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Giro d’Italia 2015, le pagelle della quindicesima tappa: Contador inattaccabile, il cuore non basta ad Aru

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La quindicesima tappa del Giro d’Italia 2015 vede alzare le braccia al cielo a Mikel Landa a Madonna di Campiglio, ma il trionfo è tutto di Alberto ContadorEl Pistolero si conferma l’assoluto padrone della Corsa Rosa, non concedendo un metro agli affondi di un’Astana il cui lavoro viene concretizzato dal gregario spagnolo e non da Fabio Aru, ancora una volta in difficoltà. Crolla definitivamente Rigoberto Uran.

Alberto Contador, voto 9: decide anche chi deve vincere la tappa, lasciando andare Landa all’ultimo chilometro dopo aver dimostrato di essere in pieno controllo della situazione ad ogni attacco del connazionale dell’Astana. Gestisce con una facilità quasi irrisoria i momenti decisivi, mantenendo sempre una grande lucidità nonostante il lavoro della squadra kazaka. E corre praticamente senza nessun gregario al proprio fianco. Maestoso, anche nel prendersi i due secondi d’abbuono al traguardo volante di Pinzolo.

Mikel Landa, voto 8,5: prova a mettere in difficoltà Contador ma di fatto stacca Aru, il suo proverbiale capitano, in modalità che ricordano (con le dovute proporzioni) il Tour 2012 con Froome e Wiggins protagonisti. Conferma tutto il proprio talento in salita se mai ce ne fosse bisogno e appare pronto a puntare ad un Grande Giro nelle prossime stagioni, forte anche della sua giovane (venticinque anni) età.

Yuri Trofimov, voto 8: la grande sorpresa di giornata. Il 31enne russo, 13esimo al Giro d’Italia 2013 ma mai nemmeno vicino ad un successo parziale, ha provato a staccare Contador, Aru e Landa con uno scatto inaspettato quando sembrava ormai al gancio, pescando il momento giusto nell’attaccare ma non per la gloria definitiva. Lo spagnolo dell’Astana lo salta nelle ultime centinaia di metri e lo relega al secondo posto. Ma che gara.

Fabio Aru, voto 5,5: mezzo voto in più per il disperato tentativo di scatto dopo le difficoltà palesate agli affondi di Contador e Landa, evidentemente superiori al sardo anche quest’oggi. Il giovane capitano dell’Astana dimostra nuovamente di avere poca gamba e, sopratutto, di non avere alcun arma per tentare di staccare la Maglia Rosa. Ci mette il cuore, ma non può bastare. Il giorno di riposo arriva probabilmente nel momento migliore.

Astana, voto 6,5: perfetti nell’isolare Contador, meno nel metterlo in difficoltà malgrado apparisse davvero un’impresa ardua quest’oggi. La squadra kazaka, comunque, si conferma per distacco la miglior compagine di questo Giro con i vari Tiralongo, Kangert e Landa. L’unico a non rispondere presente, di fatto, è il capitano.

Andrey Amador e Steven Kruijswik, voto 7: menzione speciale per l’olandese e per il costaricano, primi ad arrivare al traguardo dopo i quattro di testa. Il corridore della Movistar non tiene nel finale ma conferma tutte le proprie qualità, sebbene il terzo posto nella generale sia a forte rischio a causa di Landa. Altra ottima prestazione, invece, per il capitano della LottoNL, che non è ancora nella Top 10 soltanto per le difficoltà nei primi due arrivi in salita.

Jurgen Van den Broeck, voto 4,5: il capitano della Lotto-Soudal appariva tra i più in forma dopo l’ottima cronometro di ieri e dopo il Passo Daone, affrontato sempre nelle posizioni di testa. La discesa successiva, però, costa cara al belga, che perde le ruote dei migliori e naufraga letteralmente nella salita verso Madonna di Campiglio, perdendo quasi sei minuti e uscendo dalla Top 10.

Rigoberto Uran, voto 4: si spegne definitivamente la luce al colombiano. Ciccio va immediatamente in difficoltà sulle prime rampe del Passo Daone, staccandosi subito sotto il forcing dell’Astana e crollando chilometro dopo chilometro. I minuti di ritardo, sul traguardo, saranno otto, per un totale di 12′ nella generale.

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