (SLO)

1

1

0

2

7.

Russia (RUS)

1

0

2

3

8.

Uzbekistan (UZB)

1

0

1

2

9.

Cina (CHN)

1

0

0

1

9.

Finlandia (FIN)

1

0

0

1

9.

Stati Uniti d’America (USA)

1

0

0

1

12.

Francia (FRA)

0

2

3

5

13.

Israele (ISR)

0

1

1

2

14.

Spagna (ESP)

0

1

1

2

15.

Kazakhstan (KAZ)

0

1

0

1

16.

Belgio (BEL)

0

1

0

1

17.

Italia (ITA)

0

0

2

2

18.

Ungheria (HUN)

0

0

1

1

19.

Corea del Nord (PRK)

0

0

1

1

20.

Turchia (TUR)

0

0

1

1

21.

Lettonia (LAT)

0

0

1

1

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