Tirreno-Adriatico 2015: fuochi d’artificio sul Terminillo?

È il gran giorno per la Tirreno-Adriatico 2015. La corsa dei due mari è giunta alla sua tappa regina, con arrivo in salita sul Terminillo. Una salita vera, dove chi vuole vincere la 50esima edizione della corsa dei due mari non potrà più nascondersi.

La quinta tappa della breve corsa a tappe nostrana prenderà il via da Esantoglia, per concludersi dopo 197 chilometri durissimi. La prima salita, non caratterizzata dal GPM, inizia pochi chilometri dopo il via. Trampolino ideale per i fuggitivi della prima ora, sarà seguita a breve distanza dal Passo Sallegri e dalle Arette. Due salite che, pur non esagerate, metteranno fatica nelle gambe dei corridori nella prima parte di tappa. Successivamente un lungo tratto di pianura, che di fatto porterà i corridori fino ai piedi dell’ascesa finale, preceduta da qualche saliscendi. 16 chilometri e una pendenza media superiore al 7%, con una massima del 12 dopo circa 4 chilometri e mezzo. La parte centrale, più facile, si interpone tra due tratti molto lunghi con pendenze costantemente superiori all’8%. Una salita vera, tosta, che specialmente in questa fase della stagione può fare la differenza.

Wouter Poels, a questo punto capitano unico del Team Sky, è chiamato all’arduo compito di difendersi dagli attacchi degli avversari, che teoricamente in salita potrebbero avere qualcosa in più. È parso brillante, ieri, il colombiano Rigoberto Uran Uran (Etixx-QuickStep), mentre Nairo Quintana (Movistar) e Alberto Contador (Tinkoff-Saxo) si sono nascosti in gruppo. Chi, tra i big più attesi, ha faticato maggiormente è Vincenzo Nibali (Astana). E una salita come quella che sarà affrontata nella giornata odierna potrebbe risutare fatale per Nibali, ancora lontano dalla forma migliore.

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gianluca.santo@olimpiazzurra.com