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Ginnastica, Europei 2015 – Finali: le pagelle. Rinasce Afanaseva, Fasana ci prova, Munteanu corsara

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Si sono conclusi gli Europei 2015 di ginnastica artistica con la seconda parte delle Finali di Specialità. Di seguito le consuete pagelle, riservate alle competizioni del pomeriggio odierno.

 

KSENIIA AFANASEVA: 10. Quasi alla Mustafina, l’essenza delle vere numero 1. Praticamente due anni fuori tra infortuni e operazioni varie. Si diffonde la voce di un infortunio dopo il bronzo al volteggio (ma c’è da crederci?), lei se ne infischia e si laurea Campionessa d’Europa al corpo libero, bissando il trionfo del 2013 e ampliando il palmares in cui brilla il titolo mondiale del 2011. I piagnistei trovano spazio ad altre latitudini. Alte le difficoltà (6.3) ma è soprattutto la pulizia d’esecuzione a portarla verso l’apoteosi. Un rientro degno del suo nome.

 

ANDREEA MUNTEANU: 9. Essere delle ginnaste di livello significa anche approfittare delle occasioni d’oro che ti capitano sottomano (cosa non riuscita ad altri). Il parterre alla trave è di basso livello, Maria Kharenkova unica atleta top si suicida cadendo e la rumena fiuta la possibilità dell’impresa. Sale convinta sui 10cm, non sbaglia, nulla e concretizza al meglio: Campionessa d’Europa e salva la Romania che, anche senza Larisa Iordache, porta via comunque un oro. La Munteanu è al secondo anno da senior, l’anno scorso vinse il titolo continentale con la squadra e il quarto posto mondiale; a Bruxelles 2012 si inchinò al cospetto di Enus Mariani nel concorso generale.

 

ERIKA FASANA: 7. È tutto lì, su quel dannato doppio giro in presa mancato. Ci fosse riuscita, combinandolo con il Chusovitina (seconda volta consecutiva, passo in avanti ma ancora promessa) e con lo Tsukahara avvitato (ottimo), allora staremmo parlando di ben altro e sarebbe stata una giornata trionfale per l’Italia. Sarebbe salita sul podio, ci avrebbe regalato una medaglia, avrebbero scongiurato lo 0 al femminile e quant’altro. Invece arriva il secondo quarto posto in tre giorni, ancora senza medaglie per una manciata di centesimi (15 nell’all-around, 16 oggi). Il respiro e il valore internazionale sono notevolmente aumentati, ma che peccato.

C’è poco da dire e da imputare, è mancato solo quel soffio per l’apoteosi. A lei ben poco da dire visto l’esercizio che ha portato in gara, per due volte consecutive in tre giorni. Lavorerà ancora per riprovare l’assalto in un’altra occasione, anche se Montpellier poteva regalarci molto di più.

 

CLAIRE MARTIN: 8. Vale lo stesso concetto della Munteanu. Big a casa o eliminate in qualifica, in Finale cadono in tante, sale per ultima sull’attrezzo, si fa spingere dal suo pubblico e arriva il bronzo. Francia in festa.

REBECCA DOWNIE: 8. L’argento alla trave è forse insperato, ma almeno serve per placare la delusione delle parallele su cui ha perso la battaglia con Daria Spiridonova.

MARIA KHARENKOVA: 5. La superfavorita alla trave cade e addio sogni di gloria. Secondo errore importante dopo il ko in qualifica ai Mondiali. La tensione gioca brutti scherzi per la Campionessa d’Europa uscente.

GIULIA STEINGRUBER: 7,5. Oro all-around, argento volteggio, bronzo corpo libero. Meglio di così… Il voto si riferisce naturalmente alla gara odierna dove, con una prova ordinata, difende il terzo posto di Sòfia 2014.

CLAUDIA FRAGAPANE: 9. Ha sognato il titolo al quadrato, ma Kseniia Afanaseva era oggettivamente insuperabile. Brava la britannica a ritrovare lo smalto nel momento cruciale, a piazzare le difficoltà che contano (6.3) e a mettere pressione alla russa con un totale 14.633.

 

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