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Sei Nazioni 2015: Italia, Cuor di Leone! Ma chi si ferma è perduto…

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Quando al minuto 76 Peter Horne ha sbagliato il calcio di liberazione non riuscendo ad indirizzare il pallone verso la touche, dopo una conquista scozzese in mischia molto contestata dagli azzurri, si è avvertito come una scossa sul prato di Murrayfield.

Parisse e compagni infatti,  in piena trance agonistica, si sono riversati per l’ennesima volta negli ultimi dieci minuti della ripresa nei ventidue metri avversari riuscendo, al termine di un assedio infinito e per certi versi commovente, ad ottenere la meta tecnica che ci ha fatto esultare davanti al televisore e non solo.

Abbiamo ottenuto finalmente una vittoria meritata: figlia del gioco, di base solide su cui poggiare il piano tattico della contesa, tralasciando la grave criticità delle trasformazioni dalla piazzola, ma soprattutto figlia di una forza psicologica oggi “davvero esagerata” nella mente dei ragazzi del Bel Paese.

Nonostante fossimo sotto 10-0 dopo pochi minuti, non abbiamo mai mollato e ad ogni colpo scozzese siamo andati a rispondere presenti, talvolta anche con un po’ di fortuna che non guasta mai (Venditti e la sua meta…rocambolesca).

“Dobbiamo segnare lo stesso. Se segnamo lo stesso è il modo migliore che abbiamo per vincere – sono queste le parole che utilizza Vittorio Munari in telecronaca in quell’ultimo emozionante minuto, in cui con l’impagabile commento di Antonio Raimondi si sono trasformati nei portavoce di un movimento che aveva bisogno di una vittoria come questa.

Un’affermazione di forza, che spazza via con prepotenza le voci su una possibile estromissione dell’Italia dal Sei Nazioni.

Qualcosa di meraviglioso a cui però, SERVE  NECESSARIAMENTE DARE CONTINUITA’.

Tra quindici giorni una Francia criticata, incerottata e con il morale sotto i tacchi verrà a farci visita a Roma e se vogliamo dimostrare agli altri, e pure a noi stessi, di essere pronti a compiere il balzo definitivo, lanciando fra le righe anche un messaggio verso la prossima World Cup, dobbiamo sfruttare al meglio la chance.

Per non lasciare cadere nel vuoto episodico….l’impresa di Murrayfield.

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michele.cassano@olimpiazzurra.com

Foto: Fotosportit/FIR

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