Ciclismo

Milano-Sanremo 2015: su via Roma successo per John Degenkolb! Bonifazio quinto

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È arrivato a Sanremo, al termine di 293 chilometri di corsa, il primo successo per John Degenkolb in una classica Monumento. Sua via Roma, il tedesco della Giant-Alpecin si è imposto con la classica volata di potenza che lo contraddistingue. La Milano-Sanremo 2015, non poteva aver ha trovato il suo padrone.

Non hanno avuto difficoltà, nei primi chilometri di corsa, ad  avvantaggiarsi 11 atleti: Jan Barta (Bora-Argon 18), Sebastian Molano (Colombia), Maarten Tjallingii (LottoNL-Jumbo), Andrea Peron (Novo Nordisk), Tiziano Dall’Antonia e Marco Frapporti (Androni-Sidermec), Stefano Pirazzi (Bardiani-CSF), Adrian Kurek (CCC Sprandi), Matteo Bono (Lampre-Merida), Julien Berard (Ag2r la Mondiale) e Serge Pauwels (MTN-Qhubeka). Nella lunga corsa verso la costa ligure, il loro margine è cresciuto rapidamente fino a sfiorare i 10′. Il gruppo, però, non ha lasciato eccessivo spazio, guidato dalle squadre dei favoriti della vigilia con Tinkoff-Saxo e Katusha in prima fila. Inevitabilmente, con il passare dei chilometri, il loro margine di vantaggio è andato costantemente diminuendo, arrivando a due minuti una volta entrati negli ultimi chilometri di corsa.

Il gruppo, mantenendo un’andatura lineare è riuscito a controllare senza particolari patemi i coraggiosi attaccanti di giornata, con le squadre dei favoriti sempre nelle prime posizioni. Il gruppo dei fuggiti si è selezionato sul Capo Berta grazie all’attacco di Stefano Pirazzi. Con lui Mori, Pauwels e Berard. A 33 chilometri dalla conclusione è rimato da solo al comando Manuele Mori, mentre in gruppo si sono susseguite alcune cadute in una fase di discesa molto insidiosa. Tre uomini del Team Sky, data la situazione, si sono ritrovati con 100 metri di vantaggio sul gruppo.

Il plotone è esploso già sulle prime rampe della Cipressa. Con gli Sky avvantaggiati, hanno attaccato Zdenek Stybar (Etixx-QuickStep) e Greg Van Avermaet (BMC). Il gruppo ha reagito, molto allungato e con tanti uomini di spicco in coda. Tra questi anche il vincitore dello scorso Alexander Kristoff (Katusha), in difficoltà con Nacer Bouhanni (Cofidis). In discesa, si è fatto vedere al comando anche Filippo Pozzato, ma dopo poche centinaia di metri si sono portati al comando gli uomini della Lotto-Belisol. Nella zona di pianura successiva, attacco di un brillante Daniel Oss (BMC), al quale si è accodato subito Geraint Thomas (Sky). 

Il margine dei due attaccanti è salito in breve a 30”, ma nei chilometri precedenti al Poggio la Trek e la Katusha hanno forzato il ritmo, riportando il plotone ad una distanza minore. Sul Poggio è stato Luca Paolini ha fare il ritmo proprio per Kristoff, riportando il plotone nella scia degli attaccanti con un’andatura lineare per non mettere in difficoltà il proprio compagno di squadra. A 7 chilometri e mezzo dalla conclusione Thomas si è involato da solo verso la vetta del Poggio, lasciando sul posto Oss e aumentando esponenzialmente il proprio margine sul gruppo.

Sulle ultime rampe del poggio ha rotto gli indugi Philippe Gilbert, favorendo attacchi da parte di tutti i big. L’unico a fare la differenza è stato Greg van Avermaet, che in cima alla salita si è riportato su Thomas. Il gruppo, però, non ha lasciato spazio e nonostante gli attacchi si è ricomposto proprio in vista dello scollinamento. Sulla discesa del Poggio sono stati coinvolti in una caduta Gilbert, Stybar e il campione del mondo Michal Kwiatkowski, tagliati fuori dalla lotta per la vittoria e il podio.

Negli ultimi chilometri, dopo qualche centinaio di metri di anarchia, ha ripreso in mano la situazione Luca Paolini, che ha pilotato Alexander Kristoff fino agli ultimi 300 metri come 12 mesi or sono. Lo sprint del norvegese, con l’italiano Niccolò Bonifazio a ruota, è stato potente ma non è bastato a resistere al ritorno del tedesco John Degenkolb (Giant-Alpecin), nascosto fino allo sprint finale ma perfetto negli ultimi 100 metri per sfruttare l’occasione e vincere la prima Classica Monumento della carriera. Seconda piazza per Kristoff davanti all’australiano Michael Matthews (Orica-GreeEDGE) mentre Peter Sagan (Tinkoff-Saxo) si è dovuto accontentare della terza posizione dopo essersi ritrovato troppo indietro all’imbocco del rettilineo finale.

Quinta posizione per Niccolò Bonifazio, miglior azzurro sul traguardo e bravo, in particolar modo, a trovare la lucidità per prendere la ruota giusta in volata. Dopo 300 chilometri, però, non ha avuto le gambe per giocarsela fino in fondo, arrivando ad una bicicletta di distanza da Degenkolb. Alle sue spalle Nacer Bouhnanni e Fabian Cancellara (Trek), sul podio dal 2011 in questa corsa e oggi fuori dalla top 3. Ottava posizione per Davide Cimolai (Lampre-Merida) davanti a Tony Gallopin (Lotto-Soudal) e Edvald Boasson Hagen (MTN Qhubeka), decimo.

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gianluca.santo@olimpiazzurra.com

Foto: Pagina Facebook John Degenkolb

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