Speed Skating
Speed Skating: il grande ritorno di Maurizio Marchetto, per un’Italia sempre più grande!
E’ di ieri la notizia che la FISG ha conferito, nel Consiglio Federale riunitosi il 30 Maggio, l’incarico di allenatore responsabile al prof. Maurizio Marchetto per la stagione 2015-2016. Un lieto ritorno quello di Marchetto che era stato protagonista della fantastica avventura di Torino 2006 e dei successi olimpici firmati Enrico Fabris e Team Porsuit. Il rapporto si era interrotto nel 2011 quando il tecnico azzurro si era dedicato alla gestione tecnica della Nazionale russa con grandi risultati nell’ultimo periodo: l’esplosione, tra gli altri, di Pavel Kulizhnikov, vincitore della Coppa del Mondo sui 500 e 1000 nonché dei titoli iridati sulle distanze citate.
Il nuovo sodalizio tra Marchetto e la nostra Nazionale di speed skating è da accogliere assolutamente con il sorriso per l’esperienza ad alto livello che il professore ha dimostrato nella sua carriera e, nello stesso tempo, per la mentalità vincente che ha saputo impartire agli atleti sotto il suo controllo. Attualmente, il movimento azzurro è in fermento, soprattutto per l’effetto di molti pattinatori che dalla rotelle passano al ghiaccio per tentare il grande salto in un modo che offre maggiore visibilità e stimoli, a livello di competizione. In questo senso, possiamo pensare ai casi di Francesca Lollobrigida e sopratto Fabio Francolini, vincitore della medaglia d’argento nella Mass Start ai Campionati Mondiali di Heerenveen, risultato che non si verificava dai tempi del già citato Fabris. Il movimento italiano, inoltre, è degnamente rappresentato da un altro giovane assai interessante come Andrea Giovannini che già nella stagione appena trascorsa ha espresso livelli molto alti, sempre nella Mass Start, ma che nello stesso tempo sta migliorando su distanze classiche come 1500m e 5000m.
In un contesto del genere, Marchetto ha buone basi da cui partire per continuare l’opera di crescita che già nel 2014 è cominciato con buoni risultati. Ora serve il salto di qualità per condurre i colori azzurri alle Olimpiadi di Pyeongchang nel 2018 nelle migliori condizioni possibili e una maturazione adeguata. Già la prossima stagione sarà un test probante per sondare lo step evolutivo degli atleti. Per noi osservatori, dunque, la speranza di commentare altri successi azzurri come quello di Francolini dell’anno passato è qualcosa di concreto e un ritorno del genere, inevitabilmente, riporta alla mente quel glorioso passato che gli appassionati ed addetti ai lavori non hanno dimenticato.
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Immagine: pagina FB FISG
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ale sandro
1 Giugno 2015 at 12:52
Molto contento per lui e per il pattinaggio velocità azzurro. Finalmente un ritorno di personalità italiane di altissimo livello nelle nostre squadre, questo al di là del lavoro che si stava facendo e che ci stava riportando pian piano in posizioni meno lontane dai vertici.