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Serie A, Finale Scudetto 2015: Sassari vuole rispondere a casa sua, Reggio Emilia cerca il tris

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Dopo le due nette affermazioni della Grissin Bon al PalaBigi, la finale scudetto della Serie A sbarca per la prima volta in Sardegna. Reggio Emilia approda a Sassari forte di un 2-0 ottenuto dominando in lungo e in largo in maniera quasi sorprendente per le precarie condizioni fisiche in cui era uscita dalla serie contro Venezia (soli sette giocatori a referto nelle ultime due sfide). Ma se la volata vincente di gara-7 ha caricato a mille i reggiani, l’impresa di Milano sembra aver svuotato almeno temporaneamente il Banco di Sardegna, irriconoscibile sul parquet ospite e lontana parente di quella ammirata in semifinale.

“Io non voglio credere che la mia squadra sia questa” – ha sentenziato duramente Meo Sacchetti al termine di gara-2 (84-71). Il coach dei sardi, visibilmente deluso ed amareggiato, ha di fatto visto vagare sul campo i gemelli scarsi dei suoi pilastri: Lawal ha catturato tredici rimbalzi ma quantomai poco utili, viste le pessime serate di Jerome Dyson (sei punti in due match) e quelle altalenanti dei vari David Logan, Edgar Sosa e Rakim Sanders. Aldilà delle poco onorevoli percentuali, tuttavia, è stato l’atteggiamento dei suoi a tradire Sacchetti, rei di essere stati fin troppo presuntuosi soprattutto nel’approccio alla partita, completamente sbagliato dalla Dinamo.

Non può che gongolare, invece, il condottiero di una cavalcata fin qui perfetta da parte di Reggio, ovvero Max Menetti. “Due grandi partite – spiega il coach a Gazzetta.it -. Ho visto tante cose positive ma anche dettagli da correggere o da sistemare se si vuole vincere a Sassari. Quindi grazie ai miei giocatori e al pubblico che è stato strepitoso ma adesso voglio di nuovo la testa sul manubrio”. Infortuni? Neanche a parlarne, soprattutto quando in campo i vari Polonara (38 punti e 44 di valutazione in due gare), Kaukenas (27 punti in due) e Cinciarini (40 di valutazione con 18 assist) strabiliano con le loro giocate, senza dimenticare gli apporti fondamentali di Lavrinovic, Silins e Della Valle. Saranno anche in sei o sette a ruotare, ma con il rendimento di questa prima parte di finale la differenza non è percepibile. A Sassari, però, la musica potrebbe cambiare. Lawal&co. avranno anche deluso fin qui, ma in un PalaSerradimigni senz’altro infuocato e con una città intera in fibrillazione la Dinamo potrebbe trovare quella marcia in più per rispondere al doppio gancio portato da Reggio. E allora sì, la finale esploderà davvero.

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daniele.pansardi@oasport.it

Foto: Pagina Ufficiale Dinamo Sassari

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