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Golf, Masters Augusta 2015: Spieth da record, mai nessuno come lui a metà gara! Ruggito di Tiger

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Jordan Spieth non si sta accontentando di dominare la 79esima edizione del Masters. No, il fenomeno classe 1993 vuole spingersi oltre e, a conti fatti, ci sta riuscendo. Trentanove anni dopo Raymond Floyd, infatti, il 21enne texano ha stabilito il nuovo record per lo score più basso dopo le prime 36 buche del Major più ambito in assoluto, volando a quota -14 (130 – 64 66) e ipotecando di fatto la sua prima vittoria in un torneo del Grande Slam. Augusta si sta lentamente inchinando al fuoriclasse di Dallas, capace di infilare sei birdie senza alcun bogey grazie ad una conduzione di gara impeccabile soprattutto sui quattro Par 5, su cui ha sempre guadagnato almeno un colpo.

Ferri roventi e putt caldissimo le armi di Spieth, fenomenale nel gioco corto a dispetto di un drive non propriamente chilometrico. La perfezione raggiunta fin qui negli altri settori, tuttavia, lo rende ininfluente, nonostante Augusta privilegi tipicamente i giocatori lunghi. Non questa volta, non con uno Spieth in grado di staccare il primo inseguitore di ben cinque colpi. Che, a sorpresa, risponde al nome di Charley Hoffman, secondo a -9 (135 – 67 68) dopo i cinque birdie e l’unico bogey odierno. A 39 anni, lo statunitense potrebbe togliersi la più grande soddisfazione della carriera, se dovesse continuare con questo ruolino di marcia. Difficile, vuoi per la poca presenza a questi livelli di Hoffman, vuoi per gli avversari pronti ad azzannare la seconda posizione. A due colpi di distanza, infatti, partiranno un fenomenale Dustin Johnson e gli inglesi Justin Rose (-2) e Paul Casey (-4), un po’ inaspettatamente in terza posizione a -7 (137). Non lo è la presenza di Johnson, autore di un -5 con una sequenza doppio bogey-eagle in apertura, a cui sono seguiti altri tre birdie, due eagle e due bogey. La distanza da Spieth, tuttavia, sembra incolmabile.

Batte un colpo anche Phil Mickelson. Anzi, per l’esattezza ne batte 68, per un -4 che lo proietta in sesta posizione a -6 (138), in piena corsa per un altro Masters da grande protagonista. Splendide in particolare le seconde nove buche, chiuse con quattro birdie. Fa leva sulla sua grande esperienza il sudafricano Ernie Els, che si aggrappa in quinta posizione a -5 (137) con uno stoico giro in 72 (Par). Oltre a Spieth, ha domato Augusta con un poderoso round in -6 (66) anche uno straordinario Kevin Na, ottavo (140, -4) dopo aver rimontato ben 46 posizioni con otto birdie, quattro bogey ed un eagle. Entrano nella Top 10, a pari merito con lo statunitense, anche Charl Schwartzel, Bill Haas e Kevin Streelman.

Giornata estremamente negativa per Jason Day, scivolato dalla seconda alla 12esima posizione (-3) a causa di un +2 (74). Il golfista di origini filippine si ritrova con lo stesso score del connazionale Adam Scott (ottimo -3 di giornata) e del giapponese Hideki Matsuyama, oltre ad un campione come l’argentino Angel Cabrera. Tutti gli Stati Uniti, invece, possono sorridere per un encomiabile Tiger Woods, che tira fuori le unghie e risale ben ventidue posizioni fino alla 19esima (-2), grazie ad un eccellente -3 (69) anche un po’ inatteso visti i problemi nel gioco di ieri. Invece, la Tigre ruggisce e limita al minimo gli errori (solo un bogey) e realizzando tre birdie. Che nel weekend ci possa far divertire? Quello che si augura anche Rory McIlroy, con lo stesso score di Woods dopo un giro passato sulle montagne russe, tanto da sfiorare l’eliminazione, poi scongiurata con una bella rimonta da parte del numero uno al mondo, autore di tre birdie nelle ultime quattro. Chi, invece, dovrà cercare di imprimere una svolta al proprio anonimo torneo è il campione in carica Bubba Watson, anch’egli pari merito con Tiger a -2 così come Sergio Garcia, negativo in +2 quest’oggi, e Patrick Reed.

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