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Sei Nazioni 2015: Galles, dalle difficoltà iniziali al sogno del trionfo

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In un modo o nell’altro, il Galles c’è sempre. Anche quando il sogno del titolo sembrava essere sfumato dopo appena una giornata, con la pesante – più nella forma che nel punteggio – sconfitta in casa contro l’Inghilterra, la nazionale guidata da Warren Gatland ha saputo tirare fuori gli artigli partita dopo partita, come già successo nel 2013. Inizialmente senza brillare, come accaduto nelle vittorie contro Scozia e Francia, poi sfoderando una prestazione monstre per intensità e qualità difensiva contro l’Irlanda. Il risultato? Dragoni in lotta per il Sei Nazioni, ancora una volta.

In pochi, insomma, pensavano ad un Galles competitivo fino alla fine visto lo step iniziale. Invece, l’iniezione di fiducia arrivata con la vittoria contro pronostico nel match di sabato ha reso ulteriormente pericolosa una squadra già potenzialmente devastante, ma a cui probabilmente mancava un po’ di fiducia nei propri mezzi dopo un anno trascorso tra pochi alti e molti bassi. Quella fiducia arrivata grazie alla straordinaria prova della difesa contro la grande favorita del Torneo nonché squadra più aggressiva dell’Emisfero Nord, l’Irlanda: oltre duecento placcaggi portati a segno (31 quelli di Charteris), un’azione degli irlandesi da trentadue fasi sui 5 metri gallesi rispedita al mittente con una grinta da leoni, già entrata idealmente negli annali. Battere la nazionale più in crescita nell’ultimo anno, d’altronde, non può essere banale. Soprattutto se ti proietta in lotta per il trofeo, da giocarsi nella partita probabilmente più abbordabile per il Galles, all’Olimpico al cospetto di un’Italia colpita nel profondo dalla debacle contro la Francia.

Serviva, di fatto, soltanto l’input. Perché con un fuoriclasse del calibro di Alun Wyn Jones in seconda linea, con Sam Warburton e Dan Lydiate a placcare l’impossibile in terza, con Dan Biggar a gestire in maniera enciclopedica la mediana e, soprattutto, con un magnifico Leigh Halfpenny (il miglior piazzatore al mondo) a garantire sicurezza all’intera squadra. Con loro, anche i momenti di difficoltà possono tradursi in potenziali trionfi. Differenza punti permettendo, visto che l’ultima giornata vedrà partire i Dragoni comunque al terzo posto dietro Inghilterra e Irlanda. L’Italia, insomma, è avvisata e la sfida contro l’Inghilterra dello scorso Sei Nazioni docet.

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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

Foto: Twitter Welsh Rugby Union

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