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Sci Alpino

Sci alpino: Mondiali junior, un’Italia veloce e vincente. Ma niente illusioni

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Nel momento in cui la nazionale azzurra disputa un’ottima Coppa del Mondo tornando però a mani vuote dai Mondiali di Vail-Beaver Creek, la rassegna iridata giovanile disputata settimana scorsa ad Hafjell regala ben tre medaglie firmate da Federica Sosio (oro in superg), Henri Battilani (oro in discesa) e Nicole Delago (bronzo in discesa).

Sono tre sorrisi stupendi, importanti e gioiosi che confermano il talento di questi ragazzi, ma come diremo anche nell’ultimo paragrafo guai a farsi illusioni: nello sci come in altri sport, non esiste alcuna sicura correlazione tra i successi giovanili e quelli senior, nel bene e nel male. Il continuo lavoro è la chiave per le conferme, né bisogna trascurare il ruolo della sorte: avere un problema fisico può condizionare suo malgrado la carriera di un atleta, soprattutto se giovanissimo. In ogni caso, i risultati conseguiti dai tre ragazzi testimoniano un importante movimento nel settore velocità sia maschile, sia femminile: Battilani rappresenta un ricambio cruciale per l’ItalJet, che non può essere “solo” Paris, Heel, Fill e Innerhofer, anche perché l’età degli ultimi tre inizia a diventare significativa. Al giovane valdostano sono già state date le prime opportunità di farsi vedere nel massimo circuito, così come ad un altro prospetto intrigante come Emanuele Buzzi: poco più che ventenni, tocca a loro due tentare di raccogliere l’eredità di un team così vincente, sperando magari che gli incoraggianti progressi in questo finale di stagione di Mattia Casse e Siegmar Klotz trovino conferme nel prossimo inverno.

Federica Sosio ha la particolarità di cavarsela bene anche in slalom, dove la nazionale femminile avrebbe davvero bisogno di ossigeno (chissà che tra lei e le valdostane Martina Perruchon e Jasmine Fiorano, quest’ultima oltretutto ferma per infortunio, non venga fuori almeno una ragazza da zona punti in CdM): in ogni caso, il suo splendido risultato è arrivato in velocità e qui ha compiuto passi in avanti sostanziali mese dopo mese. Il supergigante femminile sta davvero bene: lo testimoniano tanto i risultati in CdM, quanta la performance della valtellinese, senza dimenticarsi di una Sofia Goggia ferma ai box, di una Marta Bassino che ha grandi potenzialità anche in questa disciplina e di una Verena Gasslitter, pur non medagliata, assolutamente in crescita.
Nicole Delago, gardenese come… Isolde Kostner, ha la velocità nel sangue, anche per dna familiare: nelle poche discese che i circuiti minori sono riusciti a far disputare in un inverno anomalo, ha dimostrato una crescita notevole e tutto sembra pronto per vederla stabilmente in Coppa del Mondo, magari unitamente ad un miglioramento in superg.

Per quanto riguarda i non medagliati, altri due nomi meritano di essere citati – oltre a quelli poc’anzi elencati – in relazione a quanto fatto nella stagione: si tratta di Simon Maurberger e Valentina Cillara Rossi, che si sono entrambi scoperti in una nuova dimensione. La genovese andrà a rimpolpare la già nutrita e qualitativa pattuglia di gigantiste (non dimentichiamoci di Karoline Pichler che ha anzitempo chiuso la stagione) senza lesinare qualche puntata in velocità; il giovane forestale nativo di Brunico costituisce invece il prospetto più interessante nel settore maschile proprio tra le porte larghe, ma sembra intenzionato a fare sul serio anche in slalom dove, in attesa del salto di qualità di Giordano Ronci, attendiamo con ansia qualche ricambio.

In conclusione, ribadiamo una volta di più come vincere a livello giovanile non sia sinonimo di sicura affermazione quando si compie il salto di categoria, in Italia come all’estero. Senza guardare agli ultimi quattro o cinque anni, visto che gli atleti in questione sono ancora molto giovani e dunque nulla è da escludere per quanto riguarda il loro futuro agonistico, facciamo un salto ad esempio ai Mondiali di Monte Bianco 2010:  i dieci iridati junior di allora hanno sinora “prodotto” solo un podio in CdM , ottenuto dalla slalomista tedesca Christina Geiger oltretutto proprio in quel 2010. Ci sono medagliati che hanno già appeso gli sci al chiodo e altri che annaspano nei circuiti minori: lo stesso si potrebbe fare pescando a caso una qualunque edizione precedente. Anche se poi non mancano i Marcel Hirscher o le Anna Fenninger (o gli Henrik Kristoffersen, per tornare al 2015), capaci di vincere da junior e stravincere da senior. Però ci sono anche i Beckmann, i Sablatnik, i Bjorge, tutti campioni del mondo nel 2006 e tutti già ritirati senza alcuna gloria in Coppa del Mondo. Ci si mettono infortuni e problemi di ogni genere, magari in alcuni casi un’incapacità psicologica di reggere le nuove pressioni: per questo auguriamo a Federica, Henri, Nicole e agli altri medagliati di restare con la testa libera e il fisico integro,  perché solo così potranno confermare quanto di buono fatto vedere finora.

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foto: credit Fisi

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

 

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