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24 Ore Le Mans 2015: non solo Audi per il successo in LMP1, Marco Bonanomi per farci sognare!

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Nella 83esima edizione della gara più prestigiosa del mondo, nel panorama delle corse di durata, la 24 Ore di Le Mans (13 – 14 Giugno) si preannuncia più equilibrata ed interessante di quanto avvenuto nelle stagioni precedenti, per i tanti pretendenti alla vittoria finale dell’evento targato 2015.

Lungo lo storico Circuit de Sarthe di 13.629 Km, nella categoria più importante (la cosiddetta LMP1), saranno tutti contro lo squadrone Audi, mattatore delle ultime edizioni con ben 9 vittorie consecutive, dal 2006 al 2014. Indubbiamente, i favori del pronostico ricadono sulla Casa dei “4 anelli” con l’equipaggio costituito da Marcel Fässler, Benoît Tréluyer e André Lotterer, vincitore 12 mesi fa nonché in altre 3 occasioni. Le caratteristiche della R-18 E-tron quattro sono particolarmente adatte al tracciato francese: potenza del sistema ibrido raddoppiata, aerodinamica rivista e importanti progressi nella costruzione. Così la vettura si presenta ai nastri di partenza di Le Mans, con l’obiettivo di essere più veloce sul giro secco, e al contempo capace di ridurre ulteriormente il consumo di carburante. Anche grazie agli interventi sulla veste aerodinamica: nella sezione frontale della nuova R18 si notano nuove feritoie a livello dei passaruota che riducono la resistenza all’avanzamento. Tuttavia la novità principale, rispetto alla stagione passata, consiste nel passaggio del sistema di recupero dell’energia da 2 a 4 megajoule al giro. Il motore elettrico che restituisce all’asse anteriore l’energia accumulata durante le frenate, eroga ora 200 kW/272 CV. Per assecondare le incrementate potenzialità del powertrain, è aumentata anche la capacità di accumulo, che ora risulta di 700 kilojoule (+17% sulla stagione precedente).

Migliorie che tuttavia nei test che hanno preceduto l’appuntamento più atteso del Mondiale Endurance 2015, non sono state sufficienti per contrastare i tempi notevolissimi fatti segnare dalla Porsche. La celebre casa tedesca che vanta un palmares di vittorie nella 24 ore incredibile (ben 16 vittorie assolute) e tornata in auge l’anno scorso in LMP1, è quella che desta maggiore curiosità e, nello stesso tempo, preoccupazione per gli avversari. Con 3 vetture ufficiali, la 919 Hybrids è l’auto che maggiormente presenta novità e dai dati raccolti nelle prove menzionate sembra adattarsi ai segreti della Sarthe, soprattutto lungo i rettlinei infiniti che possono raggiungere anche i 6 km di lunghezza e velocità di 400km/h. In questo senso, si è dichiarato molto fiducioso e ottimista Alexander Hitzinger, direttore tecnico: “Siamo orgogliosi del fatto che siamo gli unici in grado di generare otto megajoule di energia elettrica a giro dai nostri due sistemi di recupero di energia. Lo sviluppo della 919 a Weissach ha prodotto un sacco di know-how in un breve periodo di tempo, che è rilevante per le future auto sportive stradali. Ciò è particolarmente vero per quanto riguarda il sistema di alimentazione. Il pacchetto aerodinamico sviluppato per Le Mans ha funzionato bene nel pre-test. Su questo circuito veloce la bassa resistenza è fondamentale per un buon tempo sul giro. Per Le Mans è necessaria una macchina che sia estremamente veloce, mentre allo stesso tempo essere robusta e ogni singola parte della 919 deve essere in grado di soddisfare entrambi i requisiti. Questo è l’approccio che rende i nostri bolidi dei laboratori di ricerca”. I piloti dei tre equipaggi saranno: Il team rosso numero 17 vede alla guida Timo Bernhard , Brendon Hartley e Mark Webber, il nero numero di 18 è condiviso da Romain Dumas , Neel Jani  e Marc Lieb, mentre la terza Porsche 919 Hybrids, di colore bianco, vedrà alternarsi Earl Bamber, Nico Hülkenberg e Nick Tandy. Da Stoccarda non si sono pronunciati in modo deciso ma è lecito che puntino al bersaglio grosso.

In questo discorso, chiaramente, può  inserirsi anche la Toyota, campione del mondo nel 2014 con Buemi/Davidson/Nakajima, ricordando però l’infortunio patito dal pilota giapponese nel corso della 6 ore di Spa (frattura vertebra). Tuttavia i test disputati il 31 Maggio hanno fugato i dubbi sulla partecipazione del coraggioso driver d’Oriente.

Per chiosare, in chiave azzura, è da osservare la prestazione di Marco Bonanomi che, al fianco di Renè Rast e Filipe Albuquerque proverà a farci sognare, a bordo della macchina di Ingostaldt, e rispolverare i tempi di Dindo Capello ed Emanuale Pirro, vincitori in passato proprio con Audi. In LMP2 correranno Maurizio Mediani e Ivan Bellarosa. Nelle categorie GT gareggeranno invece Gianmaria Bruni, Davide Rigon, Andrea Bertolini e Giancarlo Fisichella, piloti ufficiali della Ferrari. Scenderanno in pista inoltre Gianluca Roda, Paolo Ruberti, Raffaele Gianmaria, Matteo Cressoni e Francesco Castellacci.

 

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Immagine: profilo Twitter Audi Sport

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