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Ginnastica, Europei 2014 – Italia presente! Veterani indomabili, un riscatto, la medaglia e..

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Due veterani irripetibili e una promessa che matura definitivamente. Questo è il riassunto in casa Italia nella prima giornata di Finali di Specialità degli Europei 2015 di ginnastica artistica.

La nostra Nazionale chiude la giornata con una medaglia di bronzo pesante, un quinto e un sesto posto. Dopo la quarta posizione da amaro in bocca per Erika Fasana nell’all-around, questo è il miglior viatico per la conclusione di domani pomeriggio dove la comasca è chiamata alla conquista di un podio finale, per sbloccare anche il medagliere femminile.

 

Gira che ti rigira, l’artistica maschile è sempre in mano ai veterani. Senatori di un’altra epoca, ormai più vicini agli –anta che agli –enta, sempre capaci di farci emozionare, portando sempre più in alto il nostro tricolore.

Alberto Busnari ha colto il frutto di tanti sacrifici, un giusto premio dopo tanta sfortuna e i quarti posti nelle tre competizioni più importanti. Dopo 11 anni di digiuno, il Cavaliere di Melzo sale su quel gradino del podio che tanta desiderava e che tanto meritava. Pensando che solo quattro mesi fa era ancora in ripresa dall’infortunio patito ai Mondiali di Nanning e che è ritornato effettivamente in pedana solo un mesetto fa conquistando un bronzo in Coppa del Mondo.

Matteo Morandi ha dovuto battagliare in una Finale dal tasso tecnico mondiale. Difficilissima con le medaglie sfuggite al Dog solo per un paio di decimi al termine di un buon esercizio, concluso anche con un’uscita perfettamente stoppata. Il bronzo olimpico matura, ma non invecchia, è sempre sul pezzo e dà sempre la sensazione di poter sfoderare il colpo dello scorpione quando meno te l’aspetti. Il sesto posto finale ci sta, forse un paio di decimini in più ci potevano anche stare, ma la sensazione è che gli argenti di Ait Said e Abliazin fossero comunque un po’ lontani, per non parlare dell’oro di uno stratosferico Petrounias.

Chiudiamo qui il nostro Europeo al maschile. Una medaglia, due Finali di Specialità, conquistate sempre dai soliti uomini che ormai da vent’anni ci rappresentano in giro per tutto il Pianeta. Elogi infiniti a loro e domande importanti da farsi nelle dovute sedi. Fin quando avremo dei moschettieri così potremo comunque gioire, in un modo o nell’altro.

 

Martina Rizzelli ha invece superato l’esame di maturità, ha fatto capire di che pasta è fatta e soprattutto ha dimostrato quella continuità che le era mancata nel 2014. La 17enne comasca ha aperto una serie consecutiva di esercizi senza grossi errori evidenti è la riprova del suo valore, comprovata da tre uscite europee sostanzialmente pulite: 13.866, 13.900, 13.933 nell’ordine.

Quinto posto finale sugli amati staggi, alla sua prima finale di specialità a livello internazionale (da senior). Spiridonova e Downie ingiocabili (saranno attaccabili sostanzialmente solo dalle cinesi, forse dalla miglior Mustafina, magari da questa nuova Biles), a meno di tre decimi dal bronzo della Wevers che addirittura poteva essere attaccato con un’esecuzione leggermente migliore. Nulla da imputarle questa volta, ma è ulteriore dimostrazione che ci sono bei margini di crescita, soprattutto se saprà mantenere la tenuta psicologica di questa settimana, esplosa in un all-around inatteso e da incorniciare.

 

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