Taekwondo
Taekwondo, Sarmiento attacca la Federazione: “Non hanno più puntato su di me”
Da un paio di stagioni Mauro Sarmiento era uscito dai radar internazionali del taekwondo. Vincitore di due medaglie olimpiche nei -80 kg (argento a Pechino 2008, quando fu il primo azzurro della storia a salire sul podio in questo sport; bronzo a Londra 2012), il 32enne di Casoria sperava di rientrare in occasione dei Mondiali di Chelyabinsk in programma la prossima settimana, prima di dare l’assalto ad una nuova avventura a cinque cerchi a Rio 2016.
Alla rassegna iridata russa, tuttavia, Sarmiento non ci sarà. Giustamente, a nostro modesto avviso. Negli ultimi mesi, nella stessa categoria di peso, si è messo in luce il giovanissimo Roberto Botta, già cinque volte sul podio nel 2015 in alcuni Open internazionali di rilievo. Per l’astro nascente di Mercato San Severino (SA), è arrivata dunque una meritatissima convocazione. Una chiamata corretta, con i risultati maturati sul campo nelle ultime settimane. Bisogna solo applaudire la Federazione per aver fatto prevalere la meritocrazia al nome.
Sarmiento, ad ogni modo, non l’ha presa benissimo, come ha rivelato alla Gazzetta dello Sport: “E’ vero che dopo Londra mi sono preso un lungo periodo di stop perché venivo da tre cicli olimpici duri e volevo godermi i primi mesi della mia piccola Sofia. Ma seguo le gare internazionali via streaming e mi pare di potermela ancora vedere con tutti quella della mia categoria, però non mi è stata data la chance. La Federazione non mi ha dato segnali di voler puntare ancora su di me. Il fatto è che saltando questi Mondiali in pratica sono fuori dai Giochi. Per me al 70% o anche di più significa dire addio a Rio, e forse a tutta la carriera. Sono dispiaciuto e amareggiato“.
Non si è fatta attendere la replica della Federazione, a nome del segretario generale Angelo Cito: “La Nazionale ha le sue regole e i suoi calcoli: Mauro è stato fermo quasi due anni, e nel frattempo i criteri di qualificazione olimpica sono cambiati. Per Rio ci si qualifica attraverso il ranking e ora lui è molto oltre il centesimo posto. Senza contare che non ha partecipato all’ultimo campionato italiano e che a gennaio ha chiesto di poter lasciare il raduno permanente. Botta è al 33° posto del ranking e scalando di un solo posto entrerebbe nei 32 che fanno il Grand Prix, dove i punti in palio per la qualificazione olimpica sono tanti“.
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federico.militello@oasport.it
ale sandro
5 Maggio 2015 at 19:19
Due anni di pausa sono tanti per tutti, anche per un grande come Sarmiento. Una cosa diversa sarebbe stata la totale assenza di talenti emergenti e un contemporaneo progetto di avvicinamento a Rio fatto con la Federazione. Ma con un talento emergente che se la gioca colpo su colpo con gente come Cook o Sari, direi che val la pena puntarci su per questo biennio e non biasimo i tecnici azzurri per la scelta fatta. Spero che Sarmiento non si ritiri e che sappia reagire.
Luca46
6 Maggio 2015 at 00:10
Concordo