Ciclismo
Alberto Contador: Giro-Tour, un sogno possibile?
Dopo aver vinto il Giro d’Italia, alzando il Trofeo senza Fine in quel di Milano, Alberto Contador non può permettersi distrazioni. Manca poco più di un mese, infatti, al Tour de France, suo secondo obiettivo stagionale per portare a compimento un’impresa che non riesce dal 1998 doppiando il successo della corsa nostrana in Francia.
Un’impresa che nel ciclismo ultraspecializzato del nuovo millennio sembra anacronistica anche per un vero e proprio fenomeno come Contador. Lo spagnolo è reduce da tre settimane durissime corse in territorio italiano, 21 tappe senza respiro dal primo all’ultimo metro in cui spesso e volentieri è stato lasciato solo dalla squadra. Probabilmente ha speso più di quanto avrebbe desiderato come testimonia anche la mezza crisi patita sul Colle delle Finestre. Un Giro che ha prosciugato le energie di tutti e di Contador in particolar modo.
Quasi sempre in Rosa, l’atleta della Tinkoff-Saxo ha dovuto rispettare i protocolli tra premiazioni e interviste per oltre due settimane. Il madrileno non si è presentato al top della condizione al Giro, conscio del fatto che probabilmente gli sarebbe bastato presentarsi con una forma non eccelsa per primeggiare in Italia per poi crescere atleticamente in ottica Tour. Il prossimo mese sarà essenziale per trovare le giuste sensazioni per contendere i gradini del podio, e la maglia gialla, ad atleti del calibro di Vincenzo Nibali, Chris Froome e Nairo Quintana che hanno preparato esclusivamente la Grande Boucle.
Una sfida impari, una trasposizione di Davide contro Golia nella rincorsa alla leggenda. Alberto dovrà soffrire, perchè difficilmente arriverò allo stesso livello degli avversari sotto il punto di vista della prestazione pura. Ed è lì che dovrà affidarsi alla testa e alla fantasia, per mescolare, come più volte ha fatto in carriera, le carte in tavola per ribaltare la situazione in proprio favore.
Un tentativo affascinante e quasi disperato, ma proprio per questo più trascinante che mai. Un confronto con se stesso prima che con gli avversari e se nel corso degli anni abbiamo imparato a conoscere il Pistolero non lascerà nulla di intentato per esultare anche sui Campi Elisi.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: Pagina Facebook Giro d’Italia