Rugby
Rugby: Italia, scontro azzurri-Gavazzi. Tutti contro il presidente federale: “Portaci rispetto”
Il polverone lo aveva alzato il presidente della FIR, Alfredo Gavazzi, durante una conferenza stampa di giovedì scorso a Milano. Come nel suo stile, il numero uno della Federugby non ha lesinato frecciate e dichiarazioni senza peli sulla lingua, in particolare riguardo alle modalità di pagamento per i giocatori della nazionale. “Non vorrei che le presenze dei giocatori fossero pagate a gettone – si legge sul sito web Onrugby.it – […] I premi devono essere legati al risultato. Per il Mondiale, ad esempio, il premio ci sarebbe solo per il passaggio ai quarti”. Ma a far scattare l’indignazione dei rugbisti azzurri sono state le dichiarazioni successive: “Non sono io che sono sceso al 15° posto del ranking […] Voglio giocatori, non pensionati”.
Difficilmente sarebbero passate inosservate e, infatti, non è successo. Anzi. Lunedì, la G.I.R.A. (Giocatori d’Italia Rugby Associati), il sindacato degli atleti, aveva già bocciato duramente la proposta di Gavazzi, ma nella serata di ieri la protesta si è alzata in maniera imponente da parte di tutti i componenti del gruppo italiano, che hanno preso nettamente le distanze dal presidente federale e dal suo pensiero sui premi. Tutti gli azzurri, attraverso Facebook e Twitter, hanno dato voce al proprio disaccordo attraverso un post piuttosto duro ed eloquente: “Dei pensionati sono stanco, al 15° posto del ranking non ci sono andato io #portacirispetto”. Sergio Parisse, Martin Castrogiovanni, Marco Bortolami, Leonardo Ghiraldini, Edoardo Gori, Luke McLean, Luca Morisi, Enrico Bacchin, Michele Visentin. Dai senatori ai giovani, il distacco dal numero uno federale è totale ed indiscutibile.
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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com
Credit FotosportIT/FIR