Ciclismo
Giro d’Italia 2015, ottava tappa: Fiuggi-Campitello Matese
Gli Appennini presentano il loro piatto forte del Giro d’Italia 2015. Dopo l’antipasto dell’Abetone, nell’ottava tappa le gambe dei big saranno nuovamente testate dal secondo arrivo in quota, posto al termine dei 186km da Fiuggi a Campitello Matese. Si continua a scendere lungo lo stivale, ma si inizia a salire sul serio.
I corridori, oltretutto, saranno chiamati ad una giornata difficile all’indomani di ben 264km (la Grosseto-Fiuggi) anch’essi nervosi, che potrebbero notevolmente influire sull’andamento della corsa. Nei primi 50km l’altimetria non presenta asperità di rilievo, ma dalla città di Sora in poi la musica cambia: la carovana si ritroverà di fronte 30km di salita verso la Forca d’Acero (GPM di 2^ categoria), poco impegnativa ma costante e graduale (intervallata da un breve tratto in contropendenza), su cui potrebbero prendere corpo degli interessanti tentativi di fughe da lontano.
Con lo scollinamento, il gruppo si lascerà alle spalle la provincia di Frosinone per immergersi nel Parco nazionale d’Abruzzo, in cui resterà per una cinquantina di chilometri poco movimentati per poi sconfinare in Molise. A San Massimo, dopo altri 40km ininfluenti da un punto di vista altimetrico, cominceranno invece i 13km più attesi di giornata: dislivello di 900 metri, pendenza media del 6,9% ed una massima del 12%. Non potrà essere paragonabile alle scalate alpine o dolomitiche, ma verso Campitello Matese i grandi favoriti potrebbero infiammare la corsa, sfruttando alcuni tratti impegnativi a 5km o a 2km dall’arrivo. La salita terminerà a 700m dall’arrivo e lascerà spazio ad una breve discesa che porta al traguardo.
Il Giro toccherà la sede della rinomata stazione sciistica per la settima volta nella storia, a tredici anni di distanza dall’ultima. Nel 2002 a vincere fu Gilberto Simoni, un giorno prima del suo ritiro a causa di una positività alla cocaina, mentre nel 1994 si impose il russo Evgenij Berzin, poi trionfatore di quella Corsa Rosa. Non mancano altre grandi firme, come quella di Bernard Hinault nel 1982 (vincitore del Giro) e di Franco Chioccioli (Maglia Rosa nel 1991) nel 1988. Il primo assolo, invece, fu ad opera di Carlo Chiappano nel 1969 (con Merckx leader), mentre nel 1983 ci fu spazio per lo spagnolo Alberto Fernandez.
Prima tappa, San Lorenzo al mare-Sanremo
Terza tappa, Rapallo-Sestri Levante
Quarta tappa, Chiavari-La Spezia
Quinta tappa, La Spezia-Abetone
Sesta tappa, Montecatini Terme-Castiglione della Pescaia
Settima tappa, Grosseto-Fiuggi
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