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Scherma, Europei Montreux 2015: fioretto tra certezze ed equilibrio. Sarà Italia-Russia?

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Due mondi opposti. Così vicini ma così diversi, con un verdetto (quasi) già scritto tra le donne e uno invece tutto da vivere (e che emozioni che si attendono!) con gli uomini. Il fioretto europeo si presenta così a pochi giorni dal via della rassegna continentale di Montreux (6-11 giugno).

DREAM TEAM – La storia parla chiaro: dal 2009 l’Italia femminile vince la prova a squadre degli Europei e dallo stesso anno – con eccezione nel 2012 – l’inno di Mameli risuona anche per l’individuale. La striscia di successi consecutivi del quartetto sembrava a un passo dalla chiusura a Strasburgo 2014, ma una leggendaria rimonta di Elisa Di Francisca da 38-44 a 45-44 beffò la Russia anche in quell’occasione e le azzurre – oro olimpico e mondiale in carica – saranno le favorite numero uno pure in Svizzera. Nella stagione di Coppa del Mondo, complice qualche acciacco di troppo, l’unica gioia è arrivata ad Algeri: poco per la tradizione recente di quest’arma nel Bel Paese, abbastanza (forse) per illudere le atlete guidate dall’ex Stefano Cerioni. Il duello si fa sempre più acceso e tra quest’estate e Rio 2016 arriverà il verdetto definitivo. E sarà con tutta probabilità Italia-Russia anche a livello individuale: Elisa Di Francisca è bicampionessa in carica e, soprattutto, proviene da tre vittorie consecutive in Coppa del Mondo. Risultato ottenuto, ma a fine 2014, anche da Arianna Errigo. Valentina Vezzali vuole rimontare in vista di Rio (a Montreux ci saranno in palio importanti punti per le qualificazioni olimpiche) ed è salita sul podio in Coppa del Mondo a Tauber un mese fa, Martina Batini proverà a bissare l’argento del 2014 per guardare con fiducia verso Mosca dopo una prima parte di stagione non brillantissima. Inna Deriglazova rappresenterà il pericolo numero uno per le italiane.

RICAMBIO GENERAZIONALE – Le carte si mischiano eccome passando al versante maschile. Le prime sorprese sono targate casa Italia: non convocato Valerio Aspromonte (un terzo posto a Torino in stagione per lui), Andrea Baldini tirerà solo nella gara a squadre con Andrea Cassarà, Giorgio Avola e quel Daniele Garozzo in rampa di lancio e al momento terzo miglior azzurro del ranking. Nell’individuale ci sarà anche Edoardo Luperi, altro prospetto nato negli anni ’90 su cui si punta già per il futuro. La sensazione è che il ricambio generazionale iniziato a ottobre si sia materializzato più in fretta del previsto. Cosa cambia dunque ora? Comunque poco o nulla: Cassarà è la certezza, Avola e Garozzo vengono da momenti di forma positiva. In quartetto Baldini è già ben rodato e Luperi – sul podio a San Francisco in Coppa del Mondo – ha già dimostrato di poter sfidare alla pari chiunque. La bontà del movimento si nota soprattutto ora: due grossi cambi e nessun allarme.

EQUILIBRIO – Confrontarsi con il resto d’Europa (e poi del mondo) non è comunque semplice e mai lo sarà. Soprattutto in una specialità in cui quest’anno fatica a emergere un padrone indiscusso. L’analisi delle tappe di Coppa recita: due successi a testa per Dmitry Rigin e Alexey Cheremisinov (Russia) e Race Imboden (Usa, logicamente assente a Montreux) e uno per Cassarà, Jeremy Cadot (Francia) e Miles Chamley-Watson (altro statunitense). Chi conquisterà dunque lo scettro continentale? Sarà una gara senza esclusione di colpi, con molti altri nomi di primissima fascia al via (James-Andrew Davis, Enzo Lefort, Erwan Le Pechoux e Alexander Choupenitch su tutti) e assalti da vivere con il cuore in gola. L’estate passata non sorrise all’Italia, ora ci sono i prodromi per far meglio. E le speranze sono numerose anche con il quartetto che finora ha assaggiato di tutto: primo, secondo, terzo, quarto e sesto posto il bottino stagionale.

 

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Foto da: Augusto Bizzi/Federscherma

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