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Sollevamento Pesi
Sollevamento pesi, Nino Pizzolato: “Voglio fare la storia. Rio un sogno”
Antonino Pizzolato, conosciuto da tutti come “Nino”, è un ragazzo siciliano di 18 anni dal talento sconfinato, su cui il sollevamento pesi italiano punta in maniera decisa.
Dopo aver conquistato risultati importanti nelle categorie giovanili, su tutti l’argento mondiale U17 nello slancio nel 2013, l’esponente della categoria degli 85 kg sta rapidamente compiendo passi da gigante anche nel mondo dei grandi, con misure sempre più interessanti che potrebbero proiettarlo nell’elite continentale già ai prossimi Europei di Tbilisi, che si svolgeranno in Georgia dal 9 al 18 aprile. Una tappa di passaggio, ad ogni modo, per coltivare il verso sogno nel cassetto: le Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016.
Ai recenti Campionati italiani ha stabilito il nuovo primato nazionale di slancio (198 kg), avvicinandoti alla fatidica quota 200 kg, la soglia di sbarramento che separa i campioni dai buoni atleti. Per il salto di qualità definitivo, dovrai ora crescere nell’esercizio di strappo: è l’aspetto principale su cui stai lavorando?
“Lo strappo è un esercizio più tecnico, va imparato e lavorato molto. Io prima avevo una tecnica molto rozza, basata sulla forza, ed infatti nello slancio non ho mai avuto molti problemi. Ora sulla strappo sto effettuando dei lavori specifici che prima non facevo ed i risultati stanno arrivando“.
Gli Europei sono alle porte: con quali ambizioni ti presenterai?
“Voglio fare una gara da protagonista. Punto alle prime cinque posizioni nel totale e ad una medaglia nello slancio. Il record italiano (352 kg, detenuto da Sergio Mannironi, ndr) dovrà rappresentare solo una tappa di passaggio, perché nel totale io punto ad una misura tra 357 e 360 kg. Se ci riesco, davvero può uscir fuori un risultato importante. Conosco i miei avversari e so che posso giocarmela“.
Tra i “big” mancherà il vice-campione del mondo bulgaro Ivan Markov, squalificato per doping insieme a tutta la nazionale del suo Paese. Ennesima conferma di come, almeno in Europa, si stia combattendo una battaglia seria nei confronti di chi bara. Che idea ti sei fatto in proposito?
“A chi si dopa piace vincere facile…E chi lo fa, penso si senta debole. Per me è molto meglio un secondo posto ‘naturale’, piuttosto che una vittoria rubata. Il nostro presidente Urso sta lottando molto in Europa per sconfiggere il doping“.
Nella tua categoria sei l’atleta più giovane tra quelli più promettenti a livello mondiale. Inoltre il gap che ti separa dai primissimi non è così ampio: pensi di poterlo colmare col tempo?
“Io penso giorno per giorno e un passo per volta. E’ importante migliorare piano piano, anche un chilogrammo alla volta. Non conosco ancora i miei limiti. Io penso che potrò arrivare a 165, massimo 170 kg nello strappo, mentre nello slancio tra 207 e 210 kg (il campione del mondo in carica, l’iraniano Kianoush Rostami, nell’ultima rassegna iridata ha sollevato 178 e 213 kg, ndr). Di più penso sia oggettivamente difficile per uno della mia categoria“.
Gli ultimi Mondiali non sono andati molto bene per l’Italia in campo maschile. Questo significa che si profila, sulla carta, una qualificazione a Rio tramite gli Europei 2016. Il che comporterebbe che un solo azzurro potrà prendere parte alle Olimpiadi. Potresti dunque ritrovarti in competizione con Mirco Scarantino, tuo grande amico.
“E’ così, io e Mirco siamo davvero grandi amici. Però quando andiamo in gara, ognuno fa la sua. Noi vogliamo qualificarci tutti e due. Dobbiamo crederci. Ai prossimi Mondiali dobbiamo assolutamente entrare nei primi dieci, sperando poi in un bel piazzamento da parte di Michael Di Giusto e di qualche altro azzurro. La qualificazione della squadra attraverso i Mondiali è difficilissima, ma non impossibile. E noi ci crediamo fino alla fine. Ai miei genitori ho promesso che andrò a Rio: per questo darò tutto per riuscirci“.
Quale sogno vorresti realizzare nella tua carriera?
“Voglio diventare uno dei migliori al mondo e fare la storia della pesistica italiana. Mi piacerebbe che il mio nome venga conosciuto da tutti per quello che ho dato a questo sport“.
Come ti sei avvicinato alla pesistica?
“Grazie alle….ragazze! Nella mia palestra a Salaparuta (provincia di Trapani) ho visto che si allenavano delle bellissime ragazze come ad esempio Jennifer Lombardo…Così decisi di iscrivermi!“.
Da questa stagione ti sei trasferito presso il centro dell’Acqua Acetosa a Roma per svolgere la preparazione insieme ai tecnici federali: un radicale cambiamento di vita.
“All’inizio è stato traumatico sia per me che per mia mamma. Ho dovuto abituarmi a fare tutto da solo, ma questo prima o poi succede, quindi meglio sia accaduto ora. Man mano poi mi sono abituato a questa nuova realtà. Sono all’ultimo anno delle superiori e per me la scuola è molto importante. L’anno prossimo mi iscriverò anche all’Università“.
In generale, il sollevamento pesi italiano sta producendo un numero elevato di talenti. Cosa ti aspetti nel futuro a breve-lungo termine?
“Potrebbe davvero nascere nel prossimo quadriennio una delle squadre più forti di sempre per l’Italia. Ci siamo io e Mirco Scarantino, ma anche Alessandro Vinci, Matteo Curcuruto e tanti altri stanno crescendo davvero bene. Per il 2020 la squadra avrà grandissime possibilità di qualificarsi alle Olimpiadi. Per quanto mi riguarda, non è escluso che possa salire nella categoria dei -94 kg, ma è una cosa che valuteremo dopo Rio“.
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Foto: Federpesistica
federico.militello@olimpiazzurra.com