Calcio
Calcio, Europei 2015 under 21: Italia, l’attesa è finita! Con la Svezia serve partire bene
L’esordio in una grande competizione internazionale può sempre giocare brutti scherzi. Ma, mai come in questa occasione, l’Italia under 21 è costretta a vincere a tutti i costi contro la Svezia nella prima gara del girone degli Europei 2015 in Repubblica Ceca. Perché domani alle 18 i tre punti vorrebbero dire mezza qualificazione alla semifinale, e la semifinale significa Rio 2016. E perché le successive due partite, contro Portogallo e Inghilterra, rischiano di risultare quasi delle finali anticipate contro due nazionali che vantano alcuni dei migliori giovani talenti d’Europa.
Il tasso di rischio, dunque, si fa già altissimo. E’ praticamente un dentro o fuori, in cui l’approccio alla gara sarà fondamentale. La Svezia, sconfitta dalla gestione Mangia a ottobre 2012 nel play-off di qualificazione a Euro 2013, è totalmente un’altra squadra. Pure l’Italia, vero, ma gli scandinavi sono cresciuti tatticamente e caratterialmente. Non si rimonta ed elimina la Francia per caso, perché i bleus venivano dal Mondiale under 20 vinto. Sarebbero stati tra i favoriti, in Repubblica Ceca, ma non ci sono. Quindi chi li ha eliminati, con merito e grandi applausi, va per forza di cose temuto.
Luigi Di Biagio sembra aver sciolto i dubbi intorno al modulo. Dovrebbe essere 4-2-3-1 con Bardi confermato tra i pali, Zappacosta e Biraghi sulle fasce e Bianchetti (o Barba, autore di un pregevole gol di tacco nell’amichevole con l’Inter primavera disputata poco prima della partenza) e Rugani al centro della difesa. Sturaro e Cataldi, personalità e grinta, saranno i mediani. Berardi, Bernardeschi, Battocchio e Belotti – le 4 B che ormai si conoscono a memoria dopo aver giocato insieme tutta la fase di qualificazione – gli uomini con licenza di colpire.
Difficile qualche cambio in extremis, ma sarà invece importante far ruotare la rosa durante la gara e in vista delle prossime sfide perché l’Italia ha dimostrato di soffrire gli impegni ravvicinati e l’intensità dei centrocampisti rivali. Quando si gioca a due del resto è quasi naturale: servirà copertura extra da parte delle ali. E massima concentrazione: il momento tanto atteso sta per arrivare. Vietato farsi trovare impreparati.
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: pagina Facebook Federico Bernardeschi