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Baku 2015, Giochi Europei: l’Italia non sa più vincere

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L’Italia non sa più vincere. E’ il triste verdetto della giornata odierna ai Giochi Europei di Baku 2015. In attesa (e sperando…) di essere smentiti nel prosieguo della competizione, i risultati odierni lasciano attoniti soprattutto per come sono maturati. E il medagliere piange: il Bel Paese è sprofondato in diciannovesima posizione. Il rischio di ripetere l’incubo di Sochi 2014 è concreto.

Partiamo dall’argento di Niccolò Campriani nella carabina 10 metri. Un buon risultato, si potrà obiettare. Eppure resta il rammarico per un oro letteralmente gettato via. Il campione olimpico di Londra 2012 poteva gestire un margine di 1.5 a due tiri dal termine, 1.1 prima dello sparo conclusivo. E qui arriva il patatrac: 9.1 e vittoria sfuggita di appena 2 decimi. Va segnalato che nei diciannove tiri precedenti, solo due volte Campriani era sceso sotto il 10, conseguendo comunque un 9.8 come prestazione peggiore. Per il titolo sarebbe bastato un modestissimo 9.4. Si comprende come il toscano non abbia retto la tensione del momento, vanificando una gara sin lì impeccabile. Purtroppo, non è la prima volta che accade. Con il nuovo regolamento che azzera i punteggi della qualifica, Campriani, quando si è ritrovato in lotta per la vittoria, sovente ha fallito proprio il tiro finale. Un segnale di come qualcosa non funzioni. Una paura di vincere che si tramuta in sconfitta.

E’ sempre più profonda, ormai, la crisi di Jessica Rossi nel trap femminile di tiro a volo. Inguardabile la prova della campionessa olimpica in carica, 14ma su 20 partecipanti, con ben 7 errori commessi. Purtroppo l’emiliana ci ha abituato ormai da due stagioni a prestazioni come quella odierna ed a questo punto la qualificazione per le Olimpiadi di Rio 2016, così come per la compagna di squadra Deborah Gelisio, appare a fortissimo rischio (nella stessa disciplina ha già conquistato il pass Silvana Stanco, anche se il tagliando non è nominale, ma sarà lo staff tecnico a decidere la convocata). Anche Jessica Rossi, dunque, sembra aver dimenticato come si vince.

Il tiro a segno femminile si conferma totalmente dipendente da Petra Zublasing, che (per fortuna) vedremo impegnata nella carabina tre posizioni e nella prova a squadre con il fidanzato Campriani. Oggi l’altoatesina non era in gara nella 10 metri: una scelta (giusta) dei tecnici per dare una chance a Martina Pica e Sabrina Sena per strappare la qualificazione per Rio. Missione fallita, e non di poco.

Non è andata bene neppure nella canoa velocità, dove l’attesa Irene Burgo è finita in acqua dopo 30 secondi nel K1 5000 metri: la gara della siciliana è finita lì.

Molto male anche Dalma Caneva, subito eliminata nel tabellone dei -63 kg della lotta: ennesima promessa annunciata che non vuole saperne di esplodere.

Dopo quattro giorni di gare, l’Italia è ancora ferma a quota zero ori. Una situazione che ricorda molto da vicino l’incubo dei Giochi Invernali 2014, quando non arrivò alcuna affermazione tricolore. Francamente improbabile che  la storia possa ripetersi a Baku, tuttavia la sensazione è che spesso gli atleti azzurri manchino della fame, della determinazione feroce e del killer instinct necessari per vincere.

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federico.militello@oasport.it

Foto: Pagina FB Jessica Rossi

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