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Golf, Masters Augusta 2015: Jordan Spieth, trionfo completo! Giacca verde a 21 anni
L’uomo dei record si prende Augusta. Score più basso dopo 36 buche, score più basso dopo 54 buche e score più basso nella storia del torneo, un clamoroso -18 (270 – 64 66 70 70) che eguaglia quello di Tiger Woods del 1997. Dopo una settimana passata totalmente al comando, Jordan Spieth può finalmente apporre la propria firma sul Major più prestigioso in assoluto, il Masters (montepremi $ 9.000.000), di cui diventa il secondo vincitore più giovane dopo Tiger Woods. A 21 anni e 259 giorni, la carriera del texano entra definitivamente in una nuova dimensione, perché dominare in modo così stupefacente all’Augusta National è roba per pochi eletti. Roba per uno che, già da un paio di anni, aveva fatto intendere di poter fare parecchia strada. E ne ha fatta, tanto da indossare la Green Jacket.
Rispetto allo scorso anno, quando crollò sul più bello, il fuoriclasse di Dallas non trema nelle seconde nove e gestisce come meglio non potrebbe i quattro colpi di vantaggio ad inizio giornata. Non è mancato qualche momento difficile, come in occasione dei due bogey in tre buche tra la 5 e la 7, ma la freddezza dello statunitense e un’interpretazione impeccabile dei Par 5 (quattro birdie su quattro) gli hanno consentito di portare a termine una straordinaria impresa grazie ad un solido -2. Altrettanto straordinari, ma soltanto per la seconda piazza, i primi tra gli umani (se così si possono definire), Justin Rose e Phil Mickelson. Entrambi, un po’ inaspettatamente viste le premesse della vigilia, si sono resi grandi protagonisti e hanno deliziato il pubblico con numeri da circo (soprattutto Lefty), sebbene abbiano chiuso a quattro colpi da Spieth (-14), senza mai impensierirlo davvero. Per l’inglese si tratta del suo miglior piazzamento ad Augusta, mentre Mickelson dovrà rimandare il sogno della quarta giacca verde in carriera.
Il primo tentativo di Career Grand Slam, per Rory McIlroy, non è andato a segno, ma il nord-irlandese può dirsi comunque soddisfatto del suo eccezionale round conclusivo. Un -6 (miglior punteggio di giornata) con cui il numero uno al mondo chiude al quarto posto in solitaria, a -12, suo miglior piazzamento nel primo Major stagionale. Un passo in avanti verso – chissà – la definitiva esplosione. Si conferma un talento purissimo anche Hideki Matsuyama, perfetto con quattro birdie ed un eagle (anche per lui -6) per il quinto posto a -11, che non potrà che essere un punto di partenza per la giovane stella giapponese, classe 1992. La Top 10 del Masters, inoltre, si riscopre a forti tinte britanniche, perché gli inglesi Paul Casey e Ian Poulter non hanno mancato di sciorinare perle di inestimabile bellezza durante l’ultimo round, per assicurarsi una prestigiosa sesta posizione (-9) a pari merito con un Dustin Johnson sempre tra i migliori quando la posta in palio diventa importante. In particolare, Poulter ha dato sfoggio di tutto il proprio repertorio nel weekend, tanto da essere risultato il migliore alla pari di McIlroy in virtù dei due 67 (-5) conclusivi. Conquistano un piazzamento di rilievo anche Zach Johnson, Hunter Mahan e, soprattutto, Charley Hoffman, comprensibilmente calato nel finale ma comunque nono (-8).
Era atteso ben prima dell’ultimo round Rickie Fowler, scatenato quest’oggi con un -5 che, però, gli vale soltanto la 12esima posizione a -6, mentre Tiger Woods non trova il giusto setup rispetto alle due giornate precedenti e arresta la propria corsa. Il quattro volte campione del Masters incappa in un +1, con cui scivola in 17esima posizione a -5, pari merito con lo spagnolo Sergio Garcia. Finale in crescendo, invece, per il n°2 al mondo, Henrik Stenson: lo svedese, frenato da un’influenza alla vigilia, risale in 19esima posizione (-4). Deludono gli austrlaiani Jason Day (28esimo a -1) e Adam Scott, Jimmy Walker e soprattutto il campione in carica Bubba Watson, 38esimi pari al Par.
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