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Golf, aria di Major nel The Players: McIlroy contro tutti, vigilia difficile per Tiger. La Vonn e non solo…

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Sarà la bellezza del TPC Sawgrass e del suo caratteristico disegno, con quella ‘isola’ alla buca 17 entrata ormai nella storia del golf e nell’immaginario collettivo. Saranno (soprattutto…) i 10 milioni di dollari in palio che lo rendono il torneo dal montepremi più ricco al mondo, chissà, quel che è certo è che il The Players è considerato ormai da anni una sorta di quinto Major, nonostante rimanga soltanto nel calendario del PGA Tour. A Ponte Vedra, insomma, ci saranno nuovamente tutti i migliori del pianeta, ad una sola settimana di distanza dal Cadillac Match Play Championship.

Tanti i temi caldi in Florida, dove Rory McIlroy arriva come indiscusso favorito dopo il successo a San Francisco. Dalla West alla East Coast, d’altronde, l’uomo da battere è sempre il numero uno del ranking, a caccia della prima affermazione al Players dopo due Top 8 consecutive. Se dovesse essere dominante come negli scorsi sette giorni, difficilmente qualcuno potrà contrastarlo. Ci proverà Jordan Spieth, capace di non realizzare nemmeno un bogey per 54 buche lo scorso anno, prima di cedere nell’ultimo round. Il texano tenterà di perfezionarsi, come già accaduto al Masters ad aprile, per prendersi un altro scalpo prestigioso. I galloni del favorito spettano di diritto anche a Jim Furyk, tornato alla vittoria recentemente ed in grande spolvero anche nel Match Play, nonché secondo lo scorso anno. Parte sempre a fari spenti, pur essendo il numero tre al mondo, Henrik Stenson (già vincitore del torneo nel 2009), così come Justin Rose: entrambi non hanno ben figurato a San Francisco, ma hanno le carte in regola per trionfare. Gli statunitensi potranno confidare, inoltre, anche nel regolarissimo Jimmy Walker, nell’estro di Phil Mickelson e Patrick Reed, nel tanto sempre troppo inespresso di Matt Kuchar e nell’ottima forma di Gary Woodland (Bubba Watson, invece, sembra gradire poco il Sawgrass), mentre tra gli europei va rimarcata la presenza di Sergio Garcia, ancora a caccia di rivincite dopo la beffa del 2013, del campione in carica Martin Kaymer e degli inglesi Paul Casey e Danny Willett, grandi protagonisti finora.

Capitolo a parte, come spesso capita, merita Tiger Woods. Non solo un momento particolarmente difficile dal punto di vista personale, ma poche certezze dal punto di vista del gioco. La separazione dalla compagna Lindsey Vonn, per cui la Tigre ha dichiarato di non aver dormito negli ultimi tre giorni, ha lasciato il segno sull’ex numero uno al mondo e ha inciso sulla sua preparazione al Players (vinto due volte in carriera). Ma non solo. All’addio della Vonn, inoltre, si è aggiunta la ricorrenza della morte del padre (3 maggio 2006), a cui Tiger era profondamente legato. Riuscirà a trovare redenzione sul campo da golf?

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daniele.pansardi@oasport.it

Credit Wikimedia

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