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Judo, Europei Baku 2015: il bilancio delle big continentali

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Dopo aver affrontato il bilancio della nazionale italiana ai Campionati Europei/European Games di Baku 2015 (clicca qui per leggerlo), vediamo quello delle nazionali protagoniste del panorama judoistico continentale.

LA FRANCIA È SEMPRE LA FRANCIA
Dopo le prime due giornate di gare già qualcuno incominciava a parlare di crisi del judo francese. Dopo la terza, con la medaglia d’oro di Émilie Andéol (+78 kg), si continuava a parlare di calo. Alla fine, però, con i due ori a squadre, la Francia ha vinto per il secondo anno consecutivo il medagliere complessivo della rassegna, oltretutto senza Teddy Riner (senza dimenticare le assenze di Amandine Buchard, Ugo Legrand ed Alain Schmitt, per citare alcuni infortunati illustri). I tecnici francesi lo hanno detto chiaramente: con lo spostamento degli Europei a giugno, sarebbe stato impossibile fare una preparazione specifica per la rassegna continentale, perché questo avrebbe inficiato quella in vista dei Mondiali di Astana. A questo si aggiungano i diversi problemi fisici che hanno colpito le big della squadra femminile (Automne Pavia e Clarisse Agbegnenou, con quest’ultima che ha dichiarato di essere stata in dubbio sulla sua partecipazione fino all’ultimo). Insomma, nel complesso, la squadra francese ha dimostrato con i suoi due titoli a squadre di essere ancora il Paese numero uno in Europa, e proprio le gare di domenica hanno messo in luce i talenti delle giovani Marie-Ève Gahié e Madeleine Malonga, due atlete di cui sentiremo parlare a lungo. L’epopea dei Bleus è dunque lontana dall’essersi conclusa.

LA RUSSA IN FORMA OLIMPICA
Le Olimpiadi si avvicinano e la Russia riappare dalle sue ceneri, come l’araba Fenice. La nazionale di Ezio Gamba non otteneva risultati di questo spessore dal 2012, anno nel quale vinse il medagliere degli Europei casalinghi e quello del judo alle Olimpiadi di Londra. Oltretutto i tre campioni londinesi (Arsen Galstyan, Mansur Isaev e Tagir Khaibulaev) non hanno preso parte alle spedizione, lasciando spazio alle medaglie d’oro di Beslan Mudranov, che si è confermato tra i 66 kg, Kamal Khan-Magomedov (66 kg) e Kirill Denisov (90 kg). Resta da constare il gap ancora esistente tra la formidabile squadra maschile ed una formazione femminile di buon livello ma di gran lunga inferiore. Attenzione ai russi per Rio 2016.

OLANDA SORPRENDENTE
Tre medaglie d’oro per l’Olanda, chi l’avrebbe pronosticato? La formazione Oranje è da sempre tra le big europee, e la tripletta di Kim Polling nella categoria 70 kg poteva essere facilmente prevista. Molto più difficile da immaginare, il ritorno sul tetto del continente di Henk Grol (100 kg) ha sorpreso tutti, soprattutto perché arrivato in una categoria il cui legittimo dominatore sembrava dover essere ancora una volta il ceco Lukáš Krpálek. Senza dimenticare il successo di Marhinde Verkerk (78 kg), che aveva vinto il titolo mondiale senza mai ottenere il massimo risultato agli Europei. La tradizione olandese, che affonda le sue radici nei grandi campioni del secolo scorso, si conferma dunque ai massimi livelli, ma dimostra anche come sia possibile per un Paese relativamente piccolo costruire qualcosa di grande nel judo e nello sport in generale.

GERMANIA CONSISTENTE
Una sola medaglia d’oro, vinta tra l’altro con la sorprendente Martyna Trajdos nella categoria 63 kg, ma ben dieci podi complessivi. La Germania del judo conferma così la sua grande crescita che già si era intravista negli ultimi anni, senza però mai mettere la ciliegina sulla torta. Lo scorso anno, infatti, i teutonici collezionarono otto medaglie senza ori, mentre quest’anno sono tornati a vincere un titolo europeo dopo sette anni e si sono aggiudicati il primo posto per numero di podi (più dei nove della Russia e degli otto della Francia). Ancora non è chiaro, però, quale sia il futuro di una nazionale che si basa da tempo sulla stessa generazione di judoka.

GEORGIA IN CALO
La vera perdente delle big continentali è la Georgia. La nazionale caucasica fu protagonista di un incredibile edizione a Budapest, nel 2013, quando scavalcò la Francia nel medagliere finale. Seconda lo scorso anno con tre titoli, quest’anno i georgiani ne hanno ottenuti “solamente” due, perdendo oltretutto quello a squadre dopo tre successi consecutivi. Se Avtandili Tchrikishvili si è confermato padrone assoluto degli 81 kg, preoccupa la sconfitta di Varlam Liparteliani, non più irresistibile tra i 90 kg, e deve essere preso con le pinze il titolo di Adam Okruashvili (+100 kg), arrivato in assenza di Teddy Riner, che invece lo sconfisse in finale sa nel 2013 che nel 2014.

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Immagine: EJU

giulio.chinappi@oasport.it

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