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Ciclismo

Strade Bianche 2015, il percorso: tanto sterrato e arrivo a Siena

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Duecento chilometri, 45 dei quali in sterrato. Questa, in breve, la Strade Banche 2015, semiclassica italiana che sabato regalerà spettacolo a corridori e appassionati.

Il via da San Giminiano, caratteristica cittadina toscana caratterizzata dalla presenza di 72 torri medievali che la rendono un posto unico al mondo, non a caso dichiarato patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Una volta iniziata la corsa il primo tratto di sterrato si presenterà dinanzi ai corridori dopo 32 chilometri. Un paio di tratti brevi, di circa due chilometri, prima del terzo settore. La Bagnaia. Sei chilometri, quasi tutti in salita. Impossibile fare selezione a quasi 150 chilometri dalla conclusione, ma di certo i corridori inizieranno a fare fatica considerando che subito dopo si presenteranno altri due tratti di strada bianca ci circa 5 chilometri l’uno. Dopo un lungo tratto di asfalto, ma comunque impegnativo dal punto di vista altimetrico, si tornerà tra la polvere, o il fango in base alle condizioni meteorologiche, a 80 chilometri dal traguardo, quando la corsa entrerà nel vivo.

Sul tratto di Lucignano d’Asso, per quanto prevalentemente in discesa, si potrebbe provare a portare una prima selezione considerando la lunghezza di oltre 9 chilometri. Si estende per 11 mila 500 metri, invece, il settore numero 7. Mosso e impervio, spalanca le porte verso il finale di corsa, che si annuncia rovente. Una volta entrati negli ultimi 25 chilometri i corridori si troveranno ad affrontare in rapida successione 3 settori, con pendenze che arriveranno ben oltre il 15% su strada sterrata. La selezione sarà naturale. L’ultimo settore, Le Tolfe, si concluderà a poco più di 10 chilometri dalla conclusione con pendenze fino al 18% che negli ultimi anni hanno sempre recitato un ruolo importante nell’economia della competizione.

Finito lo sterrato, non si può dire lo stesso della corsa. Prima dell’arrivo, in Piazza del Campo a Siena, un ulteriore strappo che porterà i corridori fino a 300 metri dalla conclusione. Quasi un chilometro durissimo, senza tregua e con punte del 16%: chi avrà le gambe, può fare la differenza in maniera definitiva.

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gianluca.santo@olimpiazzurra.com

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