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Scherma: Errigo-Di Francisca-Vezzali, nessuna vuole abdicare. Spada maschile in crescita

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Un week-end intenso ma emozionante in giro per il pianeta ha ufficialmente aperto la terza parte della Coppa del Mondo di scherma e, soprattutto, la corsa alle qualificazioni olimpiche che si completerà nella prossima primavera e per le quali saranno fondamentali i punti ottenuti nel ranking Fie. Come sempre non sono mancate le gioie per l’Italia, che ha ripreso in maniera più che discreta il cammino stagionale verso gli Europei di Montreaux (6-11 giugno) e i Mondiali di Mosca (13-19 luglio).

FIORETTO – Le donne sono la solita garanzia di affidabilità e successo. Ma, come si temeva, con soli due posti in palio sarà un colpo al cuore di tutti gli appassionati non poter vedere in Brasile una tra Arianna Errigo, Elisa Di Francisca e Valentina Vezzali. Le autrici della storica tripletta a Londra 2012 confermano subito le loro ambizioni di qualificazione completando per tre quarti il podio anche a Tauber. Vince la jesina più giovane, al secondo hurrà consecutivo dopo Cuba, battendo in finale la brianzola come avvenuto proprio agli ultimi Giochi. Ma Valentina Vezzali, 39 anni, non vuole abdicare, è subito dietro e lancia un messaggio forte alle compagne di squadra. Ottima anche la prestazione individuale degli uomini a San Pietroburgo: Andrea Cassarà è argento, Daniele Garozzo bronzo e volano nella finale a otto anche Giorgio Avola e Alessio Foconi. Argento e bronzo per i quartetti, sempre competitivi come da tradizione recente e piegati solo dalla Russia dell’ex Stefano Cerioni.

SPADA – Giulia Rizzi, classe 1989 con un podio in Coppa del Mondo a Florina nel 2008-2009, si traveste da sorpresa e si ferma solo ai quarti di finale. È suo il miglior risultato italiano a Johannesburg, con Bianca Del Carretto, Mara Navarria (entrambe già sul podio in stagione tra Doha e Barcellona) e Camilla Batini out agli ottavi. Convincente proprio la prestazione di quest’ultima, in grado di eliminare al primo turno la campionessa mondiale in carica Rossella Fiamingo (15-7). Per la siciliana continuano invece le difficoltà dopo il trionfo di Kazan, difficoltà che però spariscono con il quartetto giù dal podio dopo sette medaglie di fila ma costantemente in semifinale. Tra gli uomini promosso Paolo Pizzo, che sale sul podio al Monal di Parigi sconfitto solo dal padrone di casa Alexandre Blaszyck (poi vincitore) in semifinale. Francia fatale agli azzurri anche nella prova a squadre, ma la sconfitta ai quarti per 28-39 dopo sei match tirati alla pari dimostra che c’è la volontà di riscattare presto il recente periodo di appannamento. E il quinto posto finale, miglior risultato stagionale, lo sottolinea.

SCIABOLA – L’unica arma dalla quale non arrivano gioie individuali. I migliori sono Rossella Gregorio e Luigi Samele, out rispettivamente agli ottavi e ai quarti tra Pechino e Madrid. Se tra le donne tutto sommato si conferma il trend della prima parte di stagione, forse invece ci si sarebbe potuto aspettare qualcosa di più dagli uomini, chiamati per altro a lottare tra di loro per soli due pass come accade nel fioretto femminile. Si ferma ai quarti anche il quartetto femminile, che dunque torna a casa privo di medaglie ma con un prezioso quinto posto in ottica ranking, mentre dalla Spagna arriva la consolazione – ininfluente per la corsa a Rio – dell’argento di Luca Curatoli, Luigi Samele, Enrico Berrè e Alberto Pellegrini, squadra inedita ma già affiatata.

 

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Foto da: Augusto Bizzi/Pegaso NewSport/pagina Facebook Federscherma

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