Artistica
Ginnastica, Europei 2015 – Cosa ci portiamo via? 10 emozioni, temi caldi, highlights, analisi…
Domenica si sono conclusi a Montpellier (Francia) gli Europei 2015 di ginnastica artistica. Concludiamo i nostri approfondimenti andando a raccogliere 10 emozioni di questa rassegna continentale: temi caldi, highlights, analisi e…
- Dominio indiscusso della Russia che stravince il medagliere generale e quello femminile. Tre ori tra le ragazze: mega prestazione di Daria Spiridonova alle parallele, invenzione di Maria Paseka al volteggio, spettacolo puro di Kseniia Afanaseva al corpo libero. L’en-plein manca solo per colpa di Maria Kharekhova che, da super favorita, crolla alla trave. E dire che mancava Aliya Mustafina…
- L’assenza delle big si è fatta sentire sotto il profilo tecnico. Iordache, Mustafina, Popa, Seitz, Scheder, Bui, Harrold, Tunney, la miglior Ferrari sono mancate allo spettacolo. Sì sono viste cose molto interessanti su alcuni attrezzi, ma è indubbiamente mancato quel quid in più che innalzasse il livello. Giusto per fare un esempio: si è andati a podio con 14.200 sia alle parallele che alla trave, con due autentiche outsiders di seconda fascia.
- Il momento più spettacolare è indubbiamente stato il duello sugli staggi tra Spiridonova e Downie, con over 15 da urlo e che potrebbe dire la loro anche per il podio Mondiale (e infatti la russa è bronzo iridato).
- Giulia Steingruber è meritatamente la nuova Reginetta d’Europa. Un giro completo da applausi e così l’oro più prestigioso vola in Svizzera per la prima volta nella storia. La moschettiera bionda ha fatto il suo: precisa, puntuale, composta, elegante, mai una parola fuori posto. Sempre tra le big del circuito ha sfruttato la prima occasione utile per riscrivere il suo palmares. L’all-around è tutto suo, peccato per il mancato tris al volteggio, conferma anche il bronzo al corpo libero.
- La Finale alla trave si è confermata una lotteria: tra cadute ed errori vistosi, si sovvertono i valori. Bravissima Andreea Munteanu ad approfittare della situazione e a trionfare: il palmares non ammette i se e i ma, non considera le assenze e gli episodi. Lei è Campionessa d’Europa.
- Rinasce Kseniia Afanaseva che lustra una gran Finale al corpo libero, di bel respiro internazionale, e ritorna sul trono d’Europa. Dopo due anni d’assenza, la Campionessa del Mondo riparte da dove aveva lasciato. E non scordiamoci del bronzo al volteggio, conquistato grazie alla riproposizione dell’Amanar.
- Colpo da maestra di Maria Paseka, grazie a una visione tattica tutta particolare. Amanar come secondo salto, tirato fuori all’improvviso quando nessuno se lo aspettava. Steingruber annichilita, Campionessa d’Europa! E dire che fino a 24 ore dall’inizio del campionato non era neppure a Montpellier: solo l’infortunio di Alla Sosnitskaya in prova podio le ha regalato la convocazione all’ultimo. Toccata e fuga vincente.
- L’assenza delle solite note ha cambiato la geografia dell’Europa. Detto della scatenata Russia, la Romania si è salvata con l’oro della Munteanu, Italia a bocca asciutta (stiamo parlando di femminile), Gran Bretagna positiva ma senza titoli. La Svizzera trova spazio grazie alla Steingruber, arrivano le medaglie anche per la Francia padrona di casa, per i sorprendenti Paesi Bassi, la Polonia di Marta Pihan ottiene buoni risultati, c’è gloria anche per il Portogallo.
- Sovvertiti alcuni pronostici, confermati altri. Steingruber mantiene il concorso generale, Afanaseva ok al corpo libero, Spiridonova alle parallele (ma qui azzeccarla rispetto a Becky Downie era una lotteria). Maria Paseka e Andreea Munteanu sovvertono volteggio e trave: la russa per merito suo, la rumena per errore altrui.
- Park&Suites Arena meravigliosa, Montpellier casa della ginnastica: un sogno rispetto al deserto della Armeec Arena di Sòfia, un bellissimo pubblico, palazzetto gremito. erto senza una competizione a squadre, gli Europei perdono di fascino e se ne è avuto proprio il sentore. Promosso il format che compatta le Finali di Specialità (lo avevamo già analizzato nel riassunto di sabato sera).