Ciclismo
Giro d’Italia 2015: Mortirolo e Finestre, le salite mitiche
Due salite del Giro d’Italia 2015 attirano le attenzioni degli appassionati in misura maggiore rispetto a tutte le altre: senza nulla togliere all’Abetone, a Madonna di Campiglio, a Cervinia o a Sestriere, il Passo del Mortirolo e il Colle delle Finestre offriranno impareggiabili spettacoli.
Si tratta di due salite dal curriculum molto diverso: quella valtellinese è stata affrontata per la prima volta nel 1990, quella piemontese solamente nel 2005 e, a maggio, vedrà soltanto il suo terzo passaggio della carovana rosa. In comune, però, hanno una durezza estrema, che le rende senza se e senza ma le più impegnative del Giro d’Italia 2015: certo non sono traguardi di tappa, ma risulteranno fondamentali sia per le rispettive frazioni, sia ovviamente per la classifica generale.
Il Mortirolo interesserà i corridori il 26 maggio, nella Pinzolo-Aprica di 177 km, sedicesima tappa. Carlo Magno, Tonale e un primo passaggio sull’Aprica scalderanno le gambe per uno dei mostri sacri del ciclismo affrontato ancora una volta dal versante di Mazzo: qui il pellegrinaggio dei cicloamatori è incessante, persino più frequente che allo Stelvio dove è l’altitudine ad attrarre più delle pendenze. Già, perché nell’infuocata e stretta lingua d’asfalto che i corridori dovranno affrontare si toccheranno picchi incredibili, come un 18% di pendenza dopo la chiesa di San Matteo. In totale, 11.8 km al 10.9% di pendenza media: rileggetevi quest’ultimo dato e capirete perché il Mortirolo, nomen omen, spaventa a morte.
Il Finestre verrà dato in pasto il penultimo giorno, lungo i 199 km da Saint-Vincent a Sestriere. Prima, solo pianura: quindi, ecco 18.5 km naso all’insù, di cui 7.8 in sterrato, e questa è senza dubbio la caratteristica che fa più male. Più ancora del 9.2% di pendenza media e del 14% di pendenza massima, dati di per sé già dolorosissimi. Si scollina a 28 km dal traguardo, poi discesa e risalita su Sestriere: ricordiamo un percorso simile nel 2005, col successo parziale di José Rujano e il timbro sul Giro di Paolo Savoldelli. Emozioni indescrivibili, che speriamo di rivivere anche il 30 maggio.
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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com