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Ginnastica, Olimpiadi Europee – Le pagelle: tra Mustafina, Steingruber e le italiane

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Si sono conclusi i Giochi Olimpici Europei per la ginnastica artistica. Di seguito le nostre consuete pagelle al termine dell’evento.

Abbiamo preso in considerazione le atlete migliori e le italiane, valutando in base al rapporto risultati/potenzialità delle singole atlete. Si prende in considerazione squisitamente quanto visto durante quest’ultima settimana di gare.

 

ALIYA MUSTAFINA: 9,5. Starkin, il suo nuovo coach dopo praticamente due anni di autogestione, ha dichiarato che la sua allieva è solo al 60% della forma. Se sono queste le premesse chissà cosa combinerà quando sarà al top. Era la grande stella dei Giochi Olimpici Europei, il cui valore tecnico si è sgonfiato probabilmente già prima della partenza, e non ha deluso le aspettative: tre medaglie d’oro, quattro podi complessivi, prestazioni molto interessanti.

La Zarina ha dominato l’all-around avvicinandosi ai 59 punti e realizzando così il triplete Mondiali-Europei-Giochi-Europei nel concorso più prestigioso. Il poker con l’oro olimpico sembra essere lontano visto il livello di Simone Biles ma Aliya ha sempre dichiarato che punta decisamente a Rio per regalarsi l’oro che conta, chiudendo una carriera davvero meravigliosa e da 44 medaglie internazionali.

Come se non bastasse ci ha regalato anche la miglior prestazionale mondiale stagionale alle parallele (15.500), si è portata a casa l’amato titolo sugli staggi abbinando le Olimpiade vere a quelle continentali. L’unico smacco? Essere sconfitta sul campo da Giulia Steingruber che si è pure concessa il lusso di uscire di pedana. Aliya non si aspettava di essere battuta dall’elvetica, soprattutto considerando l’errore dell’avversaria: costa il mancato riconoscimento del Gomez e per una volta è lei dalla parte sbagliata del discusso verdetto. La sua faccia è tutta un programma.

 

GIULIA STEINGRUBER: 8,5. Quando bisogna timbrare il cartellino è sempre presente. Ape operaia dall’estrema costanza, non manca mai l’occasione per farsi grande e per fare incetta di medaglie. Conquista due ori nel giro di un’oretta: prima domina il volteggio con uno Chusovitina spettacolare e il 14.999 di media interessante anche in ottica mondiale, poi batte Aliya Mustafina al quadrato con un bell’esercizio ottimamente eseguito e dalle difficoltà interessanti.

La Campionessa d’Europa all-around non è però riuscita a contrastare seriamente la Reginetta sul giro completo. Troppo forte la tartara per la svizzera che a Montpellier ha trionfato anche grazie all’assenza della Mustafina. Arriva un meritatissimo argento che, abbinato al bronzo sulla trave, le permette di andare via da Baku con ben quattro medaglia di tutti i colori.

 

LIEKE WEVERS: 8. Questi sono davvero i suoi Giochi. L’olandese ottiene i migliori risultati della carriera a 23 anni nella stagione che già aveva incoronato la gemella Sanne agli Europei di Montpellier (bronzo alle parallele). Torna a casa con addirittura quattro medaglie: il clamoroso oro alla trave, l’insperato bronzo con la squadra, l’incredibile terzo posto nel concorso generale in rimonta sulla Scheder, l’altro bronzo al corpo libero. La competizione varrà quel che varrà sotto il profilo tecnico ma lei era lì, pronta ad approfittarne.

 

SEDA TUTKHALYAN: 7. Sulla sua valutazione pesa in maniera decisiva la brutta caduta alla trave su cui era la super favorita. Esercizio davvero meraviglioso, difficilissimo ma purtroppo falloso su un elemento non complicatissimo e addio sogni di gloria. Certo la Campionessa Olimpica Giovanile si è nuovamente rimessa in mostra, ha fatto esperienza ma c’è un po’ di delusione nel suo staff. La regola dei passaporti la esclude da altre Finali ma questa è un’altra storia.

VIKTORIA KOMOVA: 6,5. L’importante era rivederla in pedana dopo praticamente tre anni di assenza dovuti a un’infinità di problemi fisici che avrebbero ammazzato un toro. La vicecampionessa olimpica è cresciuta di ben 12cm, ha cambiato il proprio fisico ma è rimasta immutata la sua voglia di ginnastica artistica. L’abbiamo potuta ammirare soltanto durante il turno di qualificazione a causa della regola dei passaporti ma è complessivamente piaciuta. Da qui riparte la sua rincorsa nella speranza di vederla al meglio quando conterà.

ANDREEA IRIDON: 7+. Sfruttare le grandi occasioni è sinonimo di grande professionalità e una delle qualità migliori di uno sportivo. La rumena sale sul podio alle parallele con un modesto 12.800 e si prende pure l’argento alla trave con 14.000: incredibile!

 

TEA UGRIN: 6,5. Che peccato per non aver sfruttato un’occasione di bronzo davvero irripetibile. L’emozione fa brutti scherzi alla Campionessa Italiana Assoluta 2013: sale sugli staggi, consapevoli che basta un bassissimo 12.800 per conquistare una favolosa medaglia. L’azzurra deve semplicemente svolgere un esercizio pulito per lei che è capace abbondantemente di 13.7-13.8 con estrema tranquillità.

Qualche errore di tropo, dovuto soprattutto alla “pressione” del contesto, le impedisce di gioire. Positiva complessivamente la settimana alla sua prima uscita internazionale da senior dopo un complicato 2014. L’importante era fare esperienza e iniziare un nuovo percorso di crescita: missione compiuta. Prezioso il quinto posto nel concorso generale.

 

GIORGIA CAMPANA: 6. Era la capitana della spedizione, veterana assoluta e già protagonista alle Olimpiadi di Londra 2012. Peccato per qualche errore nel turno di qualificazione soprattutto alle sue amate parallele. Di certo la carriera della romana non passava per questa manifestazione e ora punta dritta per la preparazione estiva alla caccia del suo terzo Mondiale.

ALESSIA LEOLINI: 6. Aveva iniziato alla grande il turno di qualificazione con un over 14 al volteggio dimostrando gli importanti progressi già visti in questa stagione. Che peccato però la caduta sul secondo salto che le impedisce di accedere alla Finale di Specialità assolutamente alla sua portata (e i punteggi di ieri pomeriggio potevano anche regalarle cose interessanti). Mostra nuovamente i suoi nuovi elementi alle parallele asimmetriche (bene, da migliorare la pulizia in esecuzione) e completa un giro sui quattro attrezzi soddisfacente.

 

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