Formula 1

F1, GP Spagna 2015, analisi qualifiche: grande chance per Rosberg, Ferrari tra luci e ombre

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Le qualifiche del quinto appuntamento stagionale del Mondiale di F1 2015, primo in Europa, hanno premiato un redivivo Nico Rosberg che, fin dalle prove libere, ha dimostrato di essere ritornato sui livelli dell’anno passato. Un Rosberg veloce e preciso, sempre in controllo della vettura e senza mai soffrire davvero la presenza di Lewis Hamilton, leader del mondiale. Nico è riuscito nella “impresa” di interrompere la serie di pole position dell’inglese dando, inoltre, la sensazione di essere in gran feeling con la sua W06. Il campione del mondo in carica, invece, non è stato veloce come suo solito e anche nella simulazione di gara, del venerdì, non così efficace come il compagno di squadra. E’ una grande chance per Rosberg, non tanto per riaprire il campionato, visto il distacco sensibile in classifica tra i due (27 punti), ma per i risvolti psicologici che possono esserci nel team.

Tuttavia, al di là del confronto interno a Mercedes, quello che rimane negli occhi è il differenziale che le frecce d’argento hanno con la concorrenza. L’1.24.681 siglato da Nico è qualcosa di sensazionale,tempo di mezzo secondo migliore rispetto alla prestazione dell’anno passato di Hamilton ed infligge quasi 8 decimi ad una Ferrari che, per il round iberico, aveva portato tantissime novità. Aggiornamenti che, a quanto pare, in parte hanno funzionato e in parte no. Non è un caso che da parte della scuderia di Maranello, sia stata presa la decisione di disputare le qualifiche con vetture con pezzi diversi e fare una comparazione. Sebastian Vettel, terzo, ha girato con gli updates a bordo mentre Kimi Raikkonen, per i dati raccolti nelle libere, ha preferito affidarsi alla versione “vecchia”. Il riscontro finale è stato nettamente appannaggio di Seb che è riuscito a conquistare la terza piazza, infliggendo 1 secondo di distacco a Kimi. Sicuramente non sarà stato il miglior giro del finnico quello della Q3 ma è altrettanto chiaro che la scelta presa, forse, è stata un po’ affrettata anche per le condizioni di pista diverse che le vetture hanno incontrato nel corso delle prove. Il settimo crono è pertanto un grosso handicap per il finlandese che non dovrà vedersela solo con Bottas ma anche con i ragazzini terribili della Toro Rosso che, sul tracciato iberico, sono stati velocissimi da subito. Una Ferrari che dunque si conferma seconda forza del campionato ma che forse si sarebbe aspettata qualcosa di meglio, per lo sforzo profuso e il materiale messo in pista.

A chiosa, è giusto parlare di Red Bull e Mclaren ancora in crisi. Il team di Chris Horner, in ottava e decima posizione alle spalle dell’auto “clienti” (Toro Rosso) apre i soliti spunti di riflessione su un progetto che sembra nato male e con poche soluzioni. Se pensiamo, inoltre, che Daniel Ricciardo, decimo al termine delle qualifiche, è già arrivato al quarto motore utilizzato, con il limite dei cinque stagionale, ciò non può che far preoccupare il pilota australiano, grande rivelazione del 2014. Venendo al team di Woking, il target era quello di centrare la Q3 ma nè Fernando Alonso e nè Jenson Button sono riusciti a centrare il bersaglio. Il 13esimo e 14esimo tempo delle prove dice tutto sul momento di difficoltà vissuto dalla Casa inglese.

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