Ciclismo
Giro d’Italia 2015: gli scalatori. All’attacco sulle montagne
Praticamente tutti i favoriti del Giro d’Italia 2015, come del resto in ogni grande corsa a tappe, sono etichettabili anche come scalatori: da Alberto Contador a Fabio Aru, da Domenico Pozzovivo a Rigoberto Urán, la montagna ha sempre fatto la differenza in positivo per questi atleti.
Molti altri, tuttavia, sono grimpeur purissimi che difficilmente potranno competere per la classifica finale, vuoi per una mancata predisposizione anche solo a “salvarsi” nelle cronometro, vuoi per l’impossibilità di reggere tre settimane. O anche solo per l’amore verso azioni spettacolari che richiedono un notevole dispendio di energia. Come Stefano Pirazzi, la maglia azzurra del Giro 2013 che tutti conoscono per i suoi attacchi continui, talvolta tatticamente scellerati, capaci però di emozionare i tifosi come pochi altri. In Bardiani, anche Edoardo Zardini e Francesco Manuel Bongiorno potrebbero avere molto da dire su monti e passi, senza però impensierire i big della classifica generale.
Il russo Ilnur Zakarin si pone probabilmente a metà strada tra chi curerà la classifica e chi punterà solo ai GPM e dunque alle vittorie parziali: al Tour de Romandie ha impressionato tutti centrando un successo d’assoluto prestigio, ma nelle corse a tappe ha praticamente zero esperienza, per quanto in Katusha non ci siano veri e propri uomini di classifica. Tutto da scoprire, dunque, questo venticinquenne del Tatarstan.
Trentasette primavere sono invece forse un po’ troppe per consentire a Franco Pellizotti di insidiare le prime cinque-sei posizioni della classifica generale, ma non abbastanza per impedirgli di competere sulle amate montagne: il Delfino di Bibione, leader della Androni-Giocattoli, sarà da tenere sotto osservazione ogni volta che la strada incomincerà a salire.
In casa Movistar, meritano attenzione Dayer Quintana e Igor Antón: ben nove gli anni di differenza tra il fratello d’arte e il basco cresciuto nell’Euskaltel, tuttavia entrambi hanno una sensibile predilezione per la montagna e, se il colombiano ha ancora molto da dimostrare, Antón non è mai riuscito ad essere competitivo sino in fondo per la classifica finale di una grande gara a tappe, dunque potrebbe puntare alle frazioni alpine.
Il Sudamerica sforna da sempre eccellenti scalatori. Due nomi per chiudere: Jonathan Monsalve, che proverà a movimentare le giornate più impegnative per la Southeast, e Darwin Atapuma. Il ventiseienne colombiano proverà da un lato a supportare Damiano Caruso, potenziale uomo di classifica della Bmc, e dall’altro a cercare gloria quando la strade sale, come già fatto in un’indimenticabile frazione del Giro del Trentino di qualche anno fa al Passo Pordoi.
Foto: Pagina FB Bardiani
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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com