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Slitte
Slittino: chiusura di stagione in calo per l’Italia, dal prossimo anno c’è bisogno di una svolta
Si è conclusa con l’ultima tappa a Sochi la Coppa del Mondo di slittino 2014/2015. Bilancio sufficiente per la nazionale italiana, al primo anno senza il suo punto di riferimento dell’ultimo ventennio: Armin Zoeggeler. Quando ad ottobre il Carabiniere di Merano aveva annunciato il suo ritiro, tutte le responsabilità erano finite sulle spalle del giovane Dominik Fischnaller che ha saputo reggere la pressione nella prima parte di stagione, calando però sul finale. Andiamo però a vedere nel dettaglio l’annata azzurra.
Nel singolo maschile, come detto, il protagonista annunciato era Dominik Fischnaller. L’altoatesino è partito alla grande, con tre podi nelle prime tre gare (due secondi posti ed un terzo), andando addirittura ad insediare Felix Loch per la leadership di Coppa. Da Calgary in poi però un calo nettissimo, con Dominik che non è riuscito a cambiare passo, commettendo una lunga serie di errori, compreso quello del Mondiale di Sigulda, quando era in piena lotta per il podio. L’anno prossimo ci aspettiamo moltissimo da lui: può e deve garantire al Bel Paese un futuro dopo il Cannibale. Bene anche il cugino di Dominik, Kevin Fischnaller, che ha conquistato il primo podio in carriera nella sprint di Igls; anche da lui ci si aspetta il salto di qualità nella prossima stagione.
Ancora sulla cresta dell’onda i veterani Christian Oberstolz e Patrick Gruber che all’età di 37 anni sono riusciti a conquistare l’ennesimo alloro di una grande carriera, con il bronzo mondiale a Sigulda. Positiva l’intera stagione, con una costanza pazzesca nei primi cinque posti, pur senza guizzi oltre a quello iridato. Ci si attendeva molto di più da Rieder/Rastner, mai apparsi performanti al livello dei migliori, ma comunque bravi a strappare una quinta piazza ai Mondiali. Ad Igls poi abbiamo scoperto il doppio del futuro, con Gruber/Kainzwaldner, quinti.
Piccoli segnali sono giunti dal singolo femminile. Con il ritiro di Sandra Gasparini, Sandra Robatscher e Andrea Voetter sono diventate le due uniche atlete del gruppo azzurro. Le giovani altoatesine hanno più volte espresso ottime doti di guida, però con una certa incostanza che le ha portate spesso a sbagliare. Anche da parte loro c’è bisogno di una crescita, ragionando anche in chiave team-relay.
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gianluca.bruno@olimpiazzurra.com
Luca46
3 Marzo 2015 at 21:11
Già una svolta … ma su quali presupposti? Su che basi lavoreranno?