Ciclismo
Giro d’Italia 2015, i favoriti: Contador per il bis, lo sfidano Porte, Uran e Fabio Aru
Quattro pretendenti, un unico traguardo: la Maglia Rosa, simbolo del primato e del successo. Mancano ormai pochi giorni alla 98esima edizione del Giro d’Italia, che prenderà il via il 9 maggio da San Lorenzo al Mare con una cronosquadre che si concluderà a Sanremo. 23 giorni dopo, conteggiando anche i riposi, i girini arriveranno a Milano, sede d’arrivo della corsa. E uno solo alzerà al cielo il Trofeo Senza Fine.
Il grande favorito per classe, esperienza e capacità fisiche è Alberto Contador, già vincitore del Giro nel 2008. In carriera lo spagnolo della Tinkoff-Saxo ha messo in bacheca, oltre alla corsa a tappe di tre settimane nostrana, anche tre edizioni della Vuelta a España e due del Tour de France, completando la triplice corona nell’arco di 15 mesi tra il maggio del 2008 e il luglio del 20009. Solo questi dati fanno impressione, senza considerare tutti i successi sparsi nelle varie corse a tappe di una settimana. Forse il prototipo dell’atleta perfetto per questo genere di corse, capace di danzare sulle salite ed esprimersi al meglio anche a cronometro, nonostante negli ultimi anni sembri leggermente calato in questa specialità, rimanendo comunque ad altissimi livelli.
Le stagioni migliori, sotto un punto di vista prettamente atletico, sono alle spalle dell’iberico, che a 32 anni, e con una decade di professionismo sulle spalle e sulle gambe, vede ormai prossima la fine della propria carriera. Prima, però, un importante obiettivo in testa: la doppietta Giro-Tour, riuscita solo ai grandissimi della storia di questo sport. L’ultimo ad avere successo nell’impresa, e forse non c’è neanche bisogno di dirlo, è stato Marco Pantani nel 1998. Non teme la crono di Valdobbiadene, e le salite del territorio italiano gli sono amiche per caratteristiche e non solo. Possibile, per lui, anche provare ad inventarsi qualcosa nelle tappe di media difficoltà se le cose non dovessero andare come previsto: la fantasia non gli manca, e ha già dimostrato di poter vincere anche senza risultare il più forte in gara, come alla Vuelta del 2012 quando mandò letteralmente gambe all’aria Joaquim Rodrguez con un attacco che avrebbe potuto risultare suicida nella tappa di Fuente Dé.
I due avversari principali per il Pistolero di Pinto sembrerebbero essere Rigoberto Uran Uran e Richie Porte. Nessuno dei due, tuttavia, sembra all’altezza di Contador. Il colombiano dell’Etixx-QuickStep viene da tre top ten e due podi consecutivi nelle ultime edizioni. Nel 2013 ha trovato un Vincenzo Nibali superiore, mentre nel 2014 si è dovuto accontentare della piazza d’onore alle spalle del connazionale Nairo Quintana. La lunga crono che caratterizzerà la 14esima frazione può essere la sua arma per provare ad attaccare gli avversari, compreso quell’Alberto Contador che partirà dalla Liguria con maggiore forza e consapevolezza. Forse dotato di meno talento di tanti avversari, Uran si è imposto come corridore solido, che pur senza particolari squilli è in grado di difendersi in salita con una costanza di rendimento mostruosa. E, tra un sorriso e l’altro, Rigo è un pretendente serissimo al trono.
La risposta del Team Sky a Contador, con Chris Froome concentrato sul Tour de France, si chiama Richie Porte. Durante il Giro d’Italia del 2010 si è mostrato al grande pubblico, dopo 5 anni stiamo ancora aspettando la consacrazione. Fino a questo momento la carriera dell’australiano ha visto sopratutto fallimenti nelle corse di tre settimane: è sempre mancato qualcosa per cogliere il grande risultato, che fosse una condizione fisica adeguata o la costanza sulle 21 tappe, spesso un’incognita per lui. Le caratteristiche per fare bene e insidiare Contador ci sono, considerando le doti di scalatore e cronoman che gli hanno consentito, tra le altre cose, di vincere due edizioni della Parigi-Nizza e l’ultimo Giro del Trentino, disputatosi la scorsa settimana. A lui fare il salto di qualità definitivo: a 30 anni, rischia di essere ricordato come un incompiuto.
Tra questi grandi nomi, rappresentanti dei tre continenti che fino ad ora hanno scritto le pagine più importanti della storia del ciclismo, può essere inserito anche Fabio Aru. Dopo il malanno che gli ha impedito di prendere il via al Trentino il corridore dell’Astana è tornato ad allenarsi per presentarsi al meglio per il più importante appuntamento del suo 2015. Lo scorso anno, quando per la prima volta si è trovato ad avere i gradi di capitano, ha conquistato il terzo gradino del podio, vincendo anche due tappe. Alla Vuelta ha dimostrato di essere un piccolo gradino più in basso dei vari Contador, Froome e Valverde. Fino a questo momento in stagione non ha fatto molto, ma siamo ormai abituati al tipo di preparazione fisica imposta dall’Astana e la cosa non dovrebbe preoccupare.
Meno rassicurante l’assenza di Aru dalle corse nell’intero mese di aprile. Verosimilmente potrebbe pagare nella prima settimana non avendo il ritmo gara, ma sui 21 giorni, e con una terza settimana che si annuncia come durissima e decisiva, potrebbe ritrovare le giuste sensazioni per tornare a volare in salita. L’ostacolo maggiore, per l’ex crossista, potrebbe essere l’ormai celebre crono di Valdobbiadene, dove potrebbe perdere diversi minuti dagli avversari. È atteso, in particolar modo, su Mortirolo e Col delle Finestre. Per tornare a volare e per sognare quella Maglia Rosa che tanto affascina lui e il pubblico italiano.
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gianluca.santo@olimpiazzurra.com
Foto: Tinkoff-Saxo