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Giro d’Italia 2015: Davide Formolo, stupenda impresa a La Spezia! Aru attacca, Uran salta

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Sono giornate da Giro d’Italia. E da Rocce, sulle strade liguri, dure come non mai. Fuga e controfuga, gruppo che esplode su un GPM di terza categoria, favoriti per il successo finale già in difficoltà. Da Chiavari a La Spezia, vince Davide Formolo e nasce una stella. Ancora giovanissimo l’atleta della Cannondale-Garmin sigla un successo che ha un sapore speciale, in una classica mancata da uomini veri.

Giornata da trattenere il fiato. Soli 150 chilometri che, però, hanno regalato emozioni dall’inizio alla fine. Pronti via e andatura subito molto alta, con diversi atleti che hanno provato ad andare in fuga. Si è avvantaggiato un gruppetto di una trentina di uomini, inizialmente diviso in due tronconi che si sono poi riuniti nelle fasi successive. Questi gli uomini in avanscoperta: Matteo Montaguti (Ag2r La Mondiale), Franco Pellizotti, Simone Stortoni (Androni – Sidermec), Dario Cataldo, Andrey Zeits (Astana), Sonny Colbrelli, Edoardo Zardini (Bardiani – CSF), Darwin Atapuma, Amael Moinard (BMC), Arnaud Courteille (FDJ), Tsgabu Grmay (Lampre – Merida), Maxime Monfort (Lotto Soudal), Andrey Amador, Giovanni Visconti (Movistar), Esteban Chaves, Simon Clarke (Orica GreenEDGE), Mauro Finetto, Jonathan Monsalve (Southeast), Tom Danielson, Davide Formolo (Cannondale – Garmin), Chad Haga (Team Giant – Alpecin), Pavel Kochetkov (Team Katusha), Kanstantin Siutsou, Salvatore Puccio (Team Sky), Roman Kreuziger (Tinkoff – Saxo) e Martijn Keizer (Lotto NL – Jumbo).

Nomi molto interessanti. Tra questi spicca Kreuziger, compagno di squadra di Alberto Contador e ideale seconda punta della Tinkoff-Saxo. Quando i fuggitivi hanno preso 10′ di margine, però, è stata proprio la squadra russa ad aumentare il ritmo in gruppo per fermare l’emorragia di minuti e diminuire il margine di vantaggio dei fuggitivi quando Kreuziger sembrava potesse entrare addirittura in gioco per un piazzamento importante in classifica dato l’attendismo di squadre come Astana (che comunque aveva Cataldo in fuga), Sky e Etixx. Sulle rampe del Passo del Termine il gruppo dei fuggitivi si è rimescolato più e più volte, con Moinard, Zeits, Cataldo, Monfort, Puccio e Formolo che hanno preso margine sugli inseguitori, con Kreuziger a guidare il resto del gruppetto a 20” in vetta alla salita.

Il gruppo, nel contempo, è letteralmente esploso. Il forcing dell’Astana, che ad inizio salita aveva preso la testa del plotone, ha fatto gravi danni. Con Aru e 4 compagni sono rimasti una ventina di atleti. Tra questi anche Contador (accompagnato dal solo Michael Rogers), Richie Porte con due gregari e Rigoberto Uran totalmente isolato dai compagni della Etixx-QuickStep che ha evidenziato i propri limiti alle prime vere difficoltà.

Nella discesa successiva Kreuziger, e tutti gli atleti che erano con lui, si sono riportati sulla testa della corsa. Già prima della salita di Biassa Davide Formolo ha provato ad allungare. Già dalle prime rampe Visconti e Moinard hanno provato a seguirlo, senza però riuscire a chiudere definitivamente il buco che si era andato a creare. Grazie allo splendido lavoro dell’Astana il gruppo ha attaccato la salita con poco più di un minuto di ritardo da Formolo, sempre più solo al comando. Tra i big, quando la salita si è fatta più impegnativa, è stato Aru ad attaccare per primo. Lesti, sulla sua ruota si sono portati Contador, Porte e Van Den Broeck, mentre Rigoberto Uran ha faticato a rispondere all’accelerazione del sardo.

Nonostante l’accelerazione dei big, Davide Formolo è riuscito a scollinare con oltre 30” di vantaggio sui più immediati inseguitori, mentre Aru, Porte e Contador sono transitati in cima con 47” dal giovane azzurro della Cannondale Garmin che in discesa si è involato verso il traguardo e il successo più importante della sua giovane carriera a La Spezia nonostante la rincorsa del gruppo ventre a terra. Seconda piazza a 22”, con tanto di esultanza sul traguardo, per Simon Clarke (Orica-GreenEDGE) davanti a Jonathan Monsalve (Southeast) e Giovanni Visconti (Movistar)

In difficoltà Rigoberto Uran Uran, che perde 42” dagli avversari diretti in una classifica generale che vede al comando Simon Clarke, corridore solide e protagonista assoluto in queste prime frazioni di Giro.

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gianluca.santo@oasport.it

Twitter: Santo_Gianluca

Foto: Pagina Facebook Giro d’Italia

2 Commenti

1 Commento

  1. ale sandro

    12 Maggio 2015 at 17:45

    Che tappa ragazzi! Spesso quelle di media montagna sono tappe interlocutorie ,se interpretate in modo attendista. Oggi invece da subito battaglia con grandi seconde linee delle squadre importanti, e tattiche discutibili a mio parere come quelle della Saxo, che se non altro hanno contribuito a ravvivare ulteriormente la situazione. Grandissimo Formolo ,finalmente in un grande giro, a dimostrare quello che vale, che non è roba da poco conto. Ha coraggio da vendere è sembra anche una discreta testa, fondamentale tanto se non più delle gambe stesse in certi casi, in uno sport come questo. Ancora grande la Orica, super in questo inizio giro tra cronosquadre, Gerrans , Matthews e e ora un bravissimo Clarke per confermare gli australiani sempre in rosa. Molto bene la Astana , che ha preso le redini della tappa nel momento giusto , cercando di isolare gli altri pretendenti alla maglia finale il più possibile. Un ritornello che dovranno ripetere più volte in queste settimane. Personalmente dopo i fuori programma negativi del pirla in bici a scatto fisso a Genova (grande Viviani comunque) , e del brutto incidente con soccorso improvvisato di quello spettatore a Pozzovivo ieri (che spero davvero torni al meglio quanto prima), ci voleva una tappa così, tra le più interessanti degli ultimi anni.

    • ale sandro

      12 Maggio 2015 at 17:48

      edit. Non so più scrivere 😀 “Formolo ha coraggio da vendere e sembra abbia anche una discreta testa”.

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