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Atletica, Golden Gala – Gatlin meglio di Bolt! Pichardo volo magico, Beitia geniale, 5 mondiali stagionali

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Golden Gala – Pietro Mennea stellare all’Olimpico di Roma. La quarta tappa della Diamond League, circuito itinerante dell’atletica leggera, ha incendiato lo stadio della capitale con una sfilza di eccellenti risultati: ben sei migliori prestazioni mondiali stagionali, due ruggiti di assoluto livello, un colpo di mano sorprendente e gare intense di pathos.

 

Justin Gatlin vola e conferma di essere l’uomo da battere in questa prima parte di stagione. Lo statunitense esce rapidamente dai blocchi di partenza e poi spara un’accelerazione con cui si mangia i 100m in 9.75. Nuovo record del Golden Gala (migliorato il 9.76 di Bolt nel 2012), a un solo centesimo dalla miglior prestazione di sempre su suolo italiano (il 9.74 dell’ex record del Mondo di Asafa Powell).

Per Gatlin è la terza vittoria all’Olimpico dopo quella del 2013 quando sconfisse sul campo Usain Bolt, oggi assente e che punta tutta la stagione sui 200m. Justin si è spinto a un solo centesimo dalla sua miglior prestazione mondiale stagionale, secondo il francese Jimmy Vicaut (9.98) e terzo lo statunitense Michael Rodgers (9.98).

 

Pedro Pablo Pichardo è definitivamente una delle grandi stelle internazionali dell’atletica leggera. Il cubano, dopo il mirabolante 18.08 di settimana scorsa con cui aveva già migliorato il suo 18.06 di Eugene, stampa un mirabolante 17.96 nonostante la pedana non regalasse nulla in termine di sostegno ventoso (-0.4 m/s). Il giovanissimo caraibico ci regala così il record del Golden Gala (migliora nettamente il 17.60 del primatista mondiale Jonathan Edwards, risalente al 1998) e la miglior prestazione di sempre su suolo italiano, con una magnifica tripletta cubana (secondo Alexis Copello con 17.15; terzo Ernesto Revé con 16.89). Ottavo Daniele Cavazzani (16.22).

 

Che colpo di mano di Ruth Beitia! Blanka Vlasic piazza 1.97 al primo tentativo (dopo aver rischiato a 1.94, superata solo al terzo) e l’icona del salto in alto è pronta per il rientro vincente. Non ha però fatto i conti con la spagnola che, all’ultimo respiro, vola oltre l’asticella dei 2 metri e conquista la gara con la miglior prestazione mondiale stagionale. La Campionessa d’Europa è davvero infinita e ha modo di festeggiare nei giorni del grande ritiro della sua rivale Antonietta Di Martino, accolta da una standing ovation durante una cerimonia a lei dedicata sul finire della serata. Il podio è completato dalla polacca Kamila Licwinko (1.97 al secondo tentativo) che perde così la sua miglior prestazione mondiale stagionale.

Gara deludente delle russe Mariya Kuchina, della Campionessa Olimpica Anna Chicherova e di Svetlana Shkolina limitate a un mesto 1.94. Bruttissima prestazione di Alessia Trost: gli automatismi sono molto lontani, la vicecampionessa d’Europa junior commette ben tre errori a 1.90 dopo aver superato 185 alla prima.

 

Miglior prestazione mondiale stagionale per un positivo Mohammed Aman. Il Campione del Mondo degli 800m controlla agevolmente la gara prima di piazzare la stoccata vincente che lo porta al successo in 1:43.56 davanti al vicecampione olimpico Nijel Amos (1:43.80). Una gara di livelli davvero favolosi che ha portato sul podio anche il kenyota Job Kinyor (1:43.92). Nulla da fare per super big come Kszczot, Lewandowski, Bosse mentre Giordano Benedetti è ottavo (1:45.07).

Le lepri Kombich e Tanui lavorano al meglio e così arriva il primo sub 13’ della stagione sui 5000m. L’etiope Yomif Kejelcha vince un volantone compatto ed entusiasmante con la nuova miglior prestazione mondiale stagionale (12:58.39). Alle sue spalle il kenyota Paul Kipngetich Tanui e l’etiope Hagos Gebrhiwet fanne a sportellate per il secondo posto (12:58.69 per entrambe).

Botto anche sui 1500 femminili, dominati da una sontuosa Jenny Simpson con la miglior prestazione mondiale stagionale (3:59.31). La statunitense si lascia alle spalle l’olandese Sifan Hassan (3:59.68) e l’etiope Dawit Seyaum (3:59.76).

 

Tutti si aspettavano il grande volo di Renaud Lavillenie. Il Campionissimo del salto con l’asta, però, dopo aver incantato a Eugene con 6.05 provando anche il Record del Mondo, fatica per tutta la serata. Un errore a 5.71, un altro a 5.86 poi fortunatamente 5.91. Il francese cerca il 6.01, per stampare un altro over 6 metri e per strappare il record del Golden Gala a Bubka (5.94) a cui aveva già tolto il primato mondiale. Niente da fare e purtroppo tre nulli (due davvero di pochissimo) tolgono la grande prestazione.

Secondo posto a sorpresa per il brasiliano Thiago Braz, con il nuovo record continentale (5.86) davanti al russo Aleksandr Gripich (5.71). Male il Campione del Mondo Raphael Holzdeppe (5.56). Prova estremamente deludente dell’azzurro Claudio Michel Stecchi che commette tre nulli alla quota d’entrata di 5.41.

 

Gara di livello medio letteralmente mostruoso per quanto riguarda il tiro del giavellotto. Spallate di livello eccezionale da parte dei big presenti in pedana, con il Campione del Mondo Viteszlav Vesely che trionfa grazie a un perentorio 88.14 (a mezzo metro dalla mpm di Pitkamaki) sparato al secondo tentativo prima di ritirarsi dalla gara. Il kenyota Julius Yego prova a insidiare il ceco e migliora il già suo record nazionale con un perentorio 87.71. Il podio è completato da Keshorn Walcott: il Campione Olimpico era rimasto nelle retrovie per tutta la serata, prima della bomba da 86.20 (nuovo record di Trinidad & Tobago). Quarta l’icona Tero Pitkamaki che va lontano dal suo primato stagionale (82.72). Norbert Bonvecchio conclude all’ottavo posto (79.45).

 

Brutto infortunio per Sally Pearson. La Campionessa Olimpica esce male dai blocchi di partenza dei 100m ostacoli e cade malamente su una barriera. L’australiana urla di dolore e si stringe forte un polso: la sensazione è che possa essere qualcosa di serio. Inciampa e crolla a terra anche la Campionessa del Mondo Brianna Rollins. Sbuca fuori la statunitense Sharika Nelvic che vince in 12.52 e balza anche al comando della classifica di Diamond League visto che Jasmin Stowers, donna del momento, chiude al passo. Secondo posto per l’altra statunitense Dawn Harper-Nelson (12.59), terza la britannica Tiffany Porter (12.69).

 

Il greco Lykourgos-Stefanos Tsakonas si toglie lo sfizio di vincere i prestigiosi 200m, la gara di Pietro Mennea a cui è dedicato il Golden Gala, sconfiggendo addirittura il superfavorito Christophe Lemaitre (20.28). Il tempo vale anche a sorpresa il record del meeting (si era fermi al 22.19 di Marion Jones nel 1999). Lo statunitense Harry Adams è terzo (20.32). Eseosa Desalu in 21.42, Diego Marani in 21.44.

Doppietta statunitense sui 400m ostacoli. Johnny Dutch taglia per primo il traguardo in 48.13 (a 4 centesimi dalla miglior prestazione mondiale stagionale di Jakson) e infligge un’importante sconfitta al connazionale Michael Tinsley (48.34), vicecampione del Mondo e olimpico. Completa il podio l’intramontabile portoricano Javier Culson (48.65) che ha la meglio dell’irlandese Barr solo al photo-finish. Deludono il Campione del Mondo Jehue Gordon (49.22, settimo) e il Campione d’Europa Kariem Hussein (48.76, quinto). Leonardo Capotosti è ultimo in 50.01.

Niente di esaltante sui 200 metri femminili. La statunitense Jeneba Tarmoh passeggia in 22.77, precedendo le giamaicane Kerron Stewart (22.88) e Simone Facey (22.91). Gloria Hooper ottava in un alto 23.71. Shelly-Ann Fraser-Pryce, che cercava la prima vittoria al Golden Gala, non si è presentata ai blocchi per un problema in fase di riscaldamento.

La statunitense Francena McCorory primeggia sui 400m (50.36) precedendo la giamaicana Ann Stephenie McPherson (50.53) e l’altra americana Natasha Hastings (50.67). Tanta fatica per la Panterita Libania Grenot: la Campionessa d’Europa è sempre nelle retrovie, lontana dalla forma dei giorni migliori, e conclude la prova all’ottavo posto (51.72).

Miglior prestazione mondiale stagionale anche sui 3000m siepi grazie alla kenyota Hyvin Kiyeng (9:15.08) che sull’ultima barriera scavalca la connazionale Virginia Nyambura (9:15.75). Terza l’etiope Hiwot Ayalew (9:16.87).

Il russo Sergey Shubenkov beffa il francese Garfield Darien al photo-finish dei 110m ostacoli (13.23 per entrambi), precedendo lo statunitense Jeff Porter (13.32). L’azzurro Hassane Fofana è ottavo (13.80).

I 400 metri ostacoli femminili sono terreno di gloria per la statunitense Georganne Moline (54.47), seconda la giamaicana Janeive Russell (54.83), terza la britannica Eilidh Child (54.84). L’azzurra Yadisleidy Pedroso è sesta in 56.20.

 

David Storl trionfa nel getto del peso con un interessante 21.46m, ottenuto al terzo tentativo. Il Campione del Mondo ha così scavalcato lo statunitense Jordan Clarke (21.28) incapace poi di controbattere. Prima vittoria stagionale in Diamond League per il teutonico che così scaccia la delusione di Eugene, mentre il ceco Thomas Stanek (20.64) completa il podio lasciando giù il quotato Ryan Whiting (20.60), Campione del mondo indoor. Tre nulli per l’azzurro Daniele Secci.

Sandra Perkovic, Regina del disco e Campionissima di tutto, non sfodera un over 70 metri come ci ha recentemente abituato. La croata spedisce l’attrezzo a 67.92 al secondo tentativo, poi la marcia si arresta. Quanto basta per portare a casa la gara davanti all’australiana Dani Samuels (65.47) e alla cubana Yaimi Perez (65.30) incapace di ripetere il 69.51 di settimana scorsa. Gara deludente delle tedesche Nadine Mueller (62.26, settima) e Anna Rueh (61.33, ottava).

 

La bellissima Dariya Klishina sfrutta al meglio una super folata di vento nel tardo pomeriggio (+2.0 m/s) e si impone nel salto in lungo, gara thrilling che ha visto quattro atlete racchiuse in soli 10cm. La russa si impone con 6.89, la britannica Shara Proctor ha provato poi a scavalcarla ma si è fermata a 6.85. Terzo posto per la tedesca Sosthene Moguenara (6.80) che vince il duello tutto tedesco con Malaika Mihambo (6.79). Tania Vicenzino chiude al settimo posto (6.57). Yelena Sokolova, vicecampionessa olimpica, rientrava dalla maternità ma si è fermata a un mesto 6.39 con cui chiude la classifica.

Altri italiani erano impegnati nella Finale B dei 100m: Massimiliano Ferraro quinto in 10.36, Delmas Obou settimo in 10.44, Michael Tumi ottavo in 10.53, Jacques Riparelli nono in 10.67.

 

(foto IAAF)

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