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La Francia piange i suoi campioni: le dichiarazioni degli sportivi sull’incidente occorso a Muffat, Vastine e Arthaud

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Il mondo dello sport francese è sotto shock per l’incidente che è costato alla vita a tre campioni come Camille Muffat, Alexis Vastine e Florence Arthaud. Riportiamo di seguito alcune delle dichiarazioni più significative.

* Il resoconto dell’avvenimento

* La carriera di Camille Muffat

* La carriera di Alexis Vastine

* La carriera di Florence Arthaud

* Le immagini dell’incidente

Laure Manaudou (nuoto): “Sono rimasta profondamente sconvolta questa mattina nell’apprendere la morte di Camille, Florence e Alexis. Camille era un’immensa campionessa ed ha fatto la storia del nuoto mondiale. Al di là della nostra rivalità sportiva, avevo un grande rispetto per lei e tra di noi c’era una vera complicità dovuta ai nostri percorsi incrociati ed alla nostra timidezza comune. Questa mattina piango la scomparsa di una grande campionessa ma anche di un’amica. Il mio dolore è ancora più forte oggi perché conoscevo bene anche Alexis che avevo avuto l’occasione di incontrare diverse volte. Alexis era un altro grande campione, divertente ed attraente“.

Sophie Kamoun (nuoto, agente di Camille Muffat): “Non so se riuscirò a trovare le parole in questo contesto per essere all’altezza di quello che rappresentava Camille. Camille era la rettidune personificata. Era una ragazza estremamente determinata, estremamente equilibrata e che sapeva fare delle scelte. Delle scelte molto forti delle quali si prendeva la responsabilità, aveva solamente voglia di essere felice. Era una ragazza straordinaria ed un’amica una confidente e una sorella minore in qualche modo. Perché in questi cinque anni ho appreso molto al suo fianco, sono cambiata molto con lei. Ci siamo ulteriormente avvicinate dopo la fine della sua carriera, perché ho provato ad aiutarla come potevo per una riconversione, e con il tempo ho scoperto una ragazza semplicemente straordinaria“.

Fabrice Pellerin (nuoto, allenatore Camille Muffat): “Sono inconsolabile. Camille era parte della mia famiglia. L’ho allenata per oltre due anni, conoscendola in un periodo nel quale si cambia molto. Ragazzina, adolescente, donna… Anche se ha già un padre, è un po’ come se avessi visto crescere mia figlia. Mi ha aiutato a costruirmi ed allo stesso tempo l’ho vista costruirsi. Quando penso a lei, non penso all’aspetto sportivo. La prima cosa che mi viene in mente è ciò che era, perché era una persona rara. Oggi è difficile usare il tempo passato… era talmente forte che non immaginavo che potesse andarsene. C’è un paradosso, qualcosa che non può essere vero“.

Yannick Agnel (nuoto): “Non lei…” (Twitter). “La vita è fragile e preziosa, e Camille sapeva goderne pienamente. Una preghiera per lei, la sua famiglia ed i suoi amici, così come per tutte le vittime di questo incidente“.

Jérémy Stravius (nuoto): “Ero appena sveglio quando la radio ha trasmesso la notizia: è stato shockante. In nazionale, Camille era una ragazza semplice e discreta e una grande lavoratrice in allenamento. Mi ricordo degli stage che facevamo insieme e ci dava davvero dentro. Lei sapeva esattamente quello che voleva fare. Ero nel pubblico quando ha vinto i 400 metri alle Olimpiadi, è stata una grande emozione, mi ricordo ancora perfettamente quel momento. Questa mattina ne abbiamo parlato molto e nuotando continuavo a pensare a lei“.

Giacomo Perez-Dortona (nuoto): “Ci sono talmente tanti ricordi che mi vengono in mente quando ti penso, Camille! Mi ricordo ancora tutte le competizioni da quando eravamo giovanissimi, tutti i raduni e gli stage quando eravamo esordienti, le mie prime convocazioni in nazionale… Te ne sei andata troppo giovane“.

Ophélie-Cyrielle Étienne (nuoto): “È davvero dura, aveva appena iniziato a godersi la vita dopo la fine della carriera. Siamo state compagne di camera sin dai Mondiali junior del 2006. Eravamo diventate amiche e nuotavamo sempre la staffetta insieme, quasi tutti gli anni fino a Londra 2012. Alle Olimpiadi, lei aveva già vinto ma ha permesso anche a noi di salire sul podio, è stata lei a regalarci quella medaglia. Ricordo quanto fosse felice del titolo olimpico e sollevata per aver raggiunto il suo obiettivo. Amava molto gli scherzi, era sempre pronta a ridere. Il mio pensiero va ai suoi genitori, so che ne erano molto fieri“.

Anna Santamans (nuoto): “Un nodo in gola questa mattina al riseviglio, l’allenamento che non ha più nessun sapore… Non riuscivo a credere che te ne fossi andata, così presto! Compagne di squadra per quattro anni, sei e resterai sempre un modello per me, sia per la tua determinazione che per il tuo talento. Eri in comunione con l’acqua, baciavi la vittoria. Adesso ci lasci il testimone e vegli su di noi in piscina…. riposa in pace, Camille“.

Charlotte Bonnet (nuoto): “Mi batterò fino alla fine per te, affinché tu sia fiera di me. Già mi manchi, ti voglio bene“.

Kevin Escoffier (vela): “Una fine come questa è terribile, quando penso a tutte le miglia che Florence è riuscita a percorrere. L’avevo incontrata in delle regate, ma anche all’arrivo del Trofeo Jules Verne. Mi ricordo della sua vittoria al Rhum del 1990, avevo dieci anni. Mi ricordo delle immagini all’arrivo nelle quali si vedeva Philippe Poupon complimentarsi e felice come se fosse stato lui a vincere. All’epoca, le barche non erano come quelle attuali, e fisicamente era molto dura, soprattutto per una donna. Mi ricordo anche del combattimento di Vastine alle Olimpiadi. Sono andato su tutte le furie, quando penso a come questi ragazzi si allenano ed ai loro sogni che vengono infranti per ragioni di arbitraggio…“.

Teddy Riner (judo): “Ho perso un fratello. Appena ho saputo la notizia, questa mattina presto, avevo voglia di vomitare. Ho conosciuto Alexis e suo fratello Adriani nel 2004. Mi hanno aiutato ad inserirmi quando sono arrivato all’Istituto Nazionale di Sport. È terribile! Era sempre molto piacevole discutere con Alex. Lo invitavo anche ai miei compleanni. Era un mio amico. Parlavamo di tutto, era una persona semplice, un bravo ragazzo ed un ottimo pugile, sfortunatamente rapinato due volte alle Olimpiadi. Alexis non era una persona che passava inosservata. La sua scomparsa è tragica. Ci mostra che nella vita, non abbiamo tempo. Bisogna vivere ogni momento e non lasciare che le giornate scorrano rimandato tutto a più tardi“.

Jérôme Thomas (boxe): “Sono sveglio dalle quattro del mattino. Quando ho visto su Facebook la notizia del dramma, ho pensato che fosse uno scherzo, quindi ho acceso la televisione: è crudele, orribile, sono rimasto senza voce, ho pianto. È la terza volta che perdo un amico. Stavamo sempre insieme in nazionale. Ho tanti ricordi: la preparazione, la dieta… Eravamo nella stessa camera. Abbiamo avuto gli stessi problemi. Eravamo due ragazzi vivaci, mi somigliava, ci siamo sempre sostenuti a vicenda. Non riesco a realizzare che Alexis ci abbia lasciato“.

Brahim Asloum (boxe): “Alexis amava la boxe più di ogni altra cosa. Era la sua vita. Un anno fa, quando era giù di morale, abbiamo discusso insieme. Quando penso ai momenti che ha superato, le sue sconfitte ingiuste alle Olimpiadi, e poi ogni volta è tornato, mi dico che per farlo bisogna essere dei duri. Sognava di diventare campione olimpico. Mi sarebbe piaciuto vederlo vincere l’oro a Rio 2016, lo meritava“.

Anne-Sophie Mathis (boxe): “Sono triste per la terribile notizia. Un pensiero alla famiglia Vastine per la doppia perdita di Célie e Alexis, ed al mondo dello sport francese per Florence Arthaud e Camille Muffat“.

Jean-Claude Bouttier (boxe): “Voglio ricordarmi solamente delle vittorie di Vastine. È troppo triste, troppo dura da accettare la fine di questi tre campioni. Ero andato a Pont-Audemer per vedere Alexis. Era un ragazzo amabile, pieno di qualità“.

Fabrice Tiozzo (boxe): “È una cosa orrenda. Mi metto sopratutto al posto dei genitori di Alexis. Due mesi fa, hanno perso una figlia di ventuno anni. Io, che sono un padre, mi domando come facciano a sopportare tutto questo. Alexis era giovane, bello, parlava bene, aveva talento“.

Simon Fourcade (biathlon): “Mi sono svegliato in piena notte per andare in bagno e tornando ho acceso il telefono per guardare l’ora. Ho visto delle notifiche su Twitter ed allora ho capito cosa era successo. Non sono riuscito a realizzare all’inizio. Ho visto i tweet e mi sono chiesto se fosse uno scherzo di cattivo gusto ma non sono riuscito a riaddormentarmi. Anche se non li conoscevo, mi ha colpito. Sono coinvolti degli sportivi ed anche dei non sportivi, dei giornalisti. Avremmo potuto essere noi, era un reality show con degli sportivi. Non so se potremo omaggiarli in qualche modo, magari con un lutto al braccio. Penseremo a loro prima, durante e dopo la gara“.

Martin Fourcade (biathlon): “Ho saputo la notizia questa mattina. Ero in camera con Beatrix. Quando si è alzato, è andato a vedere i social network e mi ha chiesto se sapevo dell’incidente. Non avevo acceso il telefono e sono andato a vedere. Avevo incontrato Camille e Alexis, non li conoscevo bene, ma comunque sono colpito. Ho gioito per le loro vittorie, ne ho seguito il percorso, c’è una vicinanza che si viene a creare. Ho incontrato Camille a Londra. Ho parlato con il suo compagno che mi ha detto dell’ammirazione che aveva per me e ne sono rimasto colpito. Io adoro il nuoto, la seguivo già da prima ed ho iniziato a seguirla ancora di più. Le avevo scritto quando ha annunciato il ritiro. Sarà un paragone azzardato, ma come tutto il mondo del giornalismo si è sentito attaccato nel caso di Charlie Hebdo, oggi c’è lo stesso sentimento per noi sportivi di alto livello“.

Philippe Saint-André (rugby): “Una tragedia orribile. Ci sono gli sportivi, ma anche i tecnici, i giornalisti, i piloti. Avevo visto Camille Muffat alla notte del rugby a Parigi. Era una donna sorridente, piena di vita, una campionessa. Ho incontrato anche Alexis Vastine. Mi aveva detto che preparava le Olimpiadi di Rio. Florence Arthaud si è presa dei rischi enormi nella sua carriera ed è morta in questa catastrofe“.

Florence Masnada (sci alpino): “Il mio cuore sanguina… Alexis, un amico dal grande sorriso. Camille, così dolce e così forte. Florence, fuori categoria. Non vi dimenticherò mai, mi mancate già terribilmente“.

Adrien Théaux (sci alpino): “Terribile! Orribile! Grazie per averci fatto sognare. Un pensiero per tutte le famiglie delle vittime“.

Pascal Martinot-Lagarde (atletica): “Quando sono in volo, sogno, o meglio faccio sempre l’incubo di non atterrare nel modo giusto, tutte le persone che prendono l’aereo o l’elicottero hanno questo sentimento d’impotenza di fronte ad un possibile incidente. Un sostegno a tutti i parenti delle vittime ed a tutto lo sport, abbiamo subito una grave perdita“.

Michel Platini (calcio): “Voglio esprimere le mie più sincere condoglianze alle famiglie ed agli amici dei tre grandi sportivi francesi che erano Florence Arthaud, Camille Muffat e Alexis Vastine. Come milioni di francesi, ammiravo tutti e tre. Il mio pensiero va a loro in questa giornata nera dello sport francese, ed anche alle famiglie ed aglia mici delle altre sette vittime di questo terribile incidente“.

Olivier Giroud (calcio): “Sono totalmente sotto shock per la scomparsa di Florence Arthaud, Camille Muffat ed Alexis Vastine. Tanto rispetto per quello che hanno dato allo sport francese. Le mie più sincere condoglianze alle loro famiglie e a quelle degli altri scomparsi“.

Gaëtane Thiney (calcio): “È terribile. Quando mi sono svegliata ho visto un messaggio che mi avvisava. Sono andata a vedere sui social network e mi sono resa conto che non era un incubo, era la realtà. Questi atleti hanno dato tutto per il loro sport. Dieci persone che muoiono in un incidente, è sempre terribile. Conoscevo Alexis Vastine e Camille Muffat, con la quale ho corso in bicicletta qualche tempo fa per l’associazione l’Étoile de Martin“.

Marie-Amélie Le Fur (atletica paralimpica): “Poche parole… Solamente una grande tristezza. Un pensiero per tutte le famiglie“.

Audrey Tcheuméo (judo): “Sono con tutto il mio cuore al fianco delle famiglie dei grandi campioni che abbiamo perduto, Alexis Vastine, Camille Muffat e Florence Arthaud

Tony Parker (basket): “Ho appreso la terribile notizia al mio risveglio. Questi tre grandi campioni se ne sono andati troppo presto“.

Alizé Cornet (tennis): “Sono totalmente sotto shock. Lo sport francese e tutta la Francia sono listate a lutto. Tutto il mio sostegno alle famiglie“.

Romain Grosjean (Formula 1): “Inorridito nell’apprendere della scomparsa di Florence Arthaud, Camille Muffat, Alexis Vastine e tutte le altre persone che erano a bordo“.

Muriel Hurtis (atletica): “Non ho parole per esprimere il dolore che sento, le lacrime scendono e non si fermano“.

Bernard Laporte (rugby): “L’ho saputo alle 6:15. Il mio telefono continuava a squillare, vuol dire che era successo qualcosa di grave. Conoscevo tutti e tre gli sportivi. Con Alexis ero a Pechino come segretario di stato allo sport. Florence l’ho incontrata diverse volte come ministro. Solamente un mese fa abbiamo preso un caffè insieme. Camille era una ragazza formidabile e gioviale. Era di Nizza, seguiva ai nostri risultati. Sabato, porteremo un lutto al braccio come omaggio. Che tristezza… venticinque anni! Non è possibile! Potrebbe essere mia figlia. A volte ci lamentiamo per un nonnulla, ma queste cose ci riportano alla realtà“.

Jo-Wilfried Tsonga (tennis): “Non ho parole per esprimere quello che sento. Che terribile notizia. Un pensiero per tute le famiglie!”.

Cécilia Berder (scherma): “Lo sport francese avanza e si crea con un’identità che nasce da un’avventura umana. L’umano è stato colpito in pieno volo. La nostra umanità. I nostri fratelli. Camille Muffat, Alexis Vastine e Florence Arthaud. Tre campioni nei quali l’esigenza, il carattere, la rabbia di vincere hanno fatto brillare la Francia. Vedo le lacrime scendere sulle guance dei loro amici sportivi, mi sento male se penso alle famiglie di queste dieci vittime. Le parole mancano per calmare questa sofferenza, penso solamente a voi che li avete amati, ammirati e visti crescere. Sono cresciuta con questa frase: ispirati ai più grandi e crea il tuo talento. Grazie per essere stati una fonte d’ispirazione così bella“.

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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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