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Atletica, i top&flop in campo internazionale del fine settimana. Bolt giù, Rudisha su!

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Nell’ultima settimana di gare di atletica leggera si sono disputate due tappe della Diamond League 2015, a Oslo e New York, e il meeting di Rabat della IAAF World Challenge.

Tra le note positive di quest’ultima settimana le ottime performance al maschile di David Rudisha e David Oliver, al femminile di Ruth Beitia e di Tori Bowie.

L’atleta keniano ha corso nella Grande Mela il suo miglior crono stagionale (1’43″58) negli 800 metri. Per Rudisha, dopo l’infortunio muscolare patito in gara ad Ostrava, un buon segnale in vista dei prossimi appuntamenti.

Nei 110 ostacoli si è confermato l’americano David Oliver, vincitore con 13″19 a New York e ancora alla ricerca di un vero rivale. Da segnalare il 13.37 (0.7m/s) corso in scioltezza a Rabat dal francese campione europeo indoor Pascal Martinot-Lagarde. Si aspettano, comunque, notevoli miglioramenti nelle prossime settimane.

Nei 200 metri femminili ottimo crono dell’americana Tori Bowie (22″23), autrice del proprio personale stagionale, e che non ha dato scampo alla temibile nigeriana Okagbare (22″67), seconda, ad oltre quattro decimi.

La spagnola Ruth Beitia si è confermata ad alti livelli dopo la vittoria al Golden Gala di Roma e ha consolidato la sua leadership nell’alto con la misura di 1.97 metri negli Usa.

Christabel Nettey ha battuto a sorpresa la beniamina di casa, Tianna Bartoletta (6.89m), nel salto in lungo. Il 6.92 metri della canadese era il nuovo record del meeting.

Nella capita marocchina, Almaz Ayana ha dominato i 3000m con il tempo di 8:22.22, crono che le vale la miglior prestazione mondiale stagionale e record nazionale.

Tra le conferme c’è il cubano Pedro Pablo Pichardo, che sebbene si fermi a 17.56 metri, resta tuttavia l’atleta da battere del triplo ai prossimi Campionati del Mondo.

Il campione olimpico Greg Rutherford non ha al momento rivali nel lungo: il suo 8.25 metri di Oslo non era alla portata dell’oro mondiale Menkov, fermo a 8.00m. Per il britannico manca solo la vittoria ai Mondiali di Pechino per completare l’en-plein di successi.

Nei 400 metri vittorie al femminile di Allyson Felix e al maschile di Kirani James nel meeting di Rabat. L’americana ha conferma il suo infinito talento abbassando il record del meeting a 51″05; il campione olimpico di Grenada ha controlla invece il primo posto e ha tagliato il traguardo a 45″15.

Tra i flop del fine settimana includiamo di certo Usain Bolt: il giamaicano ha vinto a New York i 200 metri (-2.8 m\s) con il tempo di 20″29, un tempo sicuramente non all’altezza per un campionissimo come lui. A poco più di due mesi dai Mondiali di Pechino, preoccupano le condizioni del caraibico; Bolt è come se riuscisse a recitare meglio il suo ruolo al di fuori delle competizioni, per quanto riguarda le dichiarazioni contro Gatlin e Gay riguardo alle loro positività del passato, che in pista. Ma tutto questo è parte del personaggio che interpreta.

A proposito di Tyson Gay, l’americano ha corso in Diamond League i 100 metri (-1.7 m\s) con il tempo di 10″12. Un crono al di sopra di qualsiasi possibilità di vittoria contro il primatista mondiale Justin Gatlin, autore di 9″74 in stagione.

L’etiope Genzebe Dibaba puntava al record del mondo nei 5000 metri, ma a Oslo ha concluso la prova in 14:21.29, ancora troppo distante dal 14:11.15 corso dalla sorella Tirunesh nel 2008 proprio nello stesso stadio.

Tutti i riflettori erano puntati sull’ennesimo duello tra Mutaz Essa Barshim (Brn) e Bohdan Bondarenko (Ukr) nella capitale norvegese. Sotto gli occhi del primatista mondiale Javier Sotomayor, presente allo stadio Bislett e spettatore interessato della competizione, i due saltatori hanno concluso la loro prova dietro al cinese Zhang, davvero sorprendente a 2.36 metri, e al nostro Marco Fassinotti, che ha eguagliato il record italiano outdoor di 2.33 metri di Marcello Benvenuti del lontano 1989. Sicuramente la più bella favola della settimana.

 

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sergio.arcobelli@oasport.it

Foto:  Rudisha Wikipedia

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