Rugby
Sei Nazioni 2015, Italia: “Salto di qualità”…questo sconosciuto…
Come neve al sole.
Una nazionale incapace, inconcludente e irritante.
Si è sciolta nella più brutta partita del Sei Nazioni, davanti alla peggior Francia (forse…) di sempre.
Senza offesa per i protagonisti transalpini ovviamente, risulta difficile trovare in loro grandi meriti nel gioco; se non quello di aver concretizzato gli 80′ romani con la vittoria.
Una questione di testa, di nervi e di competenze che latitano in aree chiave del gioco.
E’ chiaro che le mancate trasformazioni di Allan, prima, e Orquera, poi, hanno minato le certezze degli azzurri, ormai quasi “rassegnati” al fatto di dover segnare alla mano per poter smuovere il punteggio, ma questo non sia una giustificazione dietro cui nascondersi.
La lezione subita in mischia e il fatto di non esser mai riusciti a rompere dei placcaggi guadagnando abbrivio aumentano soltanto la lista delle cose negative da sommare all’aberrante sconfitta di Brunel e dei suoi uomini; rimasti a 0, nello score, dopo 10 anni esatti dall’ultima volta, quando ancora i transalpini ci relegarono a questo.
E pensare che Dusautoir e compagni stiano ancora attraversando il loro momento più brutto, amplifica ulteriormente le colpe di una squadra non in grado di effettuare quello che tutti si aspettano da tempo: il definitivo salto di qualità.
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michele.cassano@olimpiazzurra.com
Foto: Fotosportit/FIR
Al
16 Marzo 2015 at 11:15
Condivido i vari articoli che la redazione sta facendo sulla partita di domenica ma forse di critica in critica si sta un po’ esagerando, e lo dice uno che pensa che sarebbe ora che il CONI spostasse un paio di milioni dal rugby alla scherma o al nuoto.
Vero che la Francia ha giocato male, sono loro la vera sorpresa negativa dell’incontro. L’Italia non mi è sembrata molto sotto i suoi livelli. Contro l’Irlanda siamo andati uguale, e leggevo commenti meno critici. Contro la Scozia siamo stati sotto tutta la partita, sicuramente abbiamo giocato meglio di domenica ma… neanche tanto.
Io ho smesso da tempo di chiamare gli amici e spostare le riunioni pur di vedere le partite, da sportivo che ha sempre dato il massimo non concepisco una nazionale che si trascina il problema del calciatore da 10 anni. Ragazzi, togliamo una squadra dalla lega celtica e diamo tutti quei soldi a Johnny Wilkinson per naturalizzarsi italiano. Insomma, i problemi vanno risolti. Basta belle sconfitte, ormai danno fastidio.