MotoGP
Motomondiale: le nuove regole del 2016 ufficializzate e Ducati non più “factory 2”
E’ stata una giornata importante quella di ieri ad Assen, non solo per la battaglia in pista tra Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, ma anche per ciò che riguarda il futuro della categoria e i nuovi regolamenti valevoli dal 2016.
Secondo quanto stabilito ieri dalla cosiddetta “Grand Prix Commission” costituita da Carmelo Ezpeleta (Ceo Dorna), Ignacio Verneda (CEO FIM), Hervè Poncharal (IRTA) e Takanao Tsubouchi (MSMA), alla presenza di Javier Alonso (Dorna) e Mike Trimby (IRTA, Segretario) le regole valevoli per la prossima stagione saranno le seguenti e resteranno immutate fino al 2021:
– 9 motori non congelati, per chi non avesse vinto nemmeno un gp nell’anno precedente, mentre saranno 7 per gli altri.
– Serbatoio da 22 litri per tutti
– Tutti i piloti avranno la possibilità di provare liberamente durante la stagione
– Software unico
– Pneumatici uguali per tutti
– I sensori dunque sono liberi, ma ogni casa dovrà provvedere ad omologare i propri che dovranno anche essere in libera vendita ad un prezzo predefinito. Non solo, dovrà essere indicata una data di consegna predefinita.
– Ogni casa sarà però autorizzata ad utilizzare un sensore proprietario, non omologato e dunque non disponibile per la concorrenza che però dovrà essere esclusivamente ‘passivo’. I suoi dati, cioè, non dovranno essere utilizzati dal software di gestione dell’elettronica per comandare le varie strategie.
In questo senso, la commissione ha anche stabilito che nel 2015 ogni produttore che attualmente beneficia di concessioni, una volta realizzati sei “Punti di Concessione” in condizioni di asciutto o bagnato perderà tali “agevolazioni” a partire dalla stagione successiva. Nel caso specifico, Ducati ha già raggiunto la quota limite nell’annata, avendo collezionato già 7 podi, e dunque perderà le sue concessioni a partire dal 2016 pur non avendo conquistato alcuna vittoria. Una vittoria, se vogliamo, per le rivali giapponesi che avevano fortemente osteggiato l’idea della Casa di Borgo Panigale di partecipare con le agevolazioni “Open” ,avendo tempo e materiale per far evolvere la proprio moto.
Un altro aspetto importante riguarda la partecipazione, dal 2017 al 2021, di 6 costruttori (Aprilia, Ducati, Honda, KTM, Suzuki e Yamaha) secondo le modalità che chiarisce Carmelo Ezpeleta:
“Queste sei Case avranno diritto a partecipare al Campionato con 2 piloti ufficiali – ha dichiarato Ezpeleta – “Con in più l’obbligo di far scendere in pista un minimo di altre 2 moto concesse in leasing, fino a un massimo di 4 e pur sempre per gli attuali team del Campionato. Queste moto avranno un prezzo massimo di 2,2 milioni di euro, inclusi tutti i costi con esclusione delle cadute”.Al momento abbiamo 25 piloti, ma tra il 2017 e il 2021 il numero in griglia oscillerà tra un minimo di 22 e un massimo di 24. Tale misura è stata pensata per supportare i team che hanno sempre partecipato in MotoGP. Dorna avrà inoltre diritto a comprare i posti degli ultimi 2 team di ciascuna stagione. Si tratterà di un diritto, non di un obbligo. Speriamo di non trovarci nell’eventualità di doverlo esercitare. Se arriva un nuovo Costruttore, sarà obbligado a stipulare un accordo con una delle strutture private esistenti. Il contributo di Dorna vedrà un aumento stimato nel 30% tra il 2016 e il 2017. Con tale appoggio, specie i team privati, potranno contare su per poter pagare ail leasing ai Costruttori.”
Quello che si può comprendere da tutti questi cambiamenti è che la linea scelta da Dorna pone sempre più l’accento su una logica di show-business e in cui i giochi politici sono senza esclusione di colpi e chissà se il risultato sarà così gradevole per il pubblico.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
immagine: pagina FB motogp
Twitter: @Giandomatrix