Ciclismo
Milano-Sanremo 2015: il percorso. Si torna in via Roma!
293 km e sopra i 250, si sa, a tanti si spegne la luce: la Milano-Sanremo 2015 scalda i motori e si prepara ad accogliere un plotone di affamati corridori alla caccia di un successo che cambia la carriera.
Il percorso della 106esima edizione di questa classica-monumento è un salto nel mito e nella storia del ciclismo. Nulla di particolarmente impegnativo, sia chiaro: il tracciato è sempre adatto a velocisti dotati di buona resistenza, tuttavia c’è un piccolo dettaglio che cambia con lo scopo di stimolare la fantasia degli attaccanti. Il traguardo torna infatti in via Roma; questo significa che dal Poggio alla linea bianca ci saranno all’incirca 2 km, ai fronte dei 3 dell’anno scorso. E fare 2 km a 60 all’ora, per un passista solitario o per un drappello di uomini, potrebbe risultare più fattibile. Il Poggio, lo ricordiamo, è lungo 3.7 km e presenta una pendenza media del 3.7%, con uno strappo all’8%.
Difficile che la corsa si faccia prima. Partenza da Milano sud, più precisamente via della Chiesa Rossa: infinita pianura verso Pavia e l’Alessandrino, prima di imboccare il passo del Turchino celebre sia per un irripetibile attacco vincente di Fausto Coppi, sia per rappresentare una delle concause della mitica “nebbia padana”, tant’è che nel 1978 un tranviere milanese ne propose lo spianamento per allentare la morsa dei banchi sulla Lombardia. Si arriva quindi sul mare, imboccando la statale dell’Aurelia: Varazze, Savona, Spotorno, gli inconfondibili paesaggi liguri con le montagne sulla destra e l’oceano blu sulla sinistra. Capo Mele Capo Cervo Capo Berta, da ripetere tutti assieme, senza virgole, perché serviranno solo a scaldare le gambe dei favoriti e magari a riprendere i fuggitivi di giornata. Poi la Cipressa: 5.6 km al 4.1%, più lunga e più dura del Poggio, ma prima dell’ultima asperità ci sono una quindicina di interminabili chilometri che scoraggiano ogni tentativo. Il resto lo abbiamo già detto: Poggio all’insù, Poggio all’ingiù, via Roma. Volata o attacco? Difficile dirlo.
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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com